Pubblichiamo come contributo alla discussione
Recentemente il governo inglese ha avviato il processo di privatizzazione delle poste inglesi, la Royal Mail. Uno dei pochi giornali che ha trattato la notizia con la dovuta importanza è il Sole 24 ore che ha parlato della più grande privatizzazione dall’era di Margaret Thatcher. La notizia è condita dal “piccolo” effetto collaterale di circa 1600 licenziamenti. Il Governo Letta, prima di perire sotto il fuoco amico del PD di Matteo Renzi, aveva avviato la procedura per la privatizzazione del 40% di Poste Italiane. La manovra più ambiziosa di un governo durato pochissimo, che aveva agito con una cautela; manovra che quindi doveva essere un po’ sospetta per l’Europa delle banche. Non sapremo mai se la defenestrazione di Letta sia effettivamente dovuta ad una resa dei conti all’interno del PD o se ad intervenire sia stata direttamente l’Unione Europea. Letta era forse troppo cauto, ma non era certo impresentabile come Silvio Berlusconi, licenziato direttamente con una lettera nella quale Draghi e Trichet criticavano il governo italiano chiedendo più coraggio con le privatizzazioni.