Intervento del PdCI al 16mo Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

16imcwpdi Fausto Sorini, segreteria nazionale del PdCI, responsabile esteri

(Guayaquil, Ecuador), 13-15 novembre 2014

-Ringraziamo il PC dell’Ecuador per il grande sforzo fatto nell’organizzazione di questo incontro.

-In questo intervento, tenendo conto della discussione complessa che si è svolta tra noi in questi giorni, vorremmo toccare un solo punto, che concerne il processo di ricostruzione di un movimento comunista e rivoluzionario internazionale, giunto dopo un ventennio di intenso lavoro, ad una tappa critica: una tappa che può segnare o l’inizio di una nuova fase di sviluppo di tale processo, o una sua regressione.

Ciò dipende da noi; e siamo ancora in tempo per dare insieme un segno nella buona direzione.

-Consideriamo non solo legittima e inevitabile una discussione politica e teorica fondamentale tra noi, franca, diretta, senza diplomatismi; utile e necessaria per elevare il livello politico e ideologico qualitativo del nostro movimento e lo stesso sviluppo dinamico del marxismo e del leninismo. 

A condizione che essa si svolga nel pieno rispetto delle opinioni di ognuno, senza che nessuno pretenda di dare lezioni agli altri. 

E che soprattutto si svolga in forme e modalità tali da non compremettere la necessaria unità d’azione a livello nazionale e internazionale sui punti comuni fondamentali su cui essa è possibile: e prima di tutto nella lotta contro l’imperialismo americano e della Unione europea (che, nonostante le loro contraddizioni, trovano nella Nato un momento importante di coordinamento) e contro i pericoli di guerra globale che si sono fatti nell’ultimo periodo più evidenti e pericolosi. A partire dalla vicenda Ucraina, che non è solo una crisi locale o regionale, ma un passo avanti nella preparazione da parte degli Stati Uniti e della Nato dei presupposti di una guerra globale contro la Russia e contro la Cina. 

Unità nell’azione: questo ci chiedono i movimenti operai e i popoli di cui cerchiamo di essere interlocutori e strumenti credibili. E ci dicono: “discutete tra voi, molto bene, ma infine siate capaci di presentarci una piattaforma comune di iniziativa e di lotta concreta”.

-Pensiamo che sulle questioni politiche e teoriche più controverse il nostro movimento dovrebbe organizzare, in forma coordinata, dei seminari di approfondimento scientifico e di studio. Come?

Ad esempio utilizzando anche a tal fine uno strumento informatico prezioso, agile e abbastanza economico come Solidnet, o un apposito blog internazionale, che potrebbe prevedere anche supplementi speciali e monografici dove ogni partito potrebbe segnalare contributi di approfondimento per stimolare un confronto aperto su singoli temi, quali ad esempio il ruolo dei BRICS nell’attuale contesto mondiale; le esperienze di riforma del sistema socialista come quelle – diverse tra loro – che sono in corso in paesi come la Cina, il Vietnam, Cuba…; la natura della crisi capitalistica del nostro tempo; le esperienze dei governi progressisti dell’America Latina; le prospettive di avanzata verso il socialismo nella nostra epoca: solo per citare alcuni dei temi più controversi della nostra discussione. 

Temi che non possiamo pensare di affrontare, approfondire o sintetizzare in interventi di qualche minuto nei nostri incontri politici annuali.

Incontri annuali che, al contrario, dovrebbero servire per sintetizzare quello che ci accomuna, e soprattutto per organizzare sui punti comuni o convergenti la nostra azione comune di lotta su scala mondiale.

-Noi siamo d’accordo in linea generale coi punti di azione comune che vengono indicati dal testo preparatorio che ci è stato presentato dai compagni del PC Ecuador, e che ci auguriamo possano essere sintetizzati in una presa di posizione comune, conclusiva del nostro incontro.

Ma, riflettendo anche sulle esperienze di azione comune fatte nel corso degli ultimi 16 anni di incontri, vorremmo sottoporvi questa riflessione.

-Vediamo il rischio che questi molteplici punti, allo stato attuale di sviluppo del nostro movimento su scala internazionale, restino sulla carta.

-Il punto quindi è capire in che modo e su quale punto far sì che almeno uno di essi si trasformi in una campagna mondiale che dia ai popoli di ogni continente, alle loro avanguardie di lotta, alle loro componenti più avanzate, la percezione che un movimento comunista internazionale esiste come soggetto internazionale capace di una mobilitazione coordinata.

-Gli incontri internazionali dei partiti comunisti e operai, se vogliamo essere interessanti per i popoli del mondo, dovrebbero riuscire a lanciare almeno una grande campagna internazionale: qualcosa di simile alla campagna contro la bomba atomica che il Comitato internazionale di Stoccolma lanciò negli anni ’40 col movimento dei partigiani della pace.

Ovviamente, ciò va fatto tenendo conto delle attuali condizioni, su una piattaforma molto concreta, capace di mettere in connessione il tema della lotta contro la guerra con le problematiche della crisi economica e sociale del capitalismo su scala mondiale. E ogni partito potrà attuare questa campagna adattandola alle condizioni peculiari del proprio Paese, ma come parte di una campagna comune a livello mondiale, con un logo, un manifesto politico e parole d’ordine comuni.

-Per dare a questa campagna un carattere molto concreto, essa dovrebbe essere riassunta in alcune semplici parole d’ordine, immediatamente comprensibili alla gente comune. 

Ieri lo slogan fu: “NO alla bomba atomica!”. E oggi? Ecco una buona domanda per il nostro Gruppo di lavoro su cui riflettere. Quale parola d’ordine e obbiettivo concreto di lotta oggi è in grado di unificare i popoli, i comunisti e le forze di progresso di tutto il mondo? Sembra una domanda semplice, ma non lo è, se ad essa vogliamo dare una risposta concreta.

-Questa campagna potrebbe essere promossa da 20-30 grandi personalità comuniste e progressiste a livello mondiale (Premi Nobel, personalità conosciute e popolari del mondo dello sport, del cinema, della musica, della scienza, della politica, del sindacato…): grandi personalità delle Americhe, dell’Africa, dell’Asia, dell’Europa, capaci di dare una visione globale e una prospettiva di lotta unificante per tutti i movimenti operai e i popoli del mondo.

-Si tratta cioè di saper lanciare ai popoli almeno tre messaggi semplici, ma decisivi:

-i comunisti esistono, ed esistono anche come movimento di lotta su scala mondiale;

-essi hanno punti in comune, decisivi per il futuro dell’umanità, e in primo luogo il tema della pace e della guerra e della giustizia sociale, nella prospettiva del socialismo; 

-essi sono in grado – su uno di questi temi decisivi – di sviluppare una campagna mondiale capace di toccare centinaia di milioni di persone in ogni continente: una campagna paragonabile a quelle che in altri momenti storici fecero grande e prestigioso il movimento comunista.

-Noi pensiamo che sarebbe un grande passo avanti se già nell’incontro internazionale del prossimo anno il Gruppo di lavoro e di coordinamento riuscisse a creare le condizioni perchè in questo incontro sia possibile lanciare una grande campagna di massa a livello mondiale su un obbiettivo al tempo stesso molto concreto e comprensibile ai popoli, ma anche emblematico e ricco di grande valore strategico nella nostra lotta contro la guerra, contro l’imperialismo e per l’avanzata verso il socialismo a livello mondiale. 

Uno dei quei punti che Lenin definiva come “anelli decisivi della catena”.

L’intervento di Fausto Sorini nel sito della rete “Solidnet”