di Maurizio Musolino
In Grecia la parola crisi assume un significato tremendamente concreto. Lo si avverte girando per le vie di Atene, visitando i luoghi generalmente affollati di turisti intorno all’Acropoli – oggi semideserti -, le vie della Placa, parlando con gli uomini e le donne che non perdono occasione per raccontare gli effetti devastanti delle politiche messe in atto dai vari governi nazionali per conto della Bce e del Fmi. E’ in questo contesto che in questi anni ha lavorato il Partito comunista greco (Kke), un contesto difficile, riuscendo ad orientare e guidare gran parte delle lotte operaie e studentesche. Una egemonia palpabile che i delegati internazionali, presenti ad Atene per il 13° Solidnet, l’incontro mondiale dei partiti comunisti e operai, hanno potuto constatare andando a portare la solidarietà del movimento comunista agli operai della Elliniki Halivourgia, una delle maggiori industrie metallurgiche private elleniche, occupata da 45 giorni.
Intorno ai lavoratori metallurgici della Elliniki, circa 300, c’è il popolo greco: una solidarietà concreta fatta di calore umano ma anche di aiuti materiali. Durante il breve incontro fra le maestranze e i delegati dei vari partiti comunisti abbiamo potuto assistere ad un continuo via vai di cittadini che venivano ai cancelli della fabbrica a portare cibo e aiuti vari. I visi di quanti erano impegnati nella lunga occupazione sono segnati dalla fatica e dalla tensione, eppure si sciolgono in applausi e sorrisi al sentire le parole di amicizia e condivisione pronunciate dai compagni sudafricani, venezuelani, russi, palestinesi. E’ quella solidarietà internazionale che per i comunisti è fondamento umano e ideologico. Le lotte dei lavoratori greci sono le stesse di quelli italiani, spagnoli, portoghesi, la loro rabbia non è dissimile da quella di quanti in tutto il mondo sono sfruttati da un capitalismo tanto più aggressivo quanto più consapevole di una crisi strutturale del proprio sistema.
Proprio di questi temi ha discusso il 13° incontro del Solidnet, ospitato dal Kke all’interno della loro sede nazionale in una delle tante periferie di Atene. Una sede importante, costruita nei primi anni dopo la fine del regime dei colonnelli, fiore all’occhiello del Pc greco, estremamente funzionale e bella. E’ qui che circa 80 partiti comunisti si sono dati appuntamento, mettendo da parte ruggini e incomprensioni antiche e moderne, per riaffermare l’importanza dell’opzione marxista come chiave per uscire dalla crisi. Al centro del dibattito la crisi economica e soprattutto la consapevolezza che un futuro socialista non solo è un obiettivo reale ma anche concreto. E questo è stato sottolineato in particolar modo da quei partiti, come il vietnamita e il cubano, che fin dall’oggi sono impegnati nella quotidianità a gestire paesi già avviati verso la costruzione socialista.
Il valore della parola d’ordine del meeting, “il Socialismo è il futuro”, è sostanziato in ogni momento della tre giorni ellenica, ma trova la sua enfatizzazione nell’iniziativa organizzata sabato sera dai giovani del Kke. Una iniziativa che ha visto la partecipazione di centinaia di giovani e giovanissimi, che hanno accolto in un teatro affollatissimo gli ospiti internazionali con canti e slogan. Quei ragazzi, tenuti insieme da un forte collante ideologico e dalla capacità di essere gruppo, classe, sono la dimostrazione più forte che il movimento comunista un futuro ce l’ha, a partire proprio da esempi come quello della Grecia. Nel teatro in successione si sono alternati l’intervento del segretario nazionale dei giovani del Kne, un bellissimo video sulle lotte operaie in Grecia e sul ruolo del Kke e del Pame, il sindacato di ispirazione comunista che in questi mesi si è messo alla guida di queste proteste, e infine un recital di musiche e canzoni dedicate alle tradizioni popolari di tanti paesi del mondo.
Una vera e propria festa – alla quale è seguita una piacevole serata in una tipica taverna ellenica – che ha dimostrato come i comunisti sanno discutere seriamente ma anche divertirsi e sorridere. Lo stesso approccio che durante i tre giorni hanno tenuto i tanti ragazzi e ragazze che sotto la guida del dipartimento esteri del Kke hanno assistito i delegati. Volti freschi di giovani “normali” pienamente partecipi alle problematiche della loro generazione, ma capaci di scherzare e di divertirsi.
Un meeting, quindi, che è riuscito a discutere delle prospettive del movimento comunista partendo dalla forza dello stare insieme, il valore dell’unità, dalla saldezza delle idee, ma in grado di scaldare i cuori.