di José Reinaldo Carvalho*
da https://www.resistencia.cc
Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it
L’anno 2021 inizia con molte sfide da affrontare. Una di questi è la difesa del carattere rivoluzionario e dell’identità del Partito Comunista del Brasile (PCdoB), il cui centenario della fondazione il 25 marzo 2022 si avvicina. Nello stesso anno, dopo una vittoriosa lotta contro l’opportunismo, viene celebrato il 50 ° anniversario della riorganizzazione del partito, dopo una vittoriosa lotta contro l’opportunismo di destra e il liquidazionismo, incarnato dai firmatari della Dichiarazione del marzo 1958.
Il compagno Maurício Grabois, che con il compagno João Amazonas guidò quella lotta, scrisse durante i dibattiti del 5 ° congresso, nel 1960, che erano in contrapposizione “due concezioni, due orientamenti politici”. La posta in gioco era l’esistenza stessa di un partito comunista marxista-leninista con una linea politica rivoluzionaria.
La lotta contro l’opportunismo di destra si è intrecciata con la lotta contro i tentativi per diluire il partito e ha avuto successo. Era il risultato dell’intelligenza collettiva. La maturità politica, che ci ha portato a formulare una tattica ampia, combattiva e flessibile, è stata possibile solo perché partiva da una posizione di principio.
I comunisti difendono l’unità delle forze democratiche, patriottiche, popolari, progressiste e antimperialiste, convinti che ciò abbia equivalenza in un altro aspetto della loro performance: il lavoro tra le masse popolari. Per i rivoluzionari, l’unità è sempre stata la bandiera della speranza. È un principio, non una moda, una necessità storica, non una mossa a favore di individui, gruppi di interesse, collettivi territoriali, per quanto legittimi gli interessi in scena. L’unità è un principio della linea rivoluzionaria del PCdoB, ed è costruita attraverso una strategia e tattica in linea con la realtà.
L’espressione di questa maturazione politica e ideologica sul piano organizzativo è l’affermazione nel campo della lotta di massa e nelle battaglie elettorali dell’identità del Partito e non della sua negazione, del legame con le masse e non della sua burocratizzazione e iniziativa di vertice. Si esprime e si concretizza nella composizione di un fronte di forze, di partito o meno, a carattere democratico, antifascista, progressista, patriottico, antiliberale e antimperialista. Le spiegazioni, le interpretazioni esotiche e le liti sulla linea politica e sulla politica organizzativa che portano alla diluizione del partito sono estranee alla formulazione scientifica della tattica e della strategia rivoluzionarie per la lotta democratica e per il socialismo.
Apparentemente, nel contesto delle sconfitte storiche e cicliche, la realtà darebbe ragione a chi, ignorando le leggi oggettive dello sviluppo della società, considera anacronistica e distante dalla realtà brasiliana l’esistenza del partito comunista.
Ma difendere il carattere del partito comunista è una necessità storica. L’esistenza del partito comunista non è subordinata al volontarismo né a false teorie sulla “rassegnazione del socialismo”, il “rinnovamento” in astratto, il superamento della rivoluzione politica e sociale, l’estinzione della lotta di classe e, quindi, della missione storica del proletariato e di una forza d’avanguardia. Tanto meno agli interessi immediati della situazione elettorale.
Una battuta d’arresto elettorale è solo congiunturale. Non è questo che decide il ruolo politico del PCdoB. Questo Partito ha una missione storica da compiere, corrispondente alle aspirazioni dei lavoratori e del popolo.
*José Reinaldo Carvalho, membro del Comitato Centrale e della Commissione Politica Nazionale del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)