Note sull’attività internazionale e l’internazionalismo dei comunisti portoghesi

congresso pcp 2016di Pedro Guerreiro, Segreteria del Partito Comunista Portoghese

“O Militante”, rivista teorica del Partito Comunista Portoghese, n. 369 novembre-dicembre 2020

da http://www.omilitante.pcp

Traduzione di Mauro Gemma per 
Marx21.it

I principi patriottici e internazionalisti che guidano e caratterizzano l’azione del PCP – e che emanano dalla sua esperienza di quasi 100 anni di lotta, nonché dall’esperienza dei rivoluzionari di tutto il mondo – stanno ora assumendo ulteriore importanza di fronte a una situazione internazionale che evidenzia la natura sfruttatrice, oppressiva, aggressiva e predatoria del capitalismo.


Una situazione segnata dall’approfondirsi della crisi strutturale del capitalismo e dal proseguimento di un complesso e contraddittorio processo di riassetto delle forze su scala mondiale, e in cui l’imperialismo intensifica un’offensiva violenta e sfaccettata che affronta la resistenza e la lotta dei lavoratori e dei popoli.

L’imperialismo attacca i diritti e la sovranità dei popoli, condanna innumerevoli paesi al sottosviluppo; cerca di strumentalizzare l’ONU e non rispetta i principi della sua Carta e del diritto internazionale; promuove il militarismo e la guerra, rafforza la NATO e una molteplicità di alleanze e partenariati militari offensivi; promuove il terrorismo di stato, l’interferenza, la destabilizzazione e l’aggressione contro paesi praticamente in tutti i continenti, con il pericolo, e persino la minaccia, di conflitti militari sempre più diffusi, anche con l’uso di armi nucleari, con conseguenze incalcolabili.

L’imperialismo, con l’accento sull’imperialismo americano, cerca con vari mezzi (politici, diplomatici, economici, finanziari, monetari, militari e ideologici) di contrastare il suo relativo declino e di salvaguardare la sua supremazia nelle relazioni internazionali, accentuandone la deriva aggressiva, volta a sottomettere o distruggere chiunque vi resista in qualsiasi modo – come paesi (e articolazioni diversificate tra paesi) che, affermando e difendendo la loro sovranità e indipendenza, scelgono strade per il loro sviluppo al di fuori del dominio egemonico dell’imperialismo.

Di fronte all’assalto aggressivo dell’imperialismo, la situazione internazionale mette in luce importanti situazioni di resistenza e lotta, che acquistano un significato tanto maggiore, quando la congiuntura attuale a livello mondiale è ancora quella della resistenza e dell’accumulo di forze da parte delle forze di pace e del progresso sociale.

Resistenza e lotta che si sviluppa nelle più svariate condizioni, adottando forme diverse e indicando diversi obiettivi immediati, aprendo potenzialità per il raggiungimento di avanzate progressiste e rivoluzionarie.

Con situazioni molto diverse da paese a paese, i comunisti continuano a confrontarsi in termini globali con la necessità di approfondire la lotta organizzata da parte della classe operaia e di tutti i lavoratori, nonché da parte di altre classi e strati antimonopolistici, il che implica necessariamente il rafforzamento dei partiti comunisti e di altre forze rivoluzionarie.

Come si legge nelle “Tesi – Bozza di Risoluzione Politica”, in discussione nel contesto della 3a fase di preparazione del 21° Congresso, “il movimento comunista e rivoluzionario internazionale non è ancora riuscito a riprendersi dalla dura battuta d’arresto subita dalle sconfitte del socialismo nell’Oriente dell’Europa e dalla scomparsa dell’Unione Sovietica ”.

E’ in base al principio dell’identità degli interessi di classe tra i lavoratori di tutto il mondo, e di questi con tutte le lotte e i processi di emancipazione sociale e nazionale, che il PCP considera l’esistenza di un forte e vigoroso movimento comunista e rivoluzionario internazionale, così come il rafforzamento della sua solidarietà e cooperazione, quale massima espressione dell’internazionalismo proletario.

La realtà dimostra la necessità di rafforzare i partiti comunisti e le altre forze rivoluzionarie in ogni paese, per aumentare la loro influenza sociale, politica e ideologica, a partire dalle loro radici nella classe operaia e, in generale, nelle masse popolari, il loro collegamento con le rispettive realtà nazionali; con la propria ideologia e indipendenza di classe, la propria identità comunista, il proprio progetto rivoluzionario, la cooperazione e solidarietà internazionalista; pronti a, in qualsiasi  condizione, a difendere fermamente gli interessi dei lavoratori e dei popoli dei loro paesi.

Un obiettivo fondamentale che, per essere raggiunto, richiede un lavoro determinato, persistente e quotidiano con la classe operaia e tutti i lavoratori, costruendo il partito, costruendo il sindacato e altre forme di organizzazione e unità popolare, promuovendo la lotta di massa, promuovendo ampie alleanze sociali e la loro espressione politica, coniugando la lotta per obiettivi concreti e immediati, con la lotta per obiettivi più ampi e strategici.

E che, di conseguenza, si contrastino (a) concezioni e pratiche sia liquidazioniste che socialdemocratiche, di adattamento al sistema, con l’abbandono dei riferimenti ideologici, dei principi organici e del progetto rivoluzionario caratteristico di un partito comunista; (b) come concezioni e pratiche dogmatiche e settarie, che sotto una fraseologia pseudo-rivoluzionaria ingannevole, rivelando una linea politica dissociata dall’analisi concreta della situazione concreta in cui ogni partito interviene, indicano l’imposizione di modelli unici di trasformazione sociale, il prendere il potere da parte della classe operaia come compito universale immediato, e la centralizzazione organizzativa e l’omogeneizzazione politica e ideologica del movimento comunista – concezioni e pratiche che porterebbