Fidel Castro: “Più il tempo passa, più forza avranno le idee che ho difeso!”

da Italia-Cuba Coordinamento Toscano su facebook

 

Conversazione del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, con Mario Silva conduttore de La Hojilla, della Venezolana de Televisión 

conversacion-del-comandante-en-jefe-fidel-castro-ruz-con-mario-silva-2011-09-10-33317Mario Silva. Bene, usciremo in un’ora. 

Cmdte.- Sì. E vai su quella collina? 

Mario Silva. Esatto, a lato, verso El Junquito, là dove dicono… E soprattutto, stavamo parlando di queste notizie che dicevano praticamente che lei aveva un’emorragia cerebrale. 

Cmdte.- Non mi dire! 

Mario Silva.- Sissignore. 

Cmdte.- Ah, guarda che a me non hanno detto niente(Risate). 

Mario Silva.- Di questo stavano parlando, supponendo che lei avesse un’emorragia cerebrale. Io ho detto loro che avevamo… Che piani ha adesso, Comandante? 

Cmdte.- Ma tu ci hai creduto? 

Mario Silva.- No, no, in assoluto, lei lo sa molto bene… più precisamente ho detto che c’era una sorpresa. 

Cmdte.- E perchè tu lo sapevi? 

Mario Silva.- Ah, lei sa come sono i ‘miameros’(quelli di Miami NdT))… 

Cmdte.- Bene, ma se a uno succedesse qualcosa? Resteresti molto male tu. 

Mario Silva.- Io restare male! Ma guarda questa poi! (Risate) 

Cmdte.- Ma non avevi fatto nessun controllo. 

Mario Silva.- No, no, assolutamente, quello che avviene è questo: la guerra che fanno attraverso le notizie. 

Cmdte.- Sì. Raccontami, continua. 

Mario Silva.- Bene, tra le altre cose c’è quello che stano dicendo in relazione al Comandante Chávez /hugo-chavez/>, che è molto più grave di quello che, secondo loro, noi diciamo pubblicamente, e che lei ha un’emoraggia cerebrale. Ossia ci sono notizie necrologiche che giungon non solamente da Miami ma anche dal vanezuela i rumori del Nuevo País, di Teodoro Petkoff e compagnia. 

Cmdte.- Ma io sono diventato forse qualcuno tanto importante, amico mio? 

Mario Silva.- Sembra che lei sia il loro incubo. 

Cmdte.- Mi danno troppa importanza. 

Mario Silva.- Sembra che lei, e il Comandante Chávez, e tutto quello che si sta facendo in Americalatina sia il loro incubo. 

Cmdte.- Bene, ma si tratta di un popolo che ha imparato a leggere e scrivere, non dimeticarlo! 

Mario Silva.- Certamente! 

Cmdte.- Non dimenticare i milioni di venezuelani che stanno studiando. Non dimenticare che in questi anni questo popolo è cambiato. 

Mario Silva.- Sìssignore. Quello che era prima il popolo, anche analfabeta, poteva essere dominato anche dai media di comunicazione! 

Cmdte.- Bene, io credo che il Venezuela sia uno dei luoghi migliori del mondo, più degli Stati Uniti per le conoscenze della gente e la loro cultura generale. Più che in Europa. Tu non incontri questa gente non sa leggere e scrivere, incontrare un’analfabeta lì è molto difficile e non è lo stesso un popolo di analfabeti che un popolo che sa leggere e scrivere. 

Mario Silva.- Un popolo che studia. 

Cmdte.- Loro sono abituati a trattare con popoli che non sanno leggere e scrivere, ma, a volte, hanno forse mai avuto un popolo come questo o come questo (nostro)stesso? Noi stiamo qui già da mezzo secolo. Io ho conversato con te raccontandoti cose di quasi 50 anni fa e anche più di 50 anni fa. 

Mario Silva.- La Crisi d’Ottobre /crisis-de-octubre/> che adesso compie un nuovo anniversario. 

Cmdte.- Sì, e io ti ho detto che sono passati 500 anni. 

Mario Silva.- Cinquecento anni. 

