La sede del Partito Comunista del Bangladesh devastata dalle bande fondamentaliste islamiche

a cura della redazione

La sede del Partito Comunista del Bangladesh (PCB) è stata attaccata e parzialmente distrutta da militanti delle organizzazioni islamiste. In un comunicato diffuso attraverso la rete internazionale comunista solidnet, il PCB informa che membri di Jamat-e-Islami hanno dato l’assalto ai locali a colpi di bombe, provocandone l’incendio e costringendo i comunisti che vi si trovavano all’interno, tra cui il segretario generale, Mujahidul Islam Selim, a fuggire dal tetto.

In una conferenza stampa convocata dopo l’attacco, la direzione del partito ne ha spigato le ragioni con il fatto che “il PCB è un sincero e convinto lottatore per la laicità dello Stato e per la chiamata a giudizio dei criminali di guerra (dell’indipendenza dal Pakistan) del 1971. Da quando il tribunale dei crimini di guerra ha emesso alcune sentenze, le forze fondamentaliste non hanno più cessato di promuovere l’anarchia e la violenza”.


Il PCB ha accusato anche il governo di non garantire la sicurezza nel paese e il partito di destra BNP di essere corresponsabile di quanto sta accadendo e di aver “appoggiato la marcia sulla capitale, convocata da Jamat-e-Islami”.

fonte solidnet