Partenariato trans-pacifico (Tpp): verso la dittatura delle multinazionali

di Anna Pha, Partito Comunista di Australia da solidnet.org | Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Il 5 ottobre verrà ricordato come un giorno buio nella storia dell’Australia. Il governo di coalizione ha firmato un accordo per la ricolonizzazione, non da parte della Gran Bretagna, ma da parte del capitale monopolistico, delle principali multinazionali mondiali. Una volta in vigore, esso consentirà a questi monopoli colossali e ai tribunali internazionali di scavalcare la sovranità e le procedure democratiche australiane, incluse quelle giudiziarie e parlamentari.

I negoziati del Partenariato trans-pacifico (Trans pacific partnership, Tpp) si sono conclusi dopo cinque anni di trattative segrete. Ora toccherà a ciascun paese, a seconda dei rispettivi requisiti nazionali, ratificarlo affinché diventi vincolante.

Il Tpp riguarda 12 paesi del Pacifico, che insieme rappresentano oltre il 40% del Pil mondiale. Gli altri 11 firmatari sono Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Non aderiscono Russia e Cina.

Il ministro del Commercio Andrew Robb lo descrive come “il più grande accordo commerciale globale degli ultimi 20 anni”, che “offrirà enormi vantaggi all’Australia, includendo nuove opportunità senza precedenti per i nostri imprenditori, agricoltori, produttori e fornitori di servizi nella regione in rapida crescita dell’Asia-Pacifico, con la sua emergente classe media”.

Il Tpp incide su una serie di questioni, tra cui quelle relative ai diritti dei lavoratori, alla tutela ambientale, alla salute, alla farmaceutica, alla produzione, al settore delle risorse, ai prodotti agricoli, ai trasporti, alle banche, alla finanza, al turismo, all’istruzione, alle telecomunicazioni e al mercato pubblico.

Ma il Tpp è molto più che un accordo commerciale. Il suo contenuto è di vasta portata e influenzerà ogni aspetto della vita e dell’ambiente in Australia. Esso sancisce i diritti degli investitori stranieri su quelli dei governi e dei popoli, dando alle multinazionali straniere più diritti che a quelle nazionali.

I rappresentanti dei monopoli giganti e globali si sono seduti al tavolo dei negoziati con i burocrati del governo e con una rappresentanza simbolica della “società civile” per negoziare le varie parti dell’accordo. Il popolo e i rappresentanti da esso eletti sono stati tenuti all’oscuro per tutto l’intero processo. Le sole informazioni filtrate prima della firma sono arrivate da Wikileaks.

Il Parlamento australiano non sarà in grado di modificarlo

Isds

La Risoluzione delle controversie tra investitore e stato (Investor-state dispute settlement provisions, Isds) consente alle multinazionali straniere di citare in giudizio i governi davanti a tribunali internazionali se un cambiamento nella politica o nei regolamenti è giudicato “dannoso” per il loro investimento.

La corporation Usa del tabacco Philip Morris, sta utilizzando l’Isds in un accordo di investimento tra Australia e Hong-Kong per denunciare il governo australiano in merito alla nostra legge sul pacchetto di sigarette neutro [1], nonostante la decisione della Corte suprema australiana, secondo cui la multinazionale Usa non ha diritto al risarcimento del danno in base al diritto australiano.

Colpisce i lavoratori. In modo analogo, questo strumento è stato usato dalla multinazionale Veolia per citare in giudizio il governo egiziano per la perdita di profitti dopo l’innalzamento del salario minimo.

Un governo che imponga severe norme di etichettatura o vieti una sostanza tossica, potrebbe essere citato in giudizio per centinaia di milioni di dollari. Questa norma si applica univocamente. Non è previsto per i governi citare in giudizio le società straniere, né che le corporation nazionali abbiano diritti simili.

In effetti, ciò significa che le non elette imprese transnazionali straniere possono, se lo desiderano, dettare le politiche ai governi democraticamente eletti e scavalcare le più alte corti del paese.

Costo in vite

Il 9 ottobre, Wikileaks ha pubblicato il testo del capitolo del Tpp sui diritti di proprietà intellettuale. Esso avrà effetti di ampia portata in materia di servizi internet ed editoriali, sulla privacy, sui diritti democratici, sui brevetti medicinali e biologici.