Cmdte.- Perchè, sai, i cambi non si misurano con il tempo. Ci sono anni che ne valgono 100. 

Mario Silva.- Da là e sino ad oggi. Comandante, che cosa incontrarono, soprattutto, nel popolo latinoamericano? Perchè vediamo che ora c’è un calo, anche intellettuale in relazione al popolo nordamericano, perchè conviene alle stesse multinazionali della comunicazione mantenere questo popolo (degli USA) ignorante su tutto quello che accade in Latinoamerica. 

Cmdte.- Guarda, giungerà il momento in cui gli Stati Uniti resteranno ultimi, in quanto ai livelli di cultura e di conoscenza, senza che il popolo nordamericano ne abbia colpa, perchè non dai la colpa al figlio di una famiglia povera, di una famiglia del sud degli Stati Uniti o qualsiasi parte degli Stati Uniti, o di un eschimese in Alasca, di non sapere leggere o scrivere, semplicemente perchè è povero. Qual’è per esempio la situazione della popolazione negra negli Stati Uniti ? 

Mario Silva.- Certo, e di quella latina. 

Cmdte.- Qual’è il livello d’impiego della popolazione negra? Qual’è il livello d’accesso alle carriere scientifiche, a quelle di professore universitario, a quelle investigative? Loro non hanno colpa; senza dubbio, guarda, se tu analizzi i lavoratori nordamericani nell’Industria, molto produttivi, incontri la popolazione, anzi due popolazioni: la popolazione negra e la popolazione latina. Non dimenticare che ci sono decine di milioni di latinoamericani obbligati ad emigrare negli Stati Uniti dalla miseria e che lì vengono selezionati a rovescio: separano i genitori dai figli, il figlio nordamericano di là, separano le famiglie. 

Mario Silva.- Stanno occupando anche i posti di lavoro che prima erano destinati a negri e latini. 

Cmdte.- Ma selezionano quelli che sono delinquenti e li comandano … io mi oppongo perchè molti anni fa abbiamo combattuto contro questi problemi. Loro, per esempio, sono responsabili del numero di armi … sono armi nordamericane. Tu analizzi casi come quello del Messico, di cui conosciamo la storia, una storia che ammiriamo, una storia tanto bella come quella del Messico: la Rivoluzione messicana, i personaggi di quella storia, dalla conquista spagnola; perchè in Messico c’era una cultura che era al disopra di quella che avevano negli Stati Uniti. 

Mario Silva.- Esatto. 

Cmdte.- Bene, quando (avvenne) la conquista, disgraziatamente, la popolazione 
indigena del Messico aveva una cultura elevatissima, le sue conoscenze in 
agricultura competevano con le conoscenze agricole di oggi. Cosa resta di tutto quello? Xochimilco. Dove si produce il mais che si consuma in Messico? Negli Stati Uniti. Dove si produce il grano? Negli Stati Uniti. Dove si producono gli alimenti fondamentali? Lì negli Stati Uniti. Io a volte ho letto che il Messico misura quasi 3 milioni di chilometri quadrati ed ha più di 100 milioni di abitanti; ma, ultimamente… 
A me piaceva molto leggere sul Messico, dall’epoca della conquista, e abbiamo 
letto libri straordinari sulla conquista del Messico. Dal Messico mi hanno mandato questi libri,la stessa direttrice de La Jornada /autores/carmen-lira-saade/> che è 
un’eccellente lettura- mi ha regalato alcuni libri. 
Dalia Soto del Valle.- Carmen Lira /autores/carmen-lira-saade/>. 

Cmdte.- E in uno di questi libri, La conquista del Messico, qualcosa così, è uno dei titoli che mi ha mandato e lì c’è tutta la storia di Hernán Cortés, della Conquista, delle guerre contro la popolazione indigena; sulla zona del Guatemala, che era una cultura… 

Mario Silva.- Poi, la stessa invasione nordamericana. 

Cmdte.- Dopo, il Messico, ha una storia piena d’interesse. 

