Perché un partito comunista

Hammer and Sickle 5di Emiliano Alessandroni
da www.ricostruirepc.it

Ogni passo reale verso la costruzione di un Partito Comunista unitario e all’altezza dei tempi dev’essere caldamente incoraggiato.

La presenza di una tale forza politica consente infatti di mantenere aperta, già nell’immaginario collettivo prima ancora che nella realtà concreta, la possibilità di una alternativa rispetto alle strutture politche e sociali nelle quali viviamo. La sua presenza non soltanto tiene viva la lotta per i diritti, e per i processi di emancipazione, ma conserva, parallelamente, la vivacità del pensiero, e in particolar modo la concettualità temporale.

Una forza comunista, solida e realmente operante, impone infatti di pensare (e di pensarci) storicamente, di non smarrire l’ampiezza del quadro (sincronico e diacronico) su cui si stagliano le nostre azioni. Essa mantiene viva la coscienza del fatto che questa società non è la società, che questa condizione non è la condizione e che questa vita non è la vita.

L’esistenza di una forza comunista costituisce il più forte antidoto contro il tentativo dell’immediatezza, dell’istantaneià, di occupare l’intero orizzonte esistenziale e coscienziale. Essa regala agli uomini un campo più vasto di pensabilità, e al reale tutta la ricchezza delle antitesi.

Un paese senza un solido partito comunista costituisce un paese nel quale appare mortificata la lotta stessa per la democrazia.

Avere un partito comunista consente inoltre di razionalizzare i conflitti, imprimendo loro una più lucida direzione e forma. Diversamente, da questi possono scaturire i fenomeni storici più morbosi, i ripieghi più barbarici.

Un partito comunista non costituisce soltanto la cassa di risonanza dei diritti negati e delle voci inascoltate, non è soltanto il riverbero del Negativo concreto, che spinge verso il crollo di assetti secolari, ma anche lo sforzo della Ragione per imporsi progressivamente sul mondo.

Per questi motivi, ritengo che anche i fallimenti sinora incontrati e le speranze disattese, dovrebbero alimentare le nostre cognizioni e il nostro livello di apprendimento, ma non farci desistere dal fornire una risposta a questa necessità pressante. La fatica e la tortuosità del cammino si rivelano infatti ben poca cosa di fronte agli innumerevoli aspetti della posta in gioco.

Auspicabile è che questo processo unitario coinvolga rapidamente gruppi, movimenti e altre organizzazioni dai medesimi intenti e prospettive, superando concezioni minoritarie, personalismi e settarismi anacronistici.

Emiliano Alessandroni *

* Dottore di ricerca presso l’Università di Urbino, autore di numerosi articoli su riviste specializzate e dei seguenti libri:

“La rivoluzione estetica di Antonio Gramsci e György Lukács”, Il Prato, Padova 2011.
“Ideologia e strutture letterarie”, Aracne, Roma 2014.
“Volponi estremo”, Metauro, Pesaro 2015 (con S. Ritrovato e T. Toracca, a c. di)



La profonda ricerca teorica, filosofica e politica ( da comunista e marxista antidogmatico) di Emiliano Alessandroni è ciò che serve per la ricostruzione di un partito comunista all’altezza dei tempi e dello scontro di classe. Da questo punto di vista, ancor più importante, per tutti noi, è la tua adesione, caro compagno Emiliano.