I comunisti giapponesi avanzano nelle elezioni amministrative a Fukushima e in altre località colpite dal terremoto

nota a cura di Marx21.it

 

JCPNelle elezioni locali che si sono svolte il 20 novembre scorso a Fukushima, la città devastata dal terribile terremoto dell’11 marzo e dal conseguente incidente verificatosi alla centrale nucleare costruita sul suo territorio, hanno visto una forte affermazione delle liste del Partito Comunista Giapponese (PCG) che ha aumentato il numero dei suoi eletti da 3 a 5. L’area interessata alla consultazione elettorale ha una popolazione di circa 2 milioni di abitanti. Progressi elettorali dei comunisti si sono registrati anche nelle altre due prefetture, colpite dal sisma, in cui si è votato: Iwate, dove il PCG passa da 1 a 2 consiglieri e Miyagi, da 2 a 4. Come ha sottolineato il presidente del partito, Ichida Tadayoshi nel corso di una conferenza stampa, i 7 candidati presentati dal PCG a Fukushima hanno costruito una campagna elettorale fortemente improntata alla più dura critica nei confronti del mito della “sicurezza” della produzione di energia nucleare, proponendo un piano di decontaminazione e compensazioni per i danni subiti dai cittadini da far pagare alla TEPCO, il gruppo responsabile della centrale nucleare fuori servizio, e alle altre imprese private che traggono profitti dall’industria nucleare.

 

Il PCG ha anche espresso la sua netta contrarietà all’ingresso del Giappone nella “Trans-Pacific Partnership”, la zona di libero scambio fortemente voluta dagli Stati Uniti e dalle multinazionali, che, a parere dei comunisti, porterebbe più danni che vantaggi alle zone colpite dal sisma..

 

I militanti del PCG si sono anche distinti nella partecipazione all’opera di ricostruzione e i loro rappresentanti istituzionali non hanno mancato di fare pressione sulle autorità nazionali e locali, mettendole di fronte alle loro responsabilità.

 

La piattaforma elettorale e l’esempio dato da moltissimi militanti nel sostegno materiale alle popolazioni colpite dal sisma, hanno convinto così molti elettori non solo a orientare il loro voto sulle liste comuniste, ma a partecipare attivamente alla campagna elettorale del partito.

 

Fonte: Akahata, quotidiano del Partito Comunista Giapponese