I Comunisti sono preoccupati per l’aggravarsi della situazione mediorientale.
Per due anni la Siria è stata oggetto di un’aggressione esterna da parte di gruppi di terroristi provenienti da varie zone del mondo islamico, armati da alcuni Stati del Medio Oriente e presentati dalla stampa internazionale come i campioni della democrazia, nonostante abbiano poco a che fare con la tolleranza politica e religiosa.
I paesi occidentali hanno manovrato dietro le quinte del conflitto attraverso i propri alleati in Medio Oriente, sostenendo di fatto i cosiddetti “ribelli” con lo scopo di scatenare il caos in Siria, uno Stato colpevole di non essere schierato dalla parte degli USA e di essere un elemento di contrasto, insieme all’Iran, ai progetti statunitensi ed israeliani in Asia. Gli Stati Uniti vorrebbero infatti porre sotto il proprio controllo le risorse e i mercati di un’area vasta che dal Mediterraneo si estende fino all’Asia centrale, incuneata tra Russia e Cina e strategicamente fondamentale per gli equilibri di potere internazionali.
Non paghi di aver sostenuto i gruppi armati dell’opposizione al governo di Damasco, gli Stati Uniti, incitati anche dalla Gran Bretagna e dalla Francia, potenze desiderose di rinnovare il loro passato coloniale, vorrebbero intervenire direttamente nel conflitto, per fornire un sostegno ai “ribelli” in un momento in cui sembrano votati alla sconfitta. Un eventuale bombardamento occidentale potrebbe far degenerare il conflitto, allargandolo al di fuori dei confini siriani e determinando un’escalation che potrebbe mettere a rischio la pace mondiale.
Per giustificare l’intervento, viene attribuito al governo di Damasco l’utilizzo di armi chimiche contro il suo popolo, senza che venga addotta alcuna prova. A chi fa comodo la strage di Ghouta? Al governo siriano, ormai in procinto di vincere la guerra contro i “ribelli”, o all’opposizione siriana che vorrebbe scatenare l’intervento diretto degli USA e della NATO?
Noi Comunisti siamo per una risoluzione pacifica del conflitto, possibile solo se i “ribelli” cesseranno la loro aggressione alla Siria, e vogliamo contribuire ad una vasta mobilitazione popolare che spinga il Governo e il Parlamento italiani a non sostenere interventi armati e a lavorare per la pace. In questi giorni cominceremo a mobilitarci con dei volantinaggi nel Comuni del Fermano, ai quali invitiamo tutti i contrari alla guerra contro la Siria.
PdCI e PRC, Federazioni della Provincia di Fermo