Per una Romania del lavoro, della libertà e della dignità umana

Traduzione dal romeno a cura di Flavio Pettinari per Marx21


Partito Alleanza Socialista – Partito Comunista Romeno [1]

MANIFESTO

 

comunisti romani congressoLa maggioranza dei romeni è giunta, alla fine, alla convinzione che la restaurazione del capitalismo in Romania e la sistematica distruzione dello stato, del suo ruolo economico, sociale e nazionale, hanno avuto come unico scopo la distruzione del popolo romeno, la sua trasformazione in servitore o mendicante alle “sublimi porte” (con riferimento ai principati romeni sotto sovranità ottomana, NdT).


Nella Romania di oggi il capitalismo globalizzato, che nega l’identità nazionale, è riuscito rapidamente a sostituire il sistema nazionale di valori con feccia d’importazione, ha distrutto lo stato nazionale sostituendolo col cosiddetto stato di diritto, in realtà con lo stato del caos, diretto dalle corporazioni transnazionali attraverso l’intermediazione di servi senza identità, obbedienti ai “pesci grandi” per attingervi interessi individuali o di gruppo.


Il Partito Alleanza Socialista ha costantemente analizzato il modo in cui il paese è stato portato verso il disastro, ne ha identificato le cause e i colpevoli, ha proposto soluzioni chiare per ricostruire il nostro potenziale e recuperare la dignità nazionale. Il sistema politico, attraverso i suoi servi di tutte le sfere, ha trovato le modalità per impedirci di comunicare a livello ampio coi cittadini, di far accedere i nostri rappresentanti negli organismi decisionali, incluse regolamentazioni e azioni giuridiche dittatoriali. Ma più i politici e i governanti sono aggressivi, più noi dobbiamo unire le forze, per portare al nostro fianco chi la pensa come noi, convincere i giovani che lo scatenamento della propaganda capitalista contro le realizzazioni del socialismo in Romania è stato il solo mezzo con cui si poteva distruggere un paese pienamente avanzato e, con immagini concrete, far capire loro che solo cambiando sistema politico potremo ricostruire il paese.


Noi non abbiamo in questo momento leve materiali, finanziarie o istituzionali per coinvolgere coloro che sono interessati solo alla loro situazione presente e al vicino futuro o che neanche si interessano a ciò; noi abbiamo una sola leva – mostrare continuamente le realtà che confermano le nostre convinzioni riguardanti la vera evoluzione della Romania, in cui solo i socialisti hanno costruito con e per il popolo e, su questa base, presentare le nostre soluzioni e la volontà di lotta attraverso ogni mezzo, per sostituire questo sistema politico criminale e corrotto col sistema socialista che ricostruirà la Romania, con il popolo e per il popolo.


Alla sofisticata e continua propaganda che istiga la popolazione contro il sistema socialista e i comunisti, che mira ovviamente a ridurre l’interesse della maggioranza della popolazione ad unirsi e organizzarsi contro gli sfruttatori, dobbiamo opporre una propaganda diretta e semplice che riguarda il nostro programma politico, una propaganda basata sulla comparazione tra la realtà passata e quella presente. Non dobbiamo smettere di mostrare o ricordare cos’è realmente stata la Romania socialista, come si è sviluppata nel regime socialista e com’è diventata dopo la restaurazione del capitalismo.


Il regime di democrazia popolare, instaurato dopo la guerra, ha raccolto una eredità complicata, un paese sottosviluppato e disorganizzato, con immensi danni causati dalla guerra (distruzioni materiali e umane, perdita di territori e debiti schiaccianti da pagare).


Il socialismo non solo ha superato tutte le difficoltà, ma ha trasformato la Romania, da paese agricolo arretrato, in un paese industriale-agricolo mediamente sviluppato che per quattro decenni ha vissuto in pace, senza prendere parte a nessuna guerra. È sufficiente dire che nel 1989, l’economia nazionale produceva in un giorno quanto si produceva nell’intero anno 1939. Alla fine del 1989, la Romania non aveva debito estero, disponeva di 4,5 miliardi di dollari statunitensi, 1,6 miliardi di rubli trasferibili, centinaia di miliardi di lei non svalutati e doveva recuperare debiti per oltre 14 miliari di dollari.