Mario Silva.- E adesso con la droga. Con il narcotraffico praticamente c’è uno Stato dentro uno Stato.

Cmdte.- Guarda, Mario… 

Mario Silva.- e sono mercati del Nord. 

Cmdte.- In Messico stanno morendo – una cosa mai esistita nella storia del Messico-, in Messico stanno morendo più di 10 000 persone annualmente già, come conseguenza del traffico di droghe e del crimine organizzato. Acquisisce la forma più orribile, mai acquisita prima. Noi siamo stati in Messico, lì ci organizzammo prima di ritornare a Cuba dopo l’attacco alla Moncada; di là salpò il Granma e noi si lavorava là con la maggiore discrezione possibile, ma avemmo difficoltà; ma questi problemi non esistevano. In quell’epoca esisteva il problema del contrabbando, non quello delle droghe. 
La polizia era molto attiva cercando di evitare il contrabbando alla frontiera. Io te lo dico perchè una volta passai quella frontiera e fui quasi un ‘piedi bagnati’ ( Risate). Passai il fiume e mi aiutarono a incontrare alcuni cubani nel lato opposto; dovevo fare quella riunione perchè era un gruppo di un partito che si era opposto a noi, erano del partito che era al stato nel Governo abbattuto da Batista e noi cercavamo l’unità di tutte le forze e soprattutto dopo che avevamo avuto problemi con la legge messicana, ma non perchè stavamo commettendo delitti. 
Bene, tecnicamente erano delitti, ma non erano delitti che disonoravano, stavamo organizzandoci per lottare contro Batista; stavano addestrandoci, andavamo a un campo di tiro e apprendemmo alcune cose interessanti. 
Conoscemmo buoni amici messicani e in un dato momento avemmo seri problemi; io ero molto critico su alcuni degli avversari, la gente rovesciata dallo stesso regime di Batista, che però era nell’opposizione. Non era quello si desiderava di più, ma non ci fu altro rimedio che discutere, perchè semplicemente correvamo il rischio di restare là, più di 100 uomini, circa 100 senza risorse e senza nulla, dopo le difficoltà che avemmo con le autorità messicane come conseguenza della nostra organizzazione e del nostro addestramento, che ci condussero anche in prigione in Messico. 
Il Che ed io fummo reclusi, e Miguel Schultz credo che si chiamasse così quello. 

Mario Silva.- Obbligò anche ad anticipare la spedizione del Granma? 

Cmdte.- No. Quella spedizione si fece nel giorno più o meno pianificato e quello la rese molto complicata e molto pericolosa. Allora avevamo una nave comprata con un’ipoteca, perchè non c’era già più denaro. Un messicano fu il garante, “El Cuate”, come lo chiamavano, un amico nostro. Ci vendettero lo yacht e una casa sulla riva del fiume. 
Noi salpammo da Tuxpan, ma quando partimmo era proibito perchè c’era una tormenta, una turbolenza. Questa è lunga storia, e non la racconterò adesso; ma ti dico solo che avemmo difficoltà e dopo quello dovetti passare il fiume come un ‘piedi bagnati’. 
Conseguire un fucile era molto difficile, fucili da caccia, fucili sportivi, non erano fucili automatici, nè le… super armi che hanno adesso, quelle che sparano 30 tiri al secondo. 
Devi vedere le foto dei fucili che usano lì gli Stati Uniti, senza dire niente ai messicani, devi vedere che arsenali. 

Mario Silva.- Tutto quello che hanno venduto in armi a tutte queste mafie! 

