Sul risultato elettorale di Rivoluzione Civile e le priorità dei comunisti

di Fausto Sorini, segreteria nazionale PdCI

rivoluzionecivileIl risultato elettorale della lista di Rivoluzione Civile è negativo, non è possibile sottovalutare la portata di questa sconfitta.

Non dobbiamo sottrarci ad un severo esame critico e autocritico, che vada ben oltre la contingenza elettorale e investa tutti gli aspetti del nostro lavoro e della nostra organizzazione.

Facciamolo, evitando infruttuose e superficiali autoflagellazioni: non tutto dipende dalla nostra volontà o capacità soggettiva, soprattutto quando ci si scontra con forze soverchianti che – in verità – ci hanno preso sul serio e per questo ci hanno combattuto.


Oggi, come comunisti, abbiamo di fronte due priorità:

-non disperdere il patrimonio unitario di energie positive e progressive che abbiamo costruito nella campagna elettorale, e che abbiamo tutti toccato con mano in centinaia di affollate e combattive assemblee popolari;

-non disperdere – pur nelle accresciute difficoltà della nuova fase – un patrimonio di idee, di quadri e militanti comunisti che non intendono rinunciare al progetto strategico della ricostruzione del loro partito in Italia.

Questo progetto, che abbraccia una intera fase storico-politica, per resistere, riprendersi e andare avanti nelle nuove condizioni dell’Italia di oggi, ha bisogno di darsi un nuovo gruppo dirigente collettivo e una rete di quadri all’altezza dei compiti: capaci di andare oltre i limiti seri che hanno segnato la “nostra” esperienza, cioè l’esperienza comunista italiana di questi ultimi decenni.

Le forze esistono, ma vanno coaugulate e dinamizzate in una sforzo comune, solidale e unitario, che non ammette scorciatoie o semplificazioni.