La Romania capitalista di oggi è un paese esausto, senza industria, con una agricoltura medievale, con una rete sanitaria distrutta, con un sistema d’istruzione completamente disorganizzato e inefficiente, con una crescita negativa della popolazione, con l’integrità e la sicurezza nazionali a rischio. La Romania è dipendente dagli organismi finanziari internazionali, dato che i debiti sono di oltre 150 miliardi di Euro, che sono in realtà fondi stanziati dai capitalisti nazionali e internazionali per rimborsare i quali dovremo lavorare noi e le future generazioni.


È evidente che la restaurazione del capitalismo in Romania attraverso il passaggio dalla proprietà di tutti alla proprietà di alcuni ha permesso la rapina del patrimonio nazionale, realizzato dal popolo con duro lavoro e privazioni, distruggendo in gran parte il potenziale economico del paese.


Alla domanda: COS’ È LA ROMANIA DOPO DUE DECENNI DI CAPITALISMO?


C’è una sola risposta: LA ROMANIA OGGI È UN PAESE A DISCREZIONE DEI CAPITALISTI NAZIONALI IN COMBUTTA CON IL CAPITALISMO MULTINAZIONALE, CON UN POPOLO IMPAURITO E MINACCIATO DALLO SPETTRO DELLA SCOMPARSA ATTRAVERSO LA POVERTÀ E LA MISERIA, CON UNA GIOVENTÙ RIDOTTA A CAUSA DELLA CADUTA DEMOGRAFICA E DELL’EMIGRAZIONE DI MASSA ALLA RICERCA DI POSTI DI LAVORO. LA ROMANIA È UN PAESE CON ANZIANI AFFAMATI DOPO MOLTI ANNI DI LAVORO CHE FISSANO POLITICI SFACCIATI CHE INVECE DI PANE OFFRONO SPETTACOLI E SANGUE. LA ROMANIA È OGGI UN PAESE DI CUI NEL MONDO SI PARLA CON DISPREZZO.


Quale sarebbe la causa di questa situazione senza precedenti nella storia della Romania? Una sola: IL COMPORTAMENTO CRIMINALE DI TUTTI I PARTITI GIUNTI AL POTERE E AI GOVERNI POST-DECEMBRISTI (ovvero successivi al golpe del dicembre del 1989, NdT), PREOCCUPATI ESCLUSIVAMENTE DELL’ARRICCHIMENTO DELLA PROPRIA CLIENTELA NEL TOTALE DISPREZZO DELLE MASSE BARBARAMENTE IMPOVERITE!


Attenzione!!! Il Partito Alleanza Socialista considera COLPEVOLI della distruzione della Romania e del popolo romeno tutti i partiti giunti al potere e ai vari governi post-decembristi (indifferentemente dall’origine dichiarata: socialdemocratica, democratica, cristianodemocratica, contadina, liberale o democratico-liberale). Consideriamo estremamente grave il comportamento dei governi di Petre Roman e Teodor Stolojan, che hanno portato il paese al fallimento, dichiarando dall’inizio che il lavoro del popolo romeno di quarant’anni altro non rappresentava che “un mucchio di rottami”, degli altri governi che hanno peggiorato il disastro e, negli ultimi tempi, dei governi di Emil Boc, che hanno attentato apertamente anche alla sicurezza individuale della maggioranza dei cittadini.


Di fronte a questa situazione concreta, chiediamo a tutti i governi e ai presidenti post-decembristi: al servizio di chi hanno agito, quali interessi hanno rappresentato? In nessun caso gli interessi del popolo romeno.


Che stato è quello in cui muoiono più persone di quante sopravvivono dopo la nascita, in cui l’uomo è disprezzato e umiliato fino alla liquidazione fisica? Questo sarebbe lo stato di diritto capitalista?


Sì, questo è uno stato irresponsabile, che ha interrotto l’accesso all’istruzione, alla salute, alla cultura della maggioranza della popolazione, che affama, umilia, elimina i cittadini godendo e rallegrandosi senza maschera dell’impotenza di questi incapaci di reagire, almeno fino ad ora.


Il PAS conferma che i rappresentanti di questo stato devono avere realmente paura dei socialisti e dei comunisti. Noi rappresentiamo la PATRIA e il POPOLO ROMENO. Basandoci sulle tradizioni del movimento socialista, comunista e operaio della Romania e valorizzandone ciò che è stato positivo nell’esperienza sociale ed economica, nella politica nazionale e internazionale, poniamo al posto centrale della nostra attività politica l’uomo con la sua vita individuale e sociale, il libero sviluppo della personalità umana, la realizzazione del progresso sociale e nazionale. Solo noi riporteremo la DIGNITÀ e il PATRIOTTISMO nei cuori dei romeni, quei sentimenti di amore verso la patria e il popolo, definitisi nel corso della storia, che i traditori non sanno come rimpiazzare.


