Sulla risoluzione del Parlamento Europeo che equipara Hitler e Gramsci

gramsci ales proc relief mapdi Pino Cabras

Mario Monicelli preferiva le storie storie vere, vissute, «non come quelle inventate, non come quella mascalzonata di Benigni in ‘La vita è bella’, quando alla fine fa entrare ad Auschwitz un carro armato con la bandiera americana. Quel campo, quel pezzo di Europa lo liberarono i russi, ma… l’Oscar si vince con la bandiera a stelle e strisce, cambiando la realtà.»

Ecco, questa rilettura dei risultati della Seconda Guerra Mondiale è sempre di più l’ideologia ufficiale dell’Unione Europea. La risoluzione approvata ieri al Parlamento Europeo è un gravissimo e ulteriore passo in avanti nella distruzione orwelliana della memoria dell’Europa, della verità storica, del peso dei sacrifici patiti dai popoli, dei 22 milioni di morti sovietici.

Pazzesco che il PD voti in favore di un documento siffatto, un ignobile minestrone congegnato dal “cuore nero” dei movimenti anticomunisti dell’Est Europa, che invita alla rimozione dei simboli e monumenti che commemorano la sconfitta del nazifascismo, parificando in una matassa ideologica scandalosa gli aguzzini e chi li sconfisse. Pazzesca anche l’astensione del gruppo M5S all’Europarlamento. Astenersi è un altro modo di arrendersi alle falsità di una costruzione ingannevole dei valori comuni europei. “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. (Mt 5, 17-37)

Non ci si deve astenere, è un grave errore astenersi. Si deve combattere questa ondata di vapori ideologici tossici. Sono realmente totalitari quei politici e quei media che in nome dell’antitotalitarismo riscrivono l’identità ammissibile per i cittadini europei, un’identità appiattita in un’enorme rimozione storica e pronta a forme di repressione sempre più rigide delle idee dissonanti.