Una delle parti più controverse e importanti del Tpp è quella sulla protezione dei brevetti per i prodotti farmaceutici. La protezione del monopolio di un prodotto è minimo di cinque anni dopo l’approvazione della sua commercializzazione in un paese. Questa è estesa a otto anni nei paesi in cui sono offerti nuovi usi, forme e metodi di somministrazione.

Solo quando questo periodo di monopolio è finito, possono essere introdotte in quel paese forme generiche molto più economiche.

Il ministro Robb si vanta di aver fronteggiato le grandi industrie farmaceutiche limitando la tutela dei diritti di monopolio sui farmaci biologici, a cinque anni – in realtà si tratta di un minimo di cinque anni che potrebbe allungarsi a otto. I farmaci biologici sono prodotti medici derivati da organismi viventi, tra cui molti nuovi trattamenti contro il cancro, vaccini e terapie come l’insulina.

I prezzi di monopolio delle grandi industrie farmaceutiche possono arrivare a decine o addirittura a centinaia di migliaia di dollari per paziente all’anno, anche quando si tratta di farmaci salva-vita. Il governo australiano potrebbe renderli più accessibili con pesanti sovvenzioni nel quadro del Pharmaceutical Benefits Scheme [2]. Ma nel caso di paesi poveri come il Vietnam?.

Il Tpp non frena i prezzi di monopolio. In realtà ci sono disposizioni tali da consentire alle aziende farmaceutiche di allungare, rafforzare e ampliare brevetti speciali e protezioni dati, quindi di ritardare l’ingresso della concorrenza dei generici.

Onnipotente trinità

Il Tpp è il primo di tre importanti accordi volti a garantire il dominio economico globale Usa-Ue, comunemente indicati come la Trinità o le tre T.

Tisa

Il secondo è l’Accordo di scambio sui servizi (Trade in services agreement, Tisa), che copre 52 paesi, tra cui l’Australia e rappresenta quasi il 70% del commercio mondiale nel settore dei servizi.

Porterà alla deregolamentazione del settore bancario, finanziario, assicurativo, dei trasporti, telecomunicazioni, edilizia, contabilità, fornitura energetica, distribuzione dell’acqua, salute, istruzione e altri ancora e aprirà i servizi pubici agli operatori privati.

Le società con sede in altri paesi firmatari avrebbero gli stessi diritti delle società nazionali o diritti maggiori derivanti dalle procedure dell’Isds.

I diritti dei lavoratori subirebbero un colpo con la liberalizzazione della circolazione dei lavoratori, senza alcuna garanzia o protezione legale per questi “lavoratori temporanei”. Sarebbe un 7-Eleven [3] con gli steroidi.

Il Tisa è guidato da Stati Uniti e Unione europea. Come per il Tpp, i negoziati in corso sono segreti. Senza il grande lavoro di Wikileaks non saremmo nemmeno a conoscenza delle trattative. Ma cosa ancora peggiore, è stato classificato come un accordo da tenere segreto per cinque anni successivamente alla sua entrata in vigore! Quando si parla di trasparenza e diritti democratici!

Ttip

Il terzo membro della Trinità è il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti (Trade and investment partnership, Ttip), una versione Ue-Usa del Tpp. Anch’esso è in fase di negoziazione con le stesse modalità non democratiche degli altri accordi.

La Trinità, una volta chiusi gli accordi, riguarderebbe 51 stati, 1,6 miliardi di persone e due terzi dell’economia globale.

Braccio economico del Pivot Usa

“Il Trans-pacific partnership è il lato economico del perno [militare] Usa conosciuto come Pivot to Asia-Pacific ed è guidato dagli Stati Uniti e dalle sue multinazionali e banche. Viene spietatamente imposto al 40% del mondo e a quasi un miliardo di persone. Il Tpp aprirà e creerà nuovi mercati e aree di investimento per le loro corporation, banche e istituzioni finanziarie giganti per intensificare e ampliare lo sfruttamento dei popoli e dell’ambiente allo scopo di massimizzare i profitti ” (Shirley Winton, “Dangerous allies: US bases and troops in Australia”, Guardian, #1699 August 26, 2015) 

