Contributo del Partito Comunista Siriano al 13° incontro internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

da Solidnet.org | Traduzione dall’inglese per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

 

BagdachePresentato da Ammar Bagdache, Segretario generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Siriano.

Cari compagni:

In primo luogo, vorrei ringraziare i compagni del Partito Comunista di Grecia per aver ospitato il 13° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai, nonostante il loro grande coinvolgimento nello scontro di classe nelle complesse condizioni affrontate dal loro paese.

Compagni, il titolo del nostro incontro “Il socialismo è il futuro” esprime la giusta soluzione all’amara situazione che tutta l’umanità ha di fronte, in particolare durante gli ultimi venti anni dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica e la caduta del sistema socialista. Caratteristiche di questa epoca sono l’attacco continuo ai diritti e ai redditi dei lavoratori in generale e della classe operaia in particolare, la grande spinta al saccheggio dei popoli da parte dei cosiddetti partiti di stato e la dichiarazione di guerre coloniali da parte dell’imperialismo mondiale, al fine di stabilire la sua egemonia internazionale. Ma la forte crisi politica, sociale ed economica, piuttosto che la potente crisi che il sistema capitalistico mondiale ha passato e sta passando, così come le sconfitte e battute d’arresto che hanno colpito gli eserciti imperialisti in molte parti del mondo, soprattutto in Asia centrale e occidentale, tutto ciò mostra chiaramente che il capitalismo non è la fine della strada, non è la fine della storia. Se fosse così, questo significherebbe la fine disastrosa di tutta l’umanità.

Il Partito Comunista Siriano ritiene che gli sviluppi a cui ha assistito e assiste il mondo contemporaneo dimostrano la correttezza degli insegnamenti del marxismo-leninismo, che l’umanità sta vivendo nella fase della crisi generale del capitalismo, che la sua caratteristica principale è la transizione dal capitalismo al socialismo. Nel corso degli ultimissimi anni, il capitalismo ha dimostrato la sua completa incapacità di risolvere qualsiasi problema si trovi di fronte l’umanità, ma al contrario, gli sviluppi del capitalismo hanno aggravato – in assenza di un’alternativa economica e sociale e di un forte deterrente internazionale che l’Unione Sovietica e il sistema sociale nei paesi dell’Europa centrale e orientale rappresentavano – tutte le contraddizioni che l’umanità sperimenta ed aumentato la miseria dei più. Ma ciò che è successo durante il recente periodo ha mostrato chiaramente che il capitalismo è diventato incapace anche di trovare sistemi adeguati per proteggere le forze produttive, cosa che aumenta e approfondisce tutte le sue contraddizioni. Tali contraddizioni non possono essere risolte solo con la creazione di un quadro adeguato per le forze produttive contemporanee, attraverso la proprietà sociale dei mezzi di produzione. È attraverso la vittoria della rivoluzione sociale, che si apre l’orizzonte per la costruzione di una società comunista, che spingerà l’umanità dal regno della necessità al regno della libertà.

Sì, lo sviluppo degli eventi negli ultimi due decenni dopo la caduta del blocco socialista, ha mostrato chiaramente alle grandi masse che il sistema capitalista è un brutale sistema che porta impoverimento, un costante aumento dello sfruttamento, l’emarginazione di un numero crescente di persone e nuove guerre coloniali che sono diventate possibili dopo il cedimento dell’Unione Sovietica.

I fatti dimostrano che le masse in varie parti del mondo, rifiutano il capitalismo e aumenta la loro disponibilità a lottare per farlo cadere. Ma nello stesso tempo la maggior parte di queste masse non ha raggiunto la comprensione che l’alternativa a questo sistema brutale sta nel sistema sociale basato sulla proprietà sociale dei mezzi di produzione e sul potere della classe operaia, all’interno di un quadro di uno stato sociale che differisce radicalmente dal punto di vista economico, sociale, politico e morale dalla natura di quelli esistenti.

Il mancato arrivo delle masse oppresse a questa comprensione ha molte cause, tra cui:

1. L’offuscamento dell’immagine del socialismo reale che esisteva e che realmente ha cambiato la faccia del mondo. Il più brillante esempio di ciò che il socialismo ha fatto è il collasso del sistema internazionale coloniale. Ma la propaganda dei media internazionali, perfettamente organizzata, continuata e programmata ha offuscato l’immagine di tutto il periodo delle alternative sociali esistenti su più di un sesto della terra. Dobbiamo dire che questa campagna in corso, che demonizza l’aspetto della reale alternativa socialista per cui i marxisti-leninisti lottano, ha avuto successo.

