India. Fermiamo il terrore anticomunista nel Bengala Occidentale!

india violenze incendioNota di Marx21.it e Dossier curato dal Partito Comunista dell’India (Marxista)

Il dossier curato dai compagni del Partito Comunista dell’India (Marxista) – CPI (M), che proponiamo ai nostri lettori, è la testimonianza dello spaventoso livello raggiunto dalle violenze e delle persecuzioni che i militanti di questa organizzazione comunista e del Fronte di Sinistra stanno subendo, nel Bengala Occidentale, probabilmente anche nel momento in cui scriviamo queste note.

E’ lo sconvolgente scenario che caratterizza il grande stato dell’Unione Indiana, dal momento in cui, circa cinque anni fa, il Fronte di Sinistra veniva sconfitto alle elezioni per il governo della stato e sostituito dal Trinamool Congress, una formazione politica che, sebbene sia definita di “centro-sinistra”, si caratterizza da sempre per il suo aggressivo anticomunismo che si sostanzia di pratiche che lo avvicinano ai metodi del più violento squadrismo di matrice fascista, come testimonia il documento dei compagni indiani, con un ampio corredo di fotografie.

Dal 2011, sono stati ben 183 (tutti i loro nomi sono nel dossier) i comunisti assassinati nel corso delle azioni squadristiche delle bande del Trinamool Congress, che sembrano avere avuto un ulteriore sviluppo negli ultimi quattro mesi, durante i quali hanno perso la vita 12 sostenitori del CPI (M). Il numero dei feriti, oltre 3.000, è impressionante. Nel corso delle aggressioni, in cui persino i bambini non sono stati risparmiati, sono state prese di mira soprattutto le donne: si registrano trentuno casi di stupro e 746 casi di aggressione fisica e molestie sessuali.

Tutti gli attivisti e i sostenitori dei partiti comunisti e di sinistra sono bersaglio di persecuzioni sistematiche. Migliaia di negozi sono stati saccheggiati o costretti a chiudere. In alcuni casi, viene impedita la coltivazione della terra a contadini accusati di sostenere la sinistra bengalese. Un’altra pratica che caratterizza il regime di autentico terrore vigente nello stato è rappresentato dall’allontanamento di interi nuclei famigliari dalle loro abitazioni che, in alcuni casi, sono date alle fiamme.

Tutto ciò accade nella quasi totale indifferenza dei grandi mezzi di comunicazione indiani e degli altri paesi. E a onor del vero, su scala mondiale, occorre riconoscere che neppure gli organi di comunicazione democratici e progressisti sembrano avere prestato la dovuta attenzione all’incredibile situazione, di vero e proprio stampo fascista, che caratterizza una regione di una nazione come l’India, generalmente considerata la “più grande democrazia” del pianeta.

E’ spettato così alle sole forze comuniste e di sinistra indiane organizzare la solidarietà militante con i compagni del Bengala Occidentale, attraverso una campagna capillare che, nel solo mese di agosto, ha toccato diversi stati del paese, e che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di militanti e sostemitori.

Con la pubblicazione del dossier sulle violenze anticomuniste, intendiamo offrire un piccolo contributo a rompere il muro di silenzio che circonda, in Italia e nel mondo, questa terribile vicenda e in questo modo manifestare tutta la nostra solidarietà ai coraggiosi compagni del Bengala Occidentale. 

Marx21.it

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