Di fronte alla gravità della situazione:


– il PAS, partendo dai valori socialisti e comunisti, avrà come unica preoccupazione la realizzazione degli interessi fondamentali della patria e dei suoi cittadini;

– il PAS considera che il popolo romeno ha diritto a chiedere e ha recuperare tutti i diritti rubati e alienati abusivamente dai governi post-decembristi; il patrimonio ereditato e costruito dal popolo romeno deve tornare di proprietà del popolo romeno attraverso ogni modalità, inclusa la nazionalizzazione;

– il PAS considera che tutte le azioni che possono essere correttamente definite “crimini economici” e tutti gli atti di proprietà non devono essere prescritti;

– il PAS include nell’espressione “crimini economici” le retrocessioni in natura del patrimonio immobiliare di interesse pubblico (ospedali, scuole, istituti di cultura, imprese ecc.) e tutte le privatizzazioni;

– il PAS sostituirà il modello di sviluppo capitalistico con un modello di duraturo sviluppo socialista che prevede la ricostruzione del paese, con un popolo senza “oppressi dal destino” che vivono in armonia sociale, con la prospettiva di uno sviluppo decoroso, un popolo che viva in tranquillità e lavori con entusiasmo.

– il PAS sostituirà lo stato capitalista “di diritto” (lo strumento con l’aiuto del quale una minoranza esercita la propria politica e guida la società a danno dell’interesse generale della nazione) con lo stato socialista di diritto, lo stato della giustizia e della responsabilità, il cui unico obiettivo è che i ROMENI SIANO PADRONI NEL PROPRIO PAESE E LA ROMANIA TORNI AD ESSERE UNO STATO NAZIONALE, UNICO, INDIVISIBILE, DEGNO, INDIPENDENTE E SOVRANO CHE PROGREDISCA AL PASSO COI TEMPI;

– il PAS considera lo stato come il popolo stesso, con istituzioni potenti progettate per assicurare la protezione dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino, il consolidamento di una società giusta e fiera per ciascun uomo e per la collettività nel suo insieme;

– il PAS sostituirà l’economia capitalista, il cui fallimento è unanimemente riconosciuto, con una economia socialista di mercato, un sistema sociale economico basato sul pluralismo delle forme di proprietà sui mezzi di produzione, in cui gli imprenditori sviluppano liberamente la loro attività; lo stato interverrà attivamente per prevenire e correggere slittamenti e malfunzionamenti generati dal rapporto fra domanda e offerta o dal comportamento speculativo degli attori economici; lo stato ridistribuirà le entrate a beneficio di tutti i cittadini. La colonna vertebrale di questo sistema economico è l’economia basata sulla proprietà pubblica, di stato e cooperativa, che assicurerà la capacità dello stato di gestire a favore della comunità la produzione e lo scambio di valori, la ripartizione del reddito nazionale in funzione del lavoro e dell’apporto sociale, della risposta e della responsabilità sociale.


Il Partito Alleanza Socialista chiede ai cittadini della Romania:


Non siete stanchi del sistema capitalista?


Non vi siete stancati della menzogna, dell’egoismo, della corruzione, dell’ingiustizia, della povertà, dell’umiliazione?


Non fatevi più impaurire dal terrore capitalista, non restate passivi e non accettate più l’evocazione della “crisi mondiale” di fronte al disastro che si amplifica in ogni momento! I fondi ci sono, è solo che li usa il potere per l’interesse suo e dei suoi sostenitori, interni ed esterni al paese.


Venite con il PAS!


Venite e sostituiamo il sistema capitalista con un sistema socialista moderno!


Venite al fianco della vera sinistra, non della sinistra dei baroni e dei corrotti della transizione!


Venite con noi, per trasformare LA LORO ROMANIA nella NOSTRA ROMANIA, DEI LAVORATORI, DEL POPOLO!

 

Bucarest, 13 dicembre 2011


NOTE

1 Il Congresso straordinario del PAS (luglio 2010) ha deciso di adottare la denominazione Partito Comunista Romeno, pur essendo vietata per legge.


LEGGI L’INTERVISTA A CONSTANTIN ROTARU, SEGRETARIO DEL PC DI ROMANIA