Sintesi dell’intervento di Francesco Maringiò, a nome della delegazione presente *
[Nota: vista la presenza di 75 partiti provenienti da 63 nazioni, il tempo di intervento per ciascuno è stato di 7 minuti. Per queste ragioni l’intervento presentato dal PdCI si è concentrato sinteticamente solo su alcuni punti (oggetto di discussione nel dibattito plenario), rimandando ad un contributo più approfondito e di merito, che verrà inviato a tutti i partiti presenti attraverso la rete Solidnet e farà parte degli atti del Meeting]
Cari compagni,
innanzi tutto, a nome del CC del PdCI, vorremmo esprimere, con grande spirito di solidarietà e di gratitudine, il nostro ringraziamento profondo al Partito Comunista Portoghese che ci ospita e dà a ciascuno di noi la possibilità di condividere idee ed esperienze ed aiuta, per questa via, il rafforzamento del processo degli Incontri Internazionali dei Partiti Comunisti ed Operai.
È di grande significato il fatto che il PCP ospiti questo Incontro proprio nell’anniversario del centenario della nascita del compagno Alvaro Cunhal, preminente figura internazionalista nella lotta contro il fascismo, per l’internazionalismo ed il Socialismo.
Il nostro partito invierà nei prossimi giorni un contributo scritto sui temi all’ordine del giorno dell’incontro, condividendo con tutti voi le analisi fatte al nostro recente 7° Congresso Nazionale.
In questa occasione, vogliamo porre l’attenzione solo su alcuni aspetti.
PRIMO. L’attuale situazione economica conferma in pieno le analisi che abbiamo fatto nelle precedenti edizioni del Meeting (sin dal 2008) sia in merito all’analisi sulla crisi economica di sovrapproduzione e sovra-accumulazione delle merci, sia riguardo alla gestione della crisi da parte delle classi dominanti.
SECONDO. In Europa (ed in particolare nell’UE) si registra una situazione contraddittoria.
– Da un lato registriamo:
– una violenta offensiva contro i livelli di vita ed i diritti dei lavoratori e dei popoli;
– un aumento dei fenomeni di fascismo e xenofobia;
– un forte attacco alla sovranità nazionale (con particolare riferimento ai paesi del Sud Europa)
– da un altro lato assistiamo:
– all’aumento delle battaglie ed alle rivendicazioni popolari per chiedere maggiori diritti, ed impegni concreti contro l’aumento dello sfruttamento dei lavoratori e dei popoli.
In questo quadro (e questo rappresenta il TERZO punto), l’Italia rappresenta un contesto molto negativo ed arretrato.
– Negativo perché:
– stiamo vivendo un forte attacco alla democrazia attraverso una campagna di smantellamento della sovranità nazionale ed una forte controffensiva contro la nostra Costituzione ed il suo carattere progressista. In questo, seguendo pedissequamente quanto chiesto da un recente ed importante documento della JP Morgan che chiede letteralmente di smantellare le Costituzioni dei Paesi dell’Europa Occidentali perché “troppo antifasciste” ed influenzata dalla cultura dei “partiti della sinistra”,
– la socialdemocrazia, assieme ai partiti di destra, sta lavorando alacremente per cambiare la nostra Costituzione e smantellare il sistema di stato sociale;
– viene ridotto ai minimi termini il ruolo della popolazione e la sua partecipazione alla vita democratica del Paese agendo sulle seguenti leve:
– cambio in senso maggioritario e presidenzialista della legge elettorale,
– istituzione di “governi forti” al posto di assemblee legislative, che hanno via via perso il proprio ruolo.
– Arretrato perché:
– nonostante la situazione sia così grave, c’è una estrema fragilità della classe operaia e pesa molto la crisi e le sconfitte subite dal movimento comunista nel nostro Paese.
Questo è un problema molto serio, le cui origini affondano le radici negli errori compiuti dal movimento comunista nel nostro Paese almeno negli ultimi 30 anni.
Per queste ragioni siamo molto impegnati in un processo di ricostruzione unitaria del Partito Comunista, con l’obbiettivo di riunire i comunisti italiani su basi leniniste, internazionaliste e di classe, un partito legato, con una sua forte ed indipendente identità, al movimento comunista internazionale.
QUARTO. Per queste ragioni crediamo fortemente nel rafforzamento e nell’unità del movimento comunista e rivoluzionario internazionale che, dal nostro punto di vista, può svilupparsi imparando la lezione di Longo e Togliatti (due memorabili leader del PCI):
1. unità nella diversità,
2. unità d’azione con le altre forze progressiste ed antimperialiste nel mondo con l’obbiettivo di lottare per la pace ed il progresso sociale, contro i pericoli e le minacce più reazionarie che, di volta in volta, emergono.
Cari compagni,
la condizione negativa ed arretrata dell’Italia, ci spinge a prestare grande attenzione all’unità del processo dell’Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e dei Lavoratori che è lo strumento politico più importante, dopo la sconfitta dell’esperienza sovietica, per aiutare il rafforzamento della cooperazione internazionale.
In questo senso, dal nostro punto di vista, il vero obiettivo di questi incontri internazionali non è solo quello di rafforzare il movimento comunista, su scala globale dal punto di vista politico ed ideologico, ma anche essere capaci come comunisti (in alleanza con le altre forze progressiste ed antimperialiste) di promuovere grandi movimenti di lotta che a partire da ciascuna esperienza nazionale, ma internazionalmente coordinati, siano capaci di trasformare la realtà e cambiare il rapporto di forze mondiale.
In particolare, con riguardo al contesto europeo, ci permettiamo di suggerire:
– uno sviluppo delle battaglie nazionali contro la linea di attacco selvaggio dell’UE alle conquiste sociali,
– legare queste battaglie sociali a quella contro la guerra, l’imperialismo e la Nato e rafforzare la solidarietà con i Paesi del Medio Oriente, minacciati dall’imperialismo. Cogliamo qui l’occasione per riaffermare tutta la nostra solidarietà internazionalista al popolo siriano.
In ultimo, crediamo che i movimenti e le battaglie promosse dal movimento comunista internazionale, dovrebbero essere capaci di accrescere tra la gente la consapevolezza che solo il socialismo, solo l’indebolimento delle postazioni imperialiste nel mondo, possono condurre i popoli verso soluzioni che sconfiggano le contraddizioni del capitalismo nel nostro tempo e conducano l’umanità ad uno sviluppo diverso, al socialismo.
*La delegazione del PdCI all’Incontro Internazionale dei PPCC era formata da: Maurizio Musolino, Segreteria Nazionale, Responsabile Comunicazione; Francesco Maringiò, Vice Responsabile Dipartimento Esteri; Franco Tomassoni, Responsabile Esteri Fgci