Editoriale di “Nuestra Propuesta”, organo del PCA | Traduzione a cura di Marx21.it
La nettissima vittoria, di proporzioni storiche, ottenuta da Cristina Fernandez e il magro raccolto elettorale dei settori della destra nostalgica delle politiche che dominarono nel paese ai tempi del Consenso di Washington nel decennio 90, rappresenta un dato estremamente incoraggiante anche per noi che, pur avendo mantenuto la nostra autonomia rispetto al governo, abbiamo deciso di appoggiare questo processo premendo per la radicalizzazione dei cambiamenti necessari in Argentina.
La necessaria autonomia politica nei confronti del governo non deve assolutamente essere confusa con la neutralità, dal momento che abbiamo appoggiato misure come la “Retribuzione Universale” per ogni figlio, la ri-nazionalizzazione delle AFJP (fondi pensione) e della compagnia aerea Aerolineas, l’aumento delle pensioni, il dialogo con i sindacati, l’uguaglianza dei diritti nella coppia, le politiche dei diritti umani e il grande passo di autonomia nei confronti dell’impero rappresentato dal contro-vertice di Mar del Plata dove sono state abbandonate le “relazioni carnali” (con gli Stati Uniti) ed è stato sotterrata ALCA.
Avendo ben chiaro qual è il nemico principale, ci siamo collocati correttamente nel conflitto con la borghesia agraria provocato dalla risoluzione 125 [tasse sull’esportazione di soia e di semi di girasole imposte dal governo ai grandi gruppi agro-alimentari, per finanziare le spese sociali, ndt], siamo stati critici nei confronti della teoria della “fine del ciclo” promossa dai grandi monopoli dell’informazione e nel 2009 abbiamo costruito un accordo politico tra Nuevo Encuentro [coalizione di sinistra diretta dal Partito Comunista, ndt] e l’FpV ( Fronte della vittoria, coalizione diretta dalla presidente Kirchner per le presidenziali, ndt] e altri settori, che ha ricevuto un plebiscito alle elezioni.
Come abbiamo sostenuto dopo le elezioni primarie del 14 agosto, questa è la vittoria che permette alla Presidente, di proseguire nel suo progetto di conquista dell’egemonia nel Partito Giustizialista, crea condizioni speciali per conservare la governabilità del paese e potenzia le possibilità di avanzata nell’affrontare i nodi strutturali di matrice neoliberale che permangono intatti.
Per i comunisti che, con la loro alleanza in Nuevo Encuentro hanno appoggiato la candidatura della Presidente, questo è il momento, ad esempio, di adottare alcune misure energiche per il recupero delle risorse petrolifere e di gas che permettano di elaborare un nostro progetto energetico. Ci sono le condizioni per affrontare il problema minerario, che non deve essere solo preso in considerazione per i fattori ambientali e di inquinamento, ma anche per la rapina che questa attività rappresenta, di modo che venga imposta una nuova Legge Mineraria che impedisca questo saccheggio da parte dei grandi monopoli transnazionali.
Esistono migliori condizioni per avviare un’operazione di energico recupero delle ferrovie, per dare impulso a una riforma finanziaria e a una riforma tributaria che permetta di proseguire nel potenziamento del salario, di avanzare verso pensioni corrispondenti all’82% dell’ultimo salario percepito, per farla finita con il lavoro illegale e ottenere il 50-50 nella ripartizione della rendita, come base per proseguire nella ripartizione delle ricchezze e per creare le condizioni che permettano di colpire alla radice i problemi che affliggono gli argentini e gli strati popolari in particolare.
Oggi esistono migliori condizioni per promuovere i cambiamenti strutturali, e a questo puntiamo noi comunisti con un partito che si inserisce nelle contraddizioni di classe, osservando che ci si può avviare sulla strada dell’approfondimento dei cambiamenti come unico modo per impedire i tentativi di restaurazione delle destre o una possibile regressione che potrebbe colpire ciò che è presentato come il progetto nazionale se non si dovesse proseguire sulla strada che ha permesso al governo di ottenere un così schiacciante trionfo.
Sappiamo che sono imprescindibili i cambiamenti strutturali del capitalismo argentino e che molto, in tal senso, potranno contribuire le riforme, ma ciò implica avere ben chiaro che è indispensabile attaccare a fondo la struttura capitalista del paese, ancor più nel contesto della crisi mondiale del capitalismo.
Questa è la sfida che dobbiamo affrontare dopo il decisivo risultato elettorale della Presidente: approfondimento dei cambiamenti o restaurazione continuano a rappresentare due strade alternative, e il peggio che può fare il governo è dormire sugli allori della valanga di voti che ha conquistato.
Contando sull’appoggio popolare, è necessario affrontare rapidamente tutto ciò che manca per lasciare definitivamente dietro le spalle i pericoli di restaurazione della destra.
E’ la sfida che deve affrontare il governo e al suo successo vogliamo contribuire anche noi comunisti.