Solidarietà con il PCU di fronte all’aggravamento della campagna antidemocratica in Ucraina

da www.pcp.pt | Traduzione di Marx21.it

Nota della Segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista Portoghese

In una significativa nota diffusa alla fine di luglio, il Partito Comunista Portoghese ribadisce la sua solidarietà con il Partito Comunista di Ucraina e sviluppa una dettagliata analisi delle caratteristiche della deriva fascista in atto a Kiev e dell’aggressione imperialista in corso contro le popolazioni del Donbass.Di seguito, la nostra traduzione del documento.

Le notizie che arrivano dall’Ucraina confermano la correttezza della valutazione del PCP sui fatti che hanno portato al colpo di Stato del 21-22 febbraio ed evidenziano un quadro di costante e crescente repressione e violazione dei diritti e delle libertà fondamentali, risultanti dal golpe, fomentato e patrocinato da USA, UE e NATO, con la partecipazione determinante di forze ucraine di natura fascista.

Su questo piano, va segnalata la straordinaria gravità della campagna di cui è protagonista il potere illegittimo contro le forze democratiche, in particolare contro il Partito Comunista di Ucraina (PCU). Registrando numerose azioni di intimidazione e violenza – comprese le aggressioni fisiche e l’assassinio brutale di dirigenti e militanti comunisti – questa campagna ha come obiettivo dichiarato la messa fuori legge del PCU.

Allo stesso tempo si deve sottolineare che lo scatenamento da parte del governo di Kiev della criminale operazione militare che da oltre tre mesi devasta la regione ucraina del Donbass – operazione a cui partecipano attivamente battaglioni neofascisti inquadrati nel comando militare e operativo di Kiev – ha già un saldo di molte migliaia di vittime civili e rifugiati. Questa campagna è espressione della natura antidemocratica e profondamente reazionaria dell’attuale potere golpista e fantoccio di Kiev. E’ anche rivelatrice delle minacce e seri pericoli per la pace e la sicurezza internazionale che derivano dalla scommessa dei circoli più aggressivi dell’imperialismo sulla politica di interventismo e di guerra. Acquisiscono un accresciuto fondamento le inquietudini in merito all’avvio di un conflitto militare di grandi proporzioni, che coinvolga le principali potenze del pianeta, con evidenti conseguenze drammatiche per l’Umanità.

In queste circostanze, il PCP:

1 – Manifesta la più viva indignazione di fronte al cambiamento da parte del Parlamento dell’Ucraina del suo Regolamento, concretizzato il 24 luglio, con l’obiettivo di sciogliere il Gruppo Parlamentare di un partito che ha ricevuto il 13,2% dei voti nelle ultime elezioni prima del golpe, e denuncia il vergognoso processo di messa fuorilegge del PCU, aperto dal governo al Tribunale Amministrativo di Kiev, in violazione della stessa Costituzione. Ribadisce la sua ferma condanna della campagna repressiva e persecutoria contro i comunisti ucraini e i tentativi inaccettabili di bandire o restringere l’attività del PCU, e anche di criminalizzare l’ideologia comunista.

2 – Condanna il clima di isteria xenofoba, intimidazione e intolleranza vigente in Ucraina (animato dalle potenze imperialiste e a cui ha fatto eco il governo portoghese) e la moltiplicazione delle minacce e della violenza esercitate soprattutto su coloro che si oppongono al potere illegittimo, ribadendo la solidarietà con i comunisti e le forze democratiche ucraine che resistono e si ergono a difesa dei loro diritti, contro la minaccia neofascista, e l’oppressione degli oligarchi e del grande capitale.

3 – Afferma che questa spirale autoritaria è indissociabile dalle conseguenze profondamente lesive degli interessi dei lavoratori e del popolo ucraino, degli interessi nazionali e della sovranità dell’Ucraina, risultanti dalla firma dell’accordo di Associazione e trattato di libero commercio con l’UE, in particolare con l’applicazione da parte delle autorità di Kiev del gravoso pacchetto di misure di sottomissione e austerità imposto dalla troika di USA, FMI e UE. Ricorda che è stato il rifiuto del governo di allora dell’Ucraina di firmare questi accordi nel novembre 2013 – considerandoli lesivi per il paese – che ha rappresentato il pretesto formale per l’esplosione del movimento del Majdan e per il rovesciamento dell’ordine costituzionale dello Stato ucraino. Riafferma la solidarietà con i lavoratori e il popolo ucraini e con la lotta in difesa di un’Ucraina libera, sovrana, democratica e di progresso sociale.

4 – Esige la fine immediata dell’aggressione militare di Kiev contro la popolazione del Donbass e sottolinea la necessità di iniziare un processo politico, senza esigenze e condizioni pregiudiziali, tra le parti coinvolte. Esprime la più profonda preoccupazione di fronte all’aggravamento della situazione umanitaria in Ucraina e alle tragiche conseguenze per il popolo ucraino risultanti dall’operazione militare attuata dal potere di Poroshenko e dall’oligarchia ucraina.

5 – Condanna vigorosamente la scalata di una guerra punitiva che è inseparabile dalla pericolosa agenda offensiva dell’imperialismo contro la Federazione Russa e che rappresenta una serissima minaccia per la pace in Europa e nel mondo. Ribadendo le responsabilità delle grandi potenze imperialiste in tutto il dipanarsi della crisi in Ucraina, in particolare degli USA e dell’UE, fa appello alla lotta dei lavoratori portoghesi, di tutti i democratici, in difesa della pace e contro i gravissimi pericoli di guerra che oggi incombono sull’Umanità.