Cmdte.- Tremendo! Allora per noi ottenere un fucile era molto difficile. La polizia combatteva il contrabbando, non quello della droga, perchè in quel tempo non c’era il problema della droga. 
Allora giunsi, parlai, tornai su strada. Andare in Messico era facile, negli Stati Uniti era molto difficile. Passai illegalmente e forse mi processeranno per questo, per l’illegalità 
d’aver passato il confine come un ‘piedi bagnati’ e poi mi espellono! Allora ritornai molto bene e continuai, già avevo risolto. 
Ma lasciami dirti che nella stessa settimana della partenza avvenne un tradimento, un tipo che ci tradì, un tipo che era stato negli Stati Uniti, credo nell’esercito, ma non era un buon soldato nè era coraggioso, la sola cosa era che simpatizzava. 
Insomma cosa voleva? Voleva partecipare. Però devi addestrarti. No. Devi fare l’addestramento, Non può andare nessuno se non si prepara. Allora quello che fa è disertare, ma era molto amico e molto gente pensava che no, che lui non avrebbe tradito. Io, per prudenza presi tutte le misure precauzionali in relazione a quello che lui sapeva; ma c’era un cosa molto difficile, lui sapeva dov’era il Granma, perchè aveva guidato molte volte. Io avevo due o tre compagni che guidavano, uno bravissimo, Cándido, Chuchú Reyes; quegli se ne andò e io cercai di convincerlo, di fargli cambiare idea, che ritornasse, ma non tornò e quello che fece fu vendere l’informazione, quello che sapeva. 
Sai come fu l’affare? Lui per 5000 dollari dava alcune informazioni e allora la polizia agiva e provava che le sue informazioni erano autentiche; quindi sequestravano un numero di armi. Così pensò l’affare. Poi la polizia gli avrebbe consegnato 25.000 dollari se lui diceva le altre cose che sapeva, ma soprattutto della nave che avremmo utilizzato e in quel frattempo, immaginati! 

Mario Silva.- È quando la nave salpa. 

Cmdte.- Non ti racconterò come lo sapemmo, perchè c’era molta gente onorevole coinvolta e ci furono persone che erano della Federale, e sai come reagirono? Erano simpatizzanti di Cárdenas -Cárdenas era vivo. Io non voglio fare nomi adesso, ma erano ‘cardenisti’ ed erano poliziotti e lo fecero. Ammiravano la precisione della polizia di Batista – chiaro la notizia l’aveva venduta un traditore – e allora mi dissero: “Della nave non sapremo sino a questa data”. 
Quando salpammo, la polizia aveva ottenuto alcune informazioni perchè quella polizia seguiva tutte le piste e la Federale era efficiente. Non so come sarà adesso, ma era efficiente. 

Mario Silva.- Furono loro ad avvisare Batista? 

Cmdte.- Chi? 

Mario Silva.- Quelli della Polizia Federale. 

Cmdte.- No, fu Batista che lì avvisò su dove stavano le armi, perchè il traditore gli aveva fornito l’informazione. 

Mario Silva.- Ma la partenza per Cuba…? 

Cmdte.- No, guarda, la partenza per Cuba avvenne quando sparimmo da tutti i luoghi dove dovevamo stare, ed eravamo spariti perchè stavamo nel golfo, 82 uomini. 
Sapevamo tanto poco di navigazione anche se c’era un comandante che era stato nella 
marina, graduato d’accademia, Ave María! Era parente d’una famiglia del posto che si era comportata bene, ma l’uomo poi si dimostrò molto fiacco; ne avevamo un altro, che era stato marinaio e che era sottotenente o tenente; uno che era stato comandante, e Pichirilo, un dominicano che avevo conosciuto a Cayo Confites, che poi morì là lottando contro l’invasione yankee. 

Mario Silva.- A Playa Girón. 

