L’incontro del 19 novembre per un Forum dei comunisti in Italia

di Fausto Sorini

Si è svolta il 19 novembre 2023 una riunione tra una ventina di compagne/i per discutere della proposta di un Forum dei comunisti italiani quale sede di confronto tra coloro che sentono l’esigenza di trarre un serio bilancio su come, dopo la liquidazione del PCI, è stata affrontata in Italia la questione della ricostruzione di una presenza comunista che operi nella società italiana per trasformarla.

I partecipanti all’incontro si sono detti convinti che questa esigenza sia oggi largamente sentita dai comunisti italiani più consapevoli, comunque collocati, e che sia utile discuterla e affrontarla con un contributo che entri nel merito delle questioni e ci porti fuori da quegli schemi che hanno determinato la sterilità dei tentativi fatti finora per uscire dalle difficoltà.

Il nostro obiettivo è quello di aprire una discussione a tutto campo sulla questione del ruolo dei comunisti in Italia e di fare un bilancio di come sono andate le cose dopo la liquidazione del PCI.

Non abbiamo intenzione di inventarci un nuovo gruppo sui modelli già conosciuti, ma di andare alla verifica se esiste un’area di compagni diversamente collocati che ritiene necessario e possibile ritrovare un percorso di azione politica che incida sulla situazione italiana.

Questo primo incontro è stato preceduto da un dibattito su Marx 21 che ci è sembrato piuttosto interessante e per molti aspetti convergente. Anche questo ci ha incoraggiato a decidere questo confronto.

Non vi è in ciò alcun intento polemico o la riproposizione presuntuosa di un soggettivismo comunista che lascerebbero le cose al punto di partenza. Si tratta invece di mettere in luce, nella discussione, le questioni oggettive e le modalità con cui sono state operate le scelte ‘comuniste’ fino ad oggi e capire le ragioni di questi insuccessi.

Non abbiamo la pretesa di dare soluzioni immediate ai problemi che abbiamo di fronte, ma intendiamo attribuire al confronto una sua concretezza che serva ad allargare la discussione e rendere possibile una ripresa dell’iniziativa dei comunisti sul terreno teorico, politico e di azione.

In particolare vogliamo cercare di capire quali debbano essere le modalità di ricostruzione di una presenza organizzata e di rapporti di massa dei comunisti nella società italiana, dato che la liquidazione del PCI – oggi lo vediamo con grande chiarezza – ha determinato lo sradicamento dei comunisti dalla società italiana, dalle classi sociali di riferimento, che non si è più ricostruito.

Non siamo e non vogliamo essere l’ennesimo gruppo politico, anticipazione dell’ennesimo partitino volto alla “rinascita del comunismo” in Italia. Cerchiamo di operare con serietà e senso delle proporzioni. Vorremmo almeno contribuire alla costruzione di un luogo di confronto aperto sulle ragioni del fallimento di tutte le esperienze comuniste dopo il PCI e su come far fronte a questa situazione per evitare una ulteriore precipitazione.

Rifuggiamo dall’eclettismo politico e teorico insito nella parola d’ordine della “unità dei comunisti”, che già tanti danni e divisioni ha prodotto nell’esperienza di Rifondazione. Non è possibile costruire una identità e una strategia comune con chi oggi non vede, ad esempio, nell’asse russo-cinese l’architrave e la fondamentale discriminante di una collocazione antimperialista. Altra cosa è la ricerca di convergenze tattiche e parziali con forze che comuniste non sono e non pretendono di esserlo.

Senza presunzione alcuna, ci proponiamo di contribuire all’analisi di alcune questioni centrali del movimento comunista nel mondo e nell’Italia di oggi, per cercare di darci una bussola e un bilancio storico condiviso per affrontare le novità del presente, che richiedono un grande sforzo di aggiornamento.

Non diremo alle compagne e ai compagni diversamente collocati: venite con noi. Chiederemo invece cosa possiamo e vogliamo fare insieme, cominciando insieme a ragionare.

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