Partito Comunista del Venezuela (PCV)
prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Alla classe lavoratrice, al popolo venezuelano e alle forze democratiche e popolari
Ci accingiamo a difendere la Patria e le conquiste popolari raggiunte nell’attuale processo politico Bolivariano.
Con il rinnovamento e l’ampliamento dell’Ordine Esecutivo del governo statunitense, conosciuto come Decreto di Obama, 3 marzo del 2016, in cui si qualifica il Venezuela nuovamente come una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza degli USA, si intensifica l’aggressione multiforme contro la nostra Patria con l’obiettivo di sostenere i piani destabilizzatori e controrivoluzionari delle forze oligarchiche, fasciste e di destra della denominata MUD.
Il nuovo Decreto si sostiene giuridicamente sulle leggi degli USA comprendendo tra le altre, la Legge sui Poteri Economici d’Emergenza, la Legge sulle Emergenze Nazionali, la Legge sulla Difesa dei Diritti Umani e della Società Civile del Venezuela, la Legge su Immigrazione e Nazionalità. Tutte queste leggi sono strumenti per lo sviluppo delle politiche interventiste degli USA contro tutti i popoli e le nazioni della nostra regione latinoamericana e caraibica.
E’ nota la sistematica intenzione del governo USA di creare un espediente internazionale contro il Venezuela e il diritto sovrano del nostro popolo a continuare a promuovere il suo processo bolivariano di cambiamento, per il quale sono utilizzate valutazioni di impatto mediatico e fittizie accuse come: “situazione di erosione dei diritti umani da parte del Governo del Venezuela, la persecuzione dell’opposizione politica, la riduzione delle libertà di stampa, l’uso della violenza e la violazione dei diritti umani e gli abusi in risposta alle proteste antigovernative, gli arresti arbitrari e le detenzioni di manifestanti antigovernativi”.
In conseguenza, con questa politica i circoli oligarchici di ultradestra venezuelani hanno tracciato la cosiddetta “Tabella di Marcia”, la quale dichiara guerra aperta contro il governo, il popolo e il processo bolivariano del Venezuela. In essa si prevedono:
1. Proteste in strada per far pressioni per le dimissioni del Presidente Nicolás Maduro e la formazione di un presunto “governo di unità nazionale”, per riprendere i loro privilegi perduti.
2. La convocazione di un referendum per una modifica costituzionale che paralizzi il mandato presidenziale e convochi nuove elezioni, sapendo che all’approvazione della modifica costituzionale questa non si potrà applicare con retroattività.
3. Approfittando della maggioranza egemonica di destra nell’Assemblea Nazionale, approvare una Legge sul referendum fatta a misura per facilitare i requisiti amministrativi secondo i propri interessi.
Il PCV fa un appello al popolo lavoratore e alle forze patriottiche e rivoluzionarie:
1. All’organizzazione e alla mobilitazione nazionale, contro l’imperialismo, la destra senza patria e il riformismo accondiscendente.
2. A consolidare e sviluppare l’Unità Civico-Militare in difesa della sovranità, dell’indipendenza e delle conquiste raggiunte durante questo processo di cambiamento.
3. Ad affrontare l’aggressione politica, economica e psicologica dell’imperialismo e dell’oligarchia, preparandoci a intraprendere la lotta di classe sul terreno che si presenta.
4. Chiedere al governo di attivare i meccanismi legali per affrontare l’accaparramento e la distribuzione col conta gocce degli alimenti di base e delle medicine, applicando il decreto presidenziale 1.348 del 24 ottobre 2014 e con ampio protagonismo operaio-popolare.
5. A sviluppare, nel quadro di questa crisi, la più ampia unità patriottica, democratica e anti-imperialista del popolo venezuelano per la difesa della Patria e delle conquiste popolari raggiunte.
6. A promuovere la più ampia solidarietà internazionale per affrontare l’aggressione oligarchico-imperialista.
Davanti al fascismo e al tradimento, l’opzione è il socialismo!
Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela – PCV
Caracas, 10 marzo 2016