Cmdte.- No, loro vennero, io li avevo conosciuti là; li invitai e vennero, venne Pichirilo, venne l’altro, e venne il comandante, insomma quello che era stato comandante della Marina. Era un’imbarcazione per 20 o, che ne so, 10 o 12 persone, e c’erano 82 uomini più le armi. Quello che scarseggiava era il cibo, perchè credevamo che sarebbero stati cinque giorni, calcolando la velocità verso oriente, ma la nave che era per 11 o 12 rallentò la velocità di tre miglia, Stava affondando. Sai perchè stava affondando? Perchè calando di più, l’acqua filtrava tra le pareti e io vedevo che per quello non c’era rimedio. Era l’alba e noi che cantavamo l’Inno partendo dal Messico e che non avevamo obbedito all’ordine di non salpare, perchè c’era una turbolenza, partimmo e venne giorno e continuammo a navigare e l’imbarcazione cominciò a fare acqua. 
Io arrivo e mi siedo lì a lato… Il cibo stava sotto le armi. Bene, questa è una storia da raccontare a parte e non la racconterò adesso. La nave cominciava a fare acqua ed io dissi, andiamo a levare l’acqua. Era una lotta che guardavo, mentre in un punto levavano l’acqua in una parte che aveva accesso al fondo, studiavo chi avrebbe vinto: se l’acqua che noi toglievamo o l’acqua che stava entrando, e io dissi, vediamo questa… 
Stavamo a 70 miglia dalla costa. 
Passò una nave da guerra che non sapevamo di chi era, vicino, ma se era americana, se era messicana non lo sapevamo. Ponemmo una linea di fucilieri, che non c’era nave che ci potesse prendere. Eravamo pronti e allora passò come a 1000 metri, ma non ci fu nulla d’estremo. Eravamo a 70 miglia dalla costa e dopo due ore osservai che l’acqua che toglievamo era di più adesso e tu sai perchè si salvò l’imbarcazione? Perchè le tavole bagnandosi si gonfiarono e io dissi, chi resiste questo, ma cominciò e non entrò più acqua. Con 83 persone d’equipaggio nella nave, allora si andò cercare il cibo e tutto il mondo a vomitare; per fortuna a me non venne il vomito che mi mancava solo quello. 
Il Che non aveva portato i suoi medicinali e questo avvenne tre volte qui, era quasi un destino, li dimenticava o non li portava non si preoccupava e poi venivano gli attacchi di asma che erano molto forti. Il cibo era di sotto, non bastava per 82 uomini. Non c’era cibo per due giorni. Dato che la benzina non bastava, avevamo un sacco di bidoni di combustibile. Sai con quanto combustibile siamo arrivati a Cuba? 
Con due pollici di combustibile nei contenitori, guarda quante cose succedono tutte insieme! Così giungemmo dopo sette giorni. In Oriente si organizzò il sollevamento; non obbedirono agli ordini questa e la verità; persone eccellenti veramente. Fu la sola volta che avvisammo sulla nostra partenza, dicevo ‘Opera richiesta, edizione esaurita’ e questo significava che eravamo partiti nel giorno e l’ora esatti e avevano calcolato cinque giorni e al quinto giorno si sollevarono in armi; si sollevarono in armi e l’esercito andò là – quello di Batista – e non eravamo sbarcati, giungemmo 48 ore dopo ed erano mobilitati quei perversi. Ci cercarono dappertutto, ma noi eravamo ben lontani dalla costa sud. Passammo per Caimán, quando cadde un uomo in acqua e giungemmo all’alba. 
Come diceva Juan Manuel Márquez, quello non fu uno sbarco, fu un naufragio. 
Dopo accadde quello di Alegría de Pío, la dispersione, e poi il resto della storia. 

Mario Silva.- E per di più la mangrovia. 

Cmdte.- Insomma il fatto è che avvennero tutte quelle cose, e giungemmo. Poi quelle persone si unirono tutte anche quelle che … ma noi dicemmo bene, uniamo tutta la nostra forza; già era formale perchè avevamo sbaragliato l’esercito di Batista costuivamo una forza e stavamo invadendo il paese; allora tutto il mondo riconobbe quell’esercito e ci fu uno spirito ampio con tutte le organizzazioni, con tutto il mondo, tutti quelli che erano contro Batista. Fu così che si produsse il Primo Gennaio. 
Ma in Messico era così, non c’erano droghe, e adesso muoiono 10000 e in che forma, una forma orribile! Sono persone che scompaiono in massa, gente povera, umile che e va e la fanno sparire, massacri in gruppo, giovani di 14 o 15 anni trasformati in assassini. 

Mario Silva.- Una cosa, Comandante, la gente, i latini che emigrano adesso negli Stati Uniti che sono di sangue latino. Questo non si trasforma diciamo in un cavallo di Troia là dentro ? 