Come sottolinea James Petras: “Il Pentagono e la Casa Bianca hanno sviluppato il ‘perno militare’ per affrontare l’ascesa della Cina come potenza economica mondiale. Si tratta essenzialmente di una politica di scontri strategici che includono l’accerchiamento militare attraverso la stipula di accordi regionali, la deliberata esclusione economica attraverso accordi commerciali regionali e la provocazione politica attraverso la minaccia di sanzioni” (“US-China: Pentagon vs high tech”, Guardian, #1704 September 30, 2015)

Inoltre, “Il Pivot Usa definisce l’Australia come una importante base militare e d’intelligence degli Stati Uniti, oltre che un trampolino di lancio per i loro droni, le incursioni militari all’estero, gli omicidi mirati e infine, le grandi guerre nella nostra regione”.

Contemporaneamente alla costruzione dell’accerchiamento militare della Cina e all’espansione delle loro forze armate nella regione, inclusa l’Australia, gli Stati Uniti hanno promosso Tpp e Tisa. La Trinità non include Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – il gruppo di quattro nazioni conosciute come Brics. Le loro grandi e crescenti economie rappresentano una sfida futura per l’egemonia economica globale degli Stati Uniti.

La Trinità esclude anche un certo numero di paesi latino-americani, tra cui Venezuela, Cuba, Ecuador e Bolivia, che stanno costruendo le loro economie e affermando la propria indipendenza dagli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti sono anche preoccupati per la crescente forza dell’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione (Shanghai cooperation organisation, Sco), che ha tenuto un vertice con i Brics nel luglio di quest’anno. I suoi membri includono Russia, Cina, Kazakistan, Kirghizistan Tagikistan e Uzbekistan. India e Pakistan si stanno unendo dopo alcuni anni come osservatori. Iran e Turchia hanno partecipato al vertice di luglio.

La Sco è un’organizzazione politica e militare. Dalla sua costituzione nel 1996, la Sco ha ampliato il suo lavoro dallo scopo originale di un approfondimento della fiducia militare nelle regioni confinanti. Ha avviato numerosi progetti su larga scala legati ai trasporti, all’energia e alle telecomunicazioni e tiene riunioni periodiche tra funzionari degli stati membri in materia di sicurezza, militare, difesa, affari esteri, economici, culturali, dei servizi bancari e altri ancora.

Svolge inoltre esercitazioni militari.

Il mondo sta diventando sempre più polarizzato in due blocchi, con gli Stati Uniti che usano tutto quanto a loro disposizione per far valere il proprio potere economico, militare e politico.

Il testo del Tpp deve ancora essere ratificato e sembra destinato a incontrare una rigida opposizione al Congresso degli Stati Uniti. In Australia, al momento l’unica occasione per scongiurare l’adesione, è fare in modo che la legislazione sia sconfitta in Parlamento. I Verdi australiani si sono sempre opposti e svolgono una campagna contro di esso. I Laburisti invece sembrano destinati a sostenerlo. Gli Indipendenti sono divisi.

Il prossimo passo per l’Australia prevede la presentazione del testo del trattato in Parlamento, insieme ad una Analisi dell’interesse nazionale e di un riesame da parte del Comitato permanente congiunto sui trattati, a cui tutte le parti interessate possono presentare osservazioni.

Note del traduttore

1. Il Plain tobacco packaging si riferisce alla legge sul pacchetto di sigarette neutro, cioè privo di elementi di marketing, dal colore uniforme e senza alcun segno distintivo tranne il nome del marchio scritto in stile tipografico standard. La sua introduzione obbligatoria, mira a ridurre l’attrattiva del pacchetto di sigarette, nel quadro di una politica di sanità pubblica per la lotta contro il fumo. L’Australia è l’unico paese in cui questa misura è in vigore dal dicembre 2012.

2. Il Pharmaceutical Benefits Scheme è un programma del governo australiano per la prescrizione di farmaci sovvenzionati ai residenti nel paese.

3. 7-Eleven è una catena di negozi di vicinato, cioè piccoli esercizi per la vendita al dettaglio, che possiede il maggior numero di punti vendita al mondo (oltre 32.000).