I comunisti russi sull’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti

ivan melnikovDichiarazione di Ivan Melnikov, vicepresidente del Partito Comunista della Federazione Russa | da kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il primo vice-speaker della Duma di Stato e primo vicepresidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR), Ivan Melnikov, commenta l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.

“E’ sorprendente che questo ostinato personaggio abbia sfondato tutte le barriere e abbia ottenuto la vittoria, nonostante i vantaggi di natura amministrativa e informativa della Clinton e delle élite  che l’hanno sostenuta”, ha dichiarato Ivan Melnikov ai giornalisti.

Certo “non è il caso di coltivare illusioni ed euforia: l’imperialismo statunitense e gli interessi predatori delle corporazioni multinazionali, naturalmente, sono sempre gli stessi”.

Ma allo stesso tempo, Melnikov ha osservato che in Trump “si avverte l’ambizione e la determinazione a correggere qualcosa, in particolare per quanto riguarda aspetti della politica estera degli Stati Uniti”.

“Il mondo ha bisogno di ricercare compromessi, che tengano conto degli interessi di tutti. Se, ad esempio, la Russia e la Cina mostrano oggi determinazione unita a flessibilità nella ricerca di una soluzione dei principali problemi globali, gli Stati Uniti sembrano contare sulla propria “eccezionalità”. E’ proprio su questo piano che Trump potrebbe, in una certa misura, essere disposto a un dialogo costruttivo”

Secondo Melnikov “in ogni caso, ci attende una fase molto interessante, dopo la quale sarà possibile esprimere una valutazione più precisa”. “E’ del tutto evidente un elemento: non è da Trump che dipende il futuro della Russia e neppure dalla sola nostra politica estera. Esso dipende soprattutto dalla nostra politica interna, che deve essere in grado di assicurare la nostra forza nelle relazioni internazionali”, – ha sottolineato Melnikov.

La dichiarazione è stata raccolta dall’agenzia “Interfax”