Cmdte.- Figurati, devono scegliere tra la fame che l’impero ha promosso in questo emisfero, il sottosviluppo e il lavoro negli Stati Uniti a favore delle grandi imprese multi nazionali, e poi li selezionano, separano le famiglie, fanno cose orribili. 
Il popolo del Venezuela lo sa, perchè ha visto tutto questo in molte pellicole. Io guardo Telesur e vedo la Venezolana de Televisión, e pellicole di quell’epoca, e pellicole dell’America Latina. Ti avverto che la miglior televisione, le più serie, sono quelle che hanno TVes e Telesur, senza annunci commerciali, senza niente di tutto questo, e tutto è politico e vero; sports, politici, sono istruttive veramente. 
Queste immagini che voi prendete dell’America Latina, paesaggi preziosi, le cose che la gente ha fatto, i fatti storici, le notizie internazionali, la Libia, i documentari… mentre le televisioni oggi sono grandi imprese al servizio delle grandi imprese. Prima era una piccola trasmittente, adesso è una catena che vale centinaia di milioni di dollari, e non al servizio del popolo. 
Dov’è la libertà di stampa in tutto questo? Io ho conosciuto Ted Turner, fondatore della CNN, era un nostro amico e un tipo serio, sportivo. Lui stesso non deve aver immaginato quello che sono oggi le stazioni, Ce ne sono alcune che si dedicano ai programmi scientifici e sono utili, nordamericane, ma i mezzi di massa sono colossali imprese. 

Mario Silva.- Perchè è più facile insegnare la diversione che insegnare lo 
studio. Nel caso, per esempio del Venezuela, oggi abbiamo una tele-spazzatura molto legata al mondo dello spettacolo, volgare, che non ha alcun genere di messaggio sociale, telenovelas che sono alienanti, che giustificano lo stesso classismo; un’altra televisione è quella dei concorsi che inoltre deformano l’individuo. Non c’è realmente una televisione, includendo Venevisión, che si mantienga, diciamo, neutrale, e quello che sta facendo è alienante. 

Cmdte.- E voi con i satelliti… Però è chiaro che per poter trasmettere ci vuole una stazione che trasmette. Ce ne sono molte che trasmettono ed è un peccato. Noi ritrasmettiamo i vostri programmi che giungono in Cina, possono andare nel sudest asiatico, possono giungere in Russia e in molti altri luoghi. Ovviamente è un beneficio per noi prendere i vostri materiali e li divulghiamo, ma quante stazioni diffondono questi messaggi? Ma io ho fiducia nella cultura delle persone, ho molta fiducia nell’educazione, che è l’arma contro la perversione, contro questo appello agli istinti che è la pubblicità che oggi si usa nel mondo; guarda adesso come sono messi in Europa, i problemi che hanno con la Grecia, con la Scozia, vedi, con l’Inghilterra, perseguendo i maestri e persino in Scandinavia. 

Mario Silva.- Si parlava del miracolo economico irlandese, ma dove sta? 

Cmdte.- È lì. Problemi in Spagna, problemi in Portogallo, problemi in Francia, problemi in Irlanda, problemi dappertutto… dove non ci sono problemi? E come li risolveranno? 

Mario Silva.- La stessa Germania, pensando che ha … una zavorra con tutta l’Unione Europea. 

Cmdte.- No, e adesso che ha rinunciato all’energia nucleare, si è compromessa. Un pazzo qualsiasi … può essere vittima del popolo tedesco, dei disastri per mancanza di previsione. Adesso mi divertono questi tipi che si mettono a fare gli auguri, come se per me fosse una cattiva notizia morire, allora… 

Mario Silva.- È la perversione della notizia, come per soddisfare un certo settore e mantenere la gente… è più o meno, io lo dicevo nel programma, come quando si dice, a Fidel è venuta un emorragia cerebrale. Da quanto è che la stanno ammazzando? 

