I comunisti russi propongono di formare un governo di coalizione

pcfr coalizionedigovernoda kprf.ru | ripreso da tass.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR) propone di procedere alla formazione nel paese del cosiddetto governo di coalizione, composto da rappresentanti dei diversi partiti parlamentari. Gli incarichi di primo ministro, del suo vice, cosi come i portafogli ministeriali, secondo la proposta dei comunisti, dovrebbero essere attribuiti a partire dalla percentuale che i diversi partiti hanno raccolto nelle elezioni per la Duma di Stato. Come ha dichiarato alla TASS il vicepresidente del Comitato Centrale del PCFR Valerij Rashkin*, “il disegno di legge è stato completato e verificato sul piano legale”. Stando alle sue affermazioni, “attualmente l’iniziativa è coordinata con altri gruppi parlamentari della Duma”. Noi vogliamo che tale documento non venga presentato solo dai deputati del PCFR”, – ha detto, aggiungendo che “in gennaio il disegno di legge sarebbe sottoposto all’esame della camera bassa del parlamento”.

Uno degli argomenti invocati a favore di tali cambiamenti è quello che i comunisti chiamano “la mancata considerazione della necessità dei partiti parlamentari nel governo”. “Noi proponiamo invece che tutto il loro potenziale di quadri e programmatico venga portato nei gabinetti ministeriali, per renderlo efficace”, – ha detto Rashkin.

Si propone di creare governi di coalizione anche nelle regioni della Russia. “Il secondo disegno di legge, che abbiamo elaborato, è rivolto alla formazione di governi di coalizione nelle regioni della Russia, e la cui composizione dipende anch’essa dalla presenza percentuale dei partiti negli organi legislativi di ogni amministrazione”, – ha comunicato Rashkin.

Secondo la proposta contenuta nel disegno di legge sul governo di coalizione della Federazione Russa, “gli incarichi di vice della presidenza del governo e i portafogli ministeriali vengono distribuiti sulla base della quantità dei voti che sono stati raccolti dai diversi partiti”. Secondo Rashkin, al partito della maggioranza parlamentare va attribuita la poltrona di primo ministro. I portafogli ministeriali relativi a diverse competenze (economia, servizi sociali, casa e così via) sono distribuiti tra i partiti mediante negoziati di coalizione, e come candidati alle diverse cariche possono essere scelti anche i non parlamentari. Il primo ministro, secondo la Costituzione della Federazione Russa, presenterebbe le candidature al presidente. “Ciò permetterebbe, senza introdurre cambiamenti alla Costituzione, di realizzare il governo di coalizione”, – rileva il deputato. “Se oggi una tale legge fosse in vigore, il bilancio sarebbe per esempio questo: la presidenza del governo spetterebbe a “Russia Unita”, in quanto ha la maggioranza dei voti, la seconda posizione per numero di incarichi al PCFR, che rivendicherebbe almeno due posti di vice-premier e quattro ministeri”.

In conclusione, Rashkin fa osservare che “si rimane in attesa della consultazione sull’iniziativa con il presidente, a cui parteciperà Ghennadij Zyuganov”. “E’ nostro desiderio che la cosa non cada nel vuoto, perché, se il presidente non apponesse la sua firma, la proposta non si potrebbe concretizzare”, ha dichiarato il politico.

Secondo la Costituzione della Federazione Russa, il primo ministro è nominato dal presidente con il consenso della Duma di Stato, che deve esaminare la presentazione della candidatura nel giro di una settimana.

*Valerij Rashkin è vicepresidente del Comitato Centrale del PCFR e segretario del Comitato Cittadino di Mosca