di Carlos Lopes Pereira | da www.avante.pt
Traduzione di Marx21.it
I comunisti e gli altri democratici sudafricani hanno reso omaggio a uno dei loro eroi più cari, Chris Hani, nel 20° anniversario del suo assassinio. Con la convinzione che milioni di persone trovano oggi nella vita esemplare del combattente caduto un modello che dovrebbe ispirare gli attuali dirigenti della patria di Mandela.
In quel momento segretario generale del Partito Comunista Sudafricano (SACP) ed ex capo di stato maggiore di Umkhonto we Sizwe (MK) – “La Lancia della Nazione”, braccio armato del Congresso Nazionale Africano (ANC) durante la lotta antirazzista -, Hani fu ucciso a colpi di arma da fuoco nell’aprile del 1993, l’anno precedente le prime elezioni democratiche che misero fine all’apartheid. L’autore del crimine, un immigrato polacco, era al soldo di una organizzazione nazista.
Nato nel 1942, Chris Hani aveva aderito alla Lega della Gioventù dell’ANC ancora studente. Dopo un passaggio nelle prigioni dell’apartheid, nel 1963 andò in esilio nel Lesotho. Ricevette addestramento militare in Unione Sovietica e, nelle file di MK, partecipò armi alla mano ad azioni contro la Rodesia di Ian Smith e il regime razzista di Pretoria. Dopo una permanenza in Lesotho e Zambia, a metà degli anni 70 ritornò clandestinamente in Sudafrica per lavorare nelle organizzazioni della resistenza. Nel 1991 sostituì Joe Slovo alla guida del SACP.
Due anni dopo, la sua morte segnò un punto di svolta nella storia recente del Sudafrica. Le tensioni razziali esplosero e Nelson Mandela dovette fare un appello drammatico alla nazione: “L’assassinio a sangue freddo di Chris Hani ha provocato uno shock nel paese e nel mondo. E’ ora il momento che tutti i sudafricani si dimostrino uniti contro coloro che, da qualsiasi parte, hanno intenzione di distruggere ciò per cui Chris Hani ha dato la vita: la libertà di tutti noi”.
Il processo negoziale allora già in corso venne accelerato e le due parti – l’ANC e i partiti dell’apartheid – rapidamente trovarono un accordo. Le prime elezioni democratiche si svolsero nell’aprile del 1994, un anno dopo la morte di Hani. La vittoria schiacciante dell’ANC di Mandela segnò l’inizio dello smantellamento dell’apartheid.
Il socialismo è il futuro
In questi giorni, due decenni dopo la sua scomparsa, da ogni parte sono arrivate manifestazioni di omaggio a Chris Hani.
Mbulelo Musi, un vecchio combattente, ha ricordato come la morte di Hani abbia rappresentato un duro colpo per l’alleanza rivoluzionaria (che comprende ANC, SACP e la centrale sindacale COSATU), per la nazione e per l’umanità progressista. “Egli era un internazionalista che ha insegnato con le parole e i fatti che la liberazione del Sudafrica era strettamente legata alla liberazione del continente e del mondo”, ha affermato. E ancora: “La sua dedizione e il suo impegno nella lotta per la libertà, l’uguaglianza, la giustizia, la pace e la democrazia, la sua visione, le sue qualità di dirigente coraggioso e il suo slancio per i poveri e più vulnerabili del nostro paese hanno motivato molti giovani a sfidare la morte per liberare il popolo sudafricano”.
Per l’ex guerrigliero dell’MK, “ora che il paese si concentra sulla vita e l’epoca di Chris Hani, il miglior modo di rendergli omaggio sarebbe fare nostri il suo impegno per la libertà e la democrazia, e la sua dedizione, il suo patriottismo e il suo amore per il Sudafrica, come pure quello per la costruzione di un paese migliore, un’Africa migliore, un mondo migliore”.
Anche Jacob Zuma, presidente del Sudafrica, ha reso omaggio pubblicamente a Chris Hani. Ha dichiarato che onorare la sua memoria significa lavorare per “dare una vita migliore a tutti i sudafricani”. Ha sostenuto che il governo ha fatto grandi sforzi per allargare i servizi di base come la fornitura dell’acqua e dell’elettricità, per offrire sostegni sociali alla popolazione. “Nel momento in cui celebriamo 19 anni di libertà e democrazia, dichiariamo che i governanti e i funzionari pubblici devono lavorare per migliorare la vita dei poveri”, ha detto il leader dell’ANC.
Anche l’attuale segretario generale del SACP, Blade Nzimande, è intervenuto in una cerimonia di omaggio a Chris Hani. Ha ricordato il suo percorso di combattente e il fatto che Hani fu, all’inizio degli anni 90, la figura politica più popolare in Sudafrica, dopo Mandela. Popolarità, ha aggiunto Nzimande, che non fu conquistata attraverso le prime pagine dei media e neppure con un “populismo di bassa lega” e, meno ancora, con l’arroganza della ricchezza e del potere, ma con anni di lotta e di sacrificio personale.
Nzimande ha affermato che onorare la memoria di Chris Hani è rafforzare l’alleanza strategica tra l’ANC, i comunisti e i sindacati, per portare a compimento e approfondire la rivoluzione democratica nazionale, verso il socialismo: “Il socialismo è il futuro. Cominciamo a costruirlo ora!”.