Cmdte.- Ah! Guarda da più di 50 anni, quando sbarcammo dal Granma mi ammazzarono già. No, a me mi hanno ammazzato tante volte, aspetta non è il problema che mi abbiano ammazzato, hanno preparato la mia morte non so quante volete. Mi limito a dire decine di volte, ma inoltre il fallimento dei loro piani è una prova della loro incapacità. Non c’è niente di più facile che liquidarmi. Allora credono di darmi una cattiva notizia, quando morirò mi toccherà il riposo, sarà il giorno del riposo e nel frattempo, bene, mi sono impegnato con me stesso… l’ho detto per tutta la vita. 

Mario Silva.- Questo è, Comandante, come se ci stessero accusando che siamo hacker, e c’è un’espressione che loro utilizzano molto, là, ci dicono chabestie, ci dicono bruti, volgari. 

Cmdte.- A chi dicono bruti? 

Mario Silva.- A noi, ci dicono che siamo bruti. Allora la domanda è che se noi stiamo, per esempio, ponendo le lampadine cubane, dove lei personalmente vede per 16 o 17 milioni di persone nelle loro case o per esempio noi interveniamo nella web e stiamo dando scacco matto a tutto un gruppo di oppositori, allora non possiamo essere tanto bestie e tanto bruti. 

Cmdte.- Io rido di questo. Conviene che lo facciano, conviene che facciano questo perchè è stupido farlo, come quando insultano i militari, è stupido, perchè non è lo stesso un uomo arrabbiato, un uomo irritato o che lo stiano insultando tutti i giorni… e questo è quello che fanno loro; chi è danneggiato da questo? Loro stessi; fanno la figura più ridicola del mondo e allora non cambiano le idee. Perchè io dico, per me già il riposo, ma le idee che uno ha difeso, più passerà il tempo e più forza avranno, senza che uno stia pensando in nessun luogo e in nessun santuario, e perchè poi? 

Mario Silva.- Lo stesso fatto, Comandante, che hanno attaccato il Comandante Chávez, dicendo che probabilmente il Comandante Chávez sta fingendo la malattia, che tutto è stato un piano orchestrato dal Comandante Fidel da Cuba, tutto questo di burlarsi e fare anche un articolo apertamente provocatore in cui si chiedeva che Chávez non morisse prima di pagare tutte le sue colpe. La sola cosa che hanno fatto dentro la stessa opposizione è stato scatenare reazioni avverse a questo genere di commenti, perchè la gente non può essere tanto malvagia. 

Cmdte.- Le persone non vogliono che individui tanto imbecilli le dirigano, costoro sono già squalificati realmente. E le idee che loro stanno combattendo, te lo dico già, non si spengono così; te lo dico per esperienza, parlo a nome di non so quanti anni già e quello che ho osservato è che, realmente, le idee sono molto poderose e gli uomini per difendere le loro idee sono capaci di grandi sacrifici. 

Mario Silva.- E non è facile, questa è una guerra dura, non facile, lei lo ha avvisato la volta precedente con l’Iraq. 

Cmdte.- Ho scritto abbastanza e penso di tornare a scrivere, ma adesso sto lavorando a cose che mi sembrano molto importanti, cose d’interesse, con un beneficio per le persone. Cose che siano utili. Non mi piace perdere tempo, non voglio fare pubblicità e questa è la sola cosa che mi può appartare per un pochino di tempo dallo scrivere, perchè mi piace scrivere, mi piace spiegare. Ma penso che in questo momento il dovere sia lavorare, approfondire idee che possono essere utili a molta gente, possono essere utili al nostro popolo e ad altri popoli e per questo sono tranquillo, contento e felice d’aver potuto conversare con te e aver pranzato. Credo che ti abbiamo sottoposto alla tua dieta. 

Mario Silva.- Stretta. 

Cmdte.- Frutta, vegetali. E, come hai visto sono stato molto bene e abbiamo conversato di tutto. 

Mario Silva.- Sissignore. 

Cmdte.- Bene, adesso ti auguro buon viaggio. Salutami Walter, e saluta tutti gli amici. 

(Traduzione Gioia Minuti) 

(da www.granma.cu L’Avana, 17 settembre 2011) 

Fonte: Italia-Cuba Coordinamento Toscano su facebook