Se mai ve ne fosse stato bisogno, la difficile condizione e le lotte degli operai delle Acciaierie di Terni di quest’ultima fase l’hanno ribadito: la classe operaia, i lavoratori hanno bisogno come il pane di una loro rappresentanza politica. Hanno bisogno che la sinistra di classe finalmente si unisca e di questa unità sia parte integrante un nuovo e più forte partito comunista. È a partire anche da ciò che ho – e abbiamo – apprezzato il documento pubblicato domenica 21 giugno su “ il Manifesto”, per la Costituente Comunista. Dico anche da ciò perché l’esigenza di una nuova forza comunista organizzata, radicata e di lotta non è utile solo per la costruzione dell’unità della sinistra di classe. È anche necessaria per ricostruire un movimento di massa contro la guerra imperialista e per riaprire un orizzonte di trasformazione sociale, rilanciando la questione del socialismo.
Romano Barbarossa – operaio – RSU FIOM – CGIL Acciaierie Terni
Grazie Romano, sappiamo cosa tu rappresenti nella tua fabbrica; e la tua/vostra adesione ha un valore particolare. Senza presenza organizzata di nuclei di lavoratori comunisti nei luoghi di lavoro, non è possibile riproporre la questione del socialismo in seno alla classe operaia. E’ una delle grandi lezioni di Gramsci e dell’ esperienza storica del PCI, che nel corso degli anni 50 contava 56.000 cellule nei luoghi di lavoro dove erano organizzati la gra parte dei lavoratori aderenti al partito. Quando questa struttura è stata via via smantellata e sostituita con sezioni territoriali scollegate dalle fabbriche, il peso della classe operaia nel partito è via via diminuito: fino agli anni 1975-85 in cui sono state le classi medie e la piccola borghesia a prendere il sopravvento in tante organizzazioni territoriali del PCI. La Bolognina nasce anche da lì.