2. Al momento, i successi dei media borghesi per convincere le persone che le alternative di “sinistra” stanno in ciò che i partiti propongono, sono un tradimento dell’identità di classe comunista – nonostante la maggior parte di questi partiti portino il nome di comunisti – una alternativa di riforma socialdemocratica. E’ chiaro che questa “alternativa” che i riformatori propongono è una miscela di misure volte ad “abbellire” e “migliorare” il capitalismo, non ad abbatterlo. I fatti dimostrano che la gran parte dello sforzo di questi partiti consiste nel lottare contro il comunismo e il pensiero marxista-leninista. Ma a causa dell’azione della macchina mediatica borghese, questi movimenti e i loro rappresentanti sembrano l’unica vera “sinistra” realista. Ma poiché il definirsi con certi nomi non è in nessun modo legato al contenuto, questa situazione conferma ancora una volta la tesi leninista che la lotta efficace contro l’imperialismo si combina con la continua lotta contro il revisionismo e l’opportunismo.

3. Gli attuali regimi esistenti sotto i vari nomi socialisti non sono collegati al socialismo da alcun legame in termini di rapporti di produzione dominanti in questi paesi, essendo chiaramente rapporti capitalistici di produzione. Il collegamento di questi paesi con il socialismo è un legame storico non attuale. Recentemente abbiamo ritenuto che c’è la corsa a muoversi in questa direzione per guadagnare nel presente, a loro parere, e forse perdere nel futuro.

4. C’è un fattore molto importante che è la limitata influenza dei media comunisti a causa della loro povera base materiale, con alcune importanti eccezioni, come i nostri compagni greci, dove i comunisti hanno una radio e una televisione.

Sì, compagni, la masse rifiutano la situazione attuale, ma queste masse non riescono a raggiungere l’unica soluzione attraverso il lavoro duro, la lotta continua e crescente di forze di avanguardia.

Le circostanze attuali impongono ai partiti comunisti la necessità di essere veri partiti di avanguardia, non solo dicendolo, ma facendola derivare dalla chiarezza di pensiero, dalla forza dei ranghi e rivolgendosi ogni giorno a un pubblico più ampio.

Cari compagni:

Il movimento di liberazione nazionale arabo si pone in prima linea prima contro l’imperialismo globale. L’imperialismo, soprattutto la sua forza all’attacco, che è l’imperialismo americano, ha ricevuto colpi dolorosi dalle fazioni del movimento di liberazione nazionale arabo, dall’aggressione sionista di Israele contro il Libano del 2006 a una serie di sollevazioni popolari contro i regimi arabi reazionari fedeli all’America e che hanno avuto palesi rapporti con il sionismo, come i regimi egiziano e tunisino le cui teste sono cadute, anche se i popoli egiziano e tunisino devono fare ancora di più al fine di approfondire e sviluppare la loro liberazione e rivoluzione nazionale.

L’imperialismo globale lancia oggi un feroce contrattacco contro il movimento di liberazione nazionale arabo. Il volto più chiaro di questo attacco, in termini di obiettivi di espansione, è l’aggressione della NATO contro la Libia in pieno coordinamento con i regimi arabi reazionari. C’è stato un tentativo di coprire questa aggressione con una facciata di parole familiari e slogan falsanti quali “diffondere la democrazia” e “diritti umani”.

Lo scopo principale della violazione della Libia e della sua brutale rapina consiste nel ripristinare l’integrità dell’impero che vacilla sotto i colpi delle sconfitte e delle successive delusioni.

Così come il crescente attacco perfettamente programmato e lanciato contro la Siria. Questo paese che ha un’impostazione chiara contro l’imperialismo e il sionismo e i loro piani espansionistici nella regione, questo paese che sostiene i movimenti di resistenza e di liberazione, a differenza di tutti i regimi arabi reazionari dall’oceano al Golfo. I paesi imperialisti così come i regimi autocratici traditori del Golfo assegnano grandi mezzi, utilizzando i metodi più insidiosi e i mezzi più sporchi, per rovesciare il regime siriano antimperialista.

Il partito comunista siriano ha subito messo in guardia su questo pericolo. Ha testualmente affermato nel rapporto politico della 11a Conferenza del Partito Comunista Siriano che ha tenuto nel mese di ottobre 2010: “E’ sempre più chiaro che questo attacco alla Siria – che presenta molti aspetti di pressioni politiche, minacce militari, sabotaggio economico e tessitura di cospirazioni – mira a realizzare trasformazioni radicali per cambiare la faccia nazionale della Siria, tra cui il rovesciamento del regime esistente, il quale dipende da una larga alleanza nazionale e il cui principale obiettivo è proteggere e rafforzare la sovranità nazionale”.

Per quanto riguarda la situazione attuale in Siria, vale la pena notare i seguenti punti:

– I piani dell’imperialismo e della reazione interna per rovesciare il regime siriano antimperialista, mediante ampie rivolte popolari generosamente finanziate dai regimi reazionari del Golfo, hanno fallito, a causa del fatto che la maggioranza delle masse popolari, soprattutto nei principali centri del paese non è andato in questa direzione. Ma al contrario, Damasco, Aleppo e molte città siriane hanno assistito a manifestazioni di massa che condannano la cospirazione, gridando contro l’imperialismo, il sionismo e gli arabi reazionari.

– Dopo questo fallimento, le forze reazionarie si sono convertite a nuovi metodi di natura criminale, come omicidi individuali, in alcuni casi di omicidi collettivi di natura settaria e azioni di sabotaggio, come bombardare la ferrovia e tentare di bruciare le fabbriche soprattutto quelle appartenenti al settore pubblico. Vale la pena ricordare che gli omicidi singoli mirano in particolare a uomini di scienza e di cultura (ricercatori, medici, ecc.), così come mirano a militanti che hanno esperienza elevata, come i piloti al fine di indebolire le capacità di difesa nazionale. L’uccisione collettiva è stata fatta da terroristi in modo casuale, a seguito dei quali cadevano vittime bambini, donne e uomini anziani al fine di provocare i sentimenti di odio e minando ogni possibilità di stabilità.

– In parallelo con la crescente pressione sulla Siria, esercitata da tempo da parte degli stati e dei centri imperialisti o dai regimi arabi reazionari legati a questi centri, utilizzando la Lega degli Stati arabi, vi è l’obiettivo di questa attività frenetica dei reazionari arabi che è di fornire il pretesto per far assumere decisioni aggressive contro la Siria da parte del Consiglio di Sicurezza e di altri organi delle Nazioni Unite sotto la copertura della cosiddetta legittimazione araba, che è completamente falsa. Inoltre, i regimi del Golfo hanno generosamente finanziato in Siria tutte le forme di movimenti reazionari interni.

Così come la Turchia – che è il braccio della NATO nella regione – svolge un ruolo essenziale nell’esercizio di tutti i tipi di pressioni sulla Siria, da quelle politiche passando per le pressioni economiche, arrivando fino al sostegno diretto alle organizzazioni armate terroristiche e ad accogliere i leader di queste organizzazioni sulla propria terra.

Il regime in Siria ha approvato molte leggi e regolamenti per l’espansione delle libertà democratiche nel paese. Ma tutte queste aperture hanno ricevuto il rifiuto dogmatico da parte delle forze reazionarie. Queste forze stanno cercando di rovesciare il regime, in accordo con gli infiltrati dell’imperialismo e del sionismo. Finché la Siria manterrà il suo approccio antimperialista, i piani di espansione imperialisti non potranno avere piena attuazione nel Mediterraneo orientale, in particolare il nuovo grande progetto per il Medio oriente e in altre parole il grande progetto sionista.

La posizione del Partito Comunista Siriano è chiara e sta nel combattere i progetti imperialisti e sostenere il regime nazionale e il suo approccio contro i progetti dell’imperialismo, sostenere le riforme democratiche, che in generale si avvicinano alle indicazioni del programma del nostro partito in questo ambito. Così come la lotta costante al fine di riconsiderare l’orientamento economico liberale e tutte le leggi che lo incarnano. Ricordiamo sempre è questo orientamento che ha preparato il terreno adatto al lavoro sovversivo delle forze reazionarie. Il suo abbandono rafforzerà l’approccio anti-coloniale della Siria e rafforzerà l’adesione delle masse ad esso.

Quando guardiamo alla situazione in Siria, dobbiamo tener conto che le forze di opposizione non costituiscono un’alternativa democratica. La forza d’attacco reazionario è l’organizzazione dei Fratelli Musulmani che si è macchiata di stragi in stretto legame con l’imperialismo e i regimi arabi reazionari, mentre i liberali di tutti i tipi sono usati come cortina fumogena da queste forze oscurantiste.

Prepariamo il nostro popolo per tutte le eventualità, compresa la lotta contro l’aggressione militare. Siamo certi che se quest’aggressione si verificherà, la Siria si trasformerà in una tomba per gli aggressori. Il popolo siriano ha un radicato patrimonio nazionale di lotta contro il colonialismo. Non per nulla uno dei rappresentanti più intelligenti dell’imperialismo francese, Charles de Gaulle, disse: “E’ illusorio pensare di poter soggiogare la Siria”, sì “la Siria non si inginocchia”.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i Partiti fratelli comunisti e operai che contribuiscono in solidarietà con la giusta causa della lotta di liberazione nazionale del popolo siriano e resistono alle menzogne e ai veleni dei media imperialisti.

Cari compagni, le circostanze dello scontro crescente tra lavoro e capitale e tra le forze di liberazione e l’imperialismo globale richiedono di aumentare il legame tra i partiti del movimento comunista internazionale sulla base dell’internazionalismo proletario. Si richiede anche un lavoro duro e serio al fine di consolidare ed espandere il fronte antimperialista mondiale, in una applicazione creativa del grande slogan marxista-leninista: “Lavoratori e popoli oppressi del mondo unitevi”.

www.syriancp.org, [email protected]