Senza autocritica non c’è proposta (anche elettorale) credibile
Si sta chiudendo la prima fase del X Congresso del Partito della Rifondazione Comunista. Nei Comitati Politici Federali, abbiamo spesso assistito al tentativo di delegittimare la presentazione del secondo documento congressuale.
Perché non c’è un congresso unitario?
Alcuni degli argomenti sono ormai dei “classici”, ripetuti a ogni congresso: in un momento di così grande crisi servirebbe un segnale di unità, non la frammentazione, non la contrapposizione di linee politiche. E ancora, le compagne e i compagni che poi hanno firmato il secondo documento hanno chiesto il congresso a tesi, ma non hanno fornito la formula matematica per calcolare i delegati con le tesi emendabili.
Queste critiche ci appaiono strane. Una proposta tecnica per la ripartizione dei delegati è stata effettivamente portata alla Commissione Regolamento, ma è evidente che il problema non è tecnico, il problema è politico.