Uscire dall’UE! L’appello dei comunisti ai lavoratori della Gran Bretagna

notoeu brexitda communist-party.org.uk

Traduzione di Marx21.it

La presidente del Partito Comunista Britannico, Liz Payne, ha criticato i sostenitori dell’UE nel movimento operaio perché “parlano come se i lavoratori fossero vittime passive che si affidano a una UE generosa verso i loro diritti”.

“I nostri sindacati e i governi laburisti avevano combattuto per il diritto ad aderire ad un sindacato, alla contrattazione collettiva, per il diritto a scioperare, alla parità della retribuzione, alla maternità e alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Tali diritti non ci sono stati concessi dalla Commissione Europea o dalla Banca Centrale Europea”, ha affermato Liz Payne alla riunione del comitato politico del partito.

Ha indicato la Francia, il Belgio e l’Italia, dove l’occupazione e i diritti sindacali sono sotto attacco, proprio come in Gran Bretagna, e ha sostenuto che coloro che cercano di convincere i lavoratori di quei paesi che l’UE li difende, in realtà li stanno prendendo in giro.

Liz Payne ha anche respinto le affermazioni dei leaders della TUC secondo cui l’uscita della Gran Bretagna dall’UE porterebbe alla definitiva demolizione dei diritti dei lavoratori.

Di fronte a chi sta sferrando simile attacco – un irrimediabilmente diviso governo conservatore con metà del gruppo parlamentare che lo combatte, la maggior parte delle grandi imprese e la City di Londra, insieme all’asse UE-FMI-NATO – il movimento operaio non deve alzare “bandiera bianca”, al contrario di quanto pretendono i pessimisti e i disfattisti.

I comunisti britannici avvertono anche che molte delle politiche attuate da governi di sinistra guidati dai laburisti si troverebbero a fronteggiare il sabotaggio e le misure punitive derivanti dai due trattati fondamentali dell’UE.

“La proprietà pubblica in grado di salvare o investire in imprese strategiche, il cosiddetto “quantitative easing della gente”, i prestiti governativi a bassi tassi di interesse, le riduzioni sostanziali dell’IVA e il controllo dei capitali sono tutti illegali ai sensi della normativa comunitaria”, ha rilevato Payne.

In particolare, ha evidenziato le decisioni della Corte di Giustizia UE in merito ai casi Viking, Laval, Ruffert e Luxembourg che vietano il sindacato e le iniziative di governi regionali o nazionali per far rispettare condizioni di lavoro paritarie anche per il lavoratori immigrati “super sfruttati”.

“Questo è il modo con cui monopoli spietati usano la “libera circolazione dei lavoratori” nell’UE per ridurre i salari e peggiorare le condizioni di tutti i lavoratori”, ha sostenuto Payne.

Il comitato politico del Partito Comunista si è congratulato con Lexit (La Campagna di Sinistra Per Lasciare l’UE) per il lavoro che conduce allo scopo di spingere la sinistra, il movimento operaio e antimperialista verso un grande voto per “LASCIARE”, il 23 giugno.