a cura della redazione
La “caccia alle streghe” anticomunista, le discriminazioni nei loro confronti e le minacce di messa al bando non hanno impedito ai comunisti della Repubblica Ceca di conseguire uno straordinario successo elettorale nelle elezioni regionali (tranne Praga) e per il rinnovo del mandato di 27 senatori che si sono svolte il 12-13 ottobre.
Il Partito Comunista di Boemia e Moravia (KSCM) diventa così la seconda forza politica del paese.
Con il 99,9% delle schede scrutinate, emerge che i comunisti hanno ottenuto un’avanzata impressionante, passando dal 15,05% (114 seggi) delle precedenti elezioni del 2008 al 20,44% e 182 seggi. E’ il più brillante risultato ottenuto dal KSCM da quando si svolgono elezioni a livello regionale nella Repubblica Ceca.
La grande avanzata è avvenuta a scapito del partito conservatore attualmente al governo, il Partito Democratico Civico (ODS) e del Partito Socialdemocratico (CSSD). I conservatori sono precipitati dal 23,57% al 12,29%, mentre i socialdemocratici hanno potuto mantenere la posizione di primo partito del paese, pur calando bruscamente dal 40% del 2008 al 35,85%.
I comunisti hanno conquistato il controllo di due delle tredici regioni: Karlovy Vary e Usti nad Labem, entrambe in Boemia. I socialdemocratici conservano il governo di nove regioni, mentre l’ODS ne conserva solo una, quella di Plzen, e una formazione regionale è riuscita a vincere nella regione di Liberec.
Fonte Kaosenlared