I comunisti brasiliani si mobilitano per sbarrare la strada alle manovre golpiste

pcdob dilma marzo2015Editoriale di José Reinaldo Carvalho
Editor di “Vermelho”

Traduzione di Marx21.it

Il 13 marzo, in numerose città del Brasile si sono svolte imponenti manifestazioni popolari a sostegno del mandato presidenziale di Dilma Rousseff, la cui piena legittimità democratica è messa in discussione dai tentativi di natura apertamente golpista delle opposizioni della destra neoliberista, che cerca di strumentalizzare uno scandalo che ha coinvolto i vertici del colosso petrolifero statale Petrobras. Nelle manifestazioni, che hanno visto la partecipazione di molti movimenti sociali attivi nel paese, ha avuto un ruolo trainante il Partito Comunista del Brasile (PCdoB), presente nei cortei con migliaia di suoi militanti.

Alla vigilia dell’evento, nel prestigioso portale web comunista “Vermelho” è stato pubblicato un editoriale del suo editor, José Reinaldo Carvalho, che proponiamo ai nostri lettori.


Notizie, video e foto delle imponenti manifestazioni a sostegno di Dilma Rousseff

http://www.vermelho.org.br/noticia/260555-6
http://www.vermelho.org.br/noticia/260556-1
http://www.vermelho.org.br/noticia/260558-1

Il Brasile sta vivendo un momento cruciale della sua storia, di intensa polarizzazione politica. Le forze sconfitte in quattro successive elezioni presidenziali, il particolare il PSDB e i suoi alleati, hanno deciso di ricorrere alle manovre politiche più turpi, che non escludono le offese di più infimo livello alla più alta carica della nazione, le minacce fasciste, l’istigazione all’odio e il tentativo golpista rappresentato dall’irrealistica proposta di impeachment della presidente della Repubblica.

Queste forze politiche fanno parte del consorzio dell’opposizione a cui partecipa anche un conglomerato di media che si sono trasformati in un laboratorio di intrighi e menzogne.

Ad ogni costo queste forze vogliono impedire che il capo del governo e dello Stato eserciti il suo mandato, conquistato legittimamente in base alla decisione della maggioranza dell’elettorato nell’ultima consultazione presidenziale, e applichi il programma vittorioso. Pretendono così di interrompere, attraverso un golpe giudiziario, legislativo o in qualsiasi altra forma che senza alcun ritegno e in modo sfrontato riceve la denominazione di “golpe soave”, il ciclo politico progressista iniziato a partire dalla prima elezione di Lula, nel 2002.

In nome della lotta alla corruzione hanno montato un’operazione di polizia e giudiziaria in cui si mischia il grano con il loglio e i metodi di inchiesta e i riti processuali dell’operazione Lava Jato (in merito allo scandalo di corruzione che ha investito il colosso petrolifero Petrobras, ndt) e della commissione di inchiesta del Legislativo convivono con abusi di ordine giuridico, demagogia di bassa lega nello stile dell’opera buffa, dove ciò che importa non è la lotta propriamente detta alle ruberie nei confronti dell’erario, ma la criminalizzazione delle forze di sinistra e del governo, con accuse false, amplificate dai media.

L’essenza di tutta l’offensiva consiste nel colpire le conquiste democratiche, la sovranità del paese e l’economia nazionale, che si vorrebbe vedere controllata dal capitale finanziario internazionale.

Si sta ingannando chi si lascia confondere dalla demagogia del PSDB e dei suoi alleati quando si esercitano nella propaganda alla televisione “difendendo” diritti del lavoro che sarebbero violati da quella che designano come “appropriazione indebita elettorale” della presidente Dilma.

Nella polarizzazione politica attuale non ci sono mezzi termini. O si difende in maniera conseguente il mandato della presidente Dilma o si fa il gioco del nemico della democrazia e della patria.

Le forze progressiste e i movimenti popolari saranno nelle strade il 13 marzo per difendere la democrazia, il che implica respingere il tentativo golpista e le proposte di impeachment e appoggiare il mantenimento del mandato presidenziale; fanno parte delle rivendicazioni che i movimenti sociali portano nelle strade la difesa di Petrobras come espressione della forza dell’economia nazionale, la lotta per la riforma politica democratica e per la conservazione delle conquiste del lavoro.