Il Partito dei Comunisti Italiani della Toscana, nell’approssimarsi della scadenza elettorale europea rileva come a fronte dell’acuirsi della più acuta e devastante crisi sociale e politica di massa che abbia investito il nostra continente dalla fine della seconda guerra mondiale, si stenti ad indicare satrade all’altezza dello spessore dei problemi che stanno investendo milioni di lavoratori e divorando il futuro di un’intera generazione di giovani e di donne. La stessa sinistra, laddove non si sono avuti la forza ed il coraggio di costruire chiare alternative all’attuale sistema che ovunque stringe i sistemi democratici nella morsa della compressione dei diritti sociali e democratici da un lato e dell’attacco al lavoro dall’altro, dimostra i limiti evidenti di un’azione che non riesce ad incidere, né ad invertire il disegno di un’Europa prona alle scelte atlantiche, alla speculazione finanziaria e ai grandi monopoli al contrario di quanto sarebbe invece necessario ed urgente e cioè, la realizzazione coraggiosa di una politica europea democratica e popolare; di una politica di sviluppo del lavoro e di difesa di una pace oggi come non mai minacciata, così come la tragica cronaca ucraina sta lì a raccontarci in modo inquietante.
Anche laddove alcune generose esperienze di sinistra sono state tentate, il progressivo allignare di certa sub-cultura dell’antipolitica, l’enfatizzazione della cosiddetta società civile a scapito delle forme storicamente organizzate (a partire dai Partiti politici), la resettazione di una fondamentale memoria storica circa le lotte e i soggetti che di quelle lotte sono stati i principali protagonisti nel novecento e non solo, il prevalere di aggiornati pregiudizi tra cui in via principale ed intollerabile un nuovo grossolano e pericoloso anticomunismo; hanno fatto sì che quelle forze si dividessero, indebolendo la prospettiva del movimento che su scala europea intende operare per un effettivo cambiamento. E’ quello che è avvenuto in Italia in questo passaggio elettorale dove la torsione centrista operata dal Pd si è scaricata sul panorama elettorale, mentre a sinistra, lo sbiadito ed eterogeneo comporsi di generiche liste (che si badi, hanno rifiutato di introdurre la stessa parola “sinistra” fin nel simbolo!) non ci pare possano offrire una solida sponda a chi vorrebbe davvero che pace e lavoro, diritti e futuro, fossero declinati con chiarezza e coerenza. La stessa esclusione del PdCI dalle elezioni europee quale utile lievito culturale (al di là dei numeri) e forte ancoraggio a politiche autenticamente di sinistra, racconta parte degli errori e della debolezza di questo contraddittorio passaggio. Come la dura esperienza di questi duri anni di crisi globale insegna, noi -al contrario- restiamo convinti che dovunque, non vi è possibilità di affermazione per la sinistra senza i comunisti, senza la loro azione e l’assunzione della loro radicale critica al capitalismo finanziario ed alle forme di neo imperialismo militare ed economico che esso esprime.
Nonostante i limiti evidenti di questo passaggio elettorale e la debolezza delle stesse liste di sinistra, il PdCI c’è e resterà in campo al servizio di una seria politica di trasformazione e di cambiamento.
La Segreteria Regionale Toscana del PdCI
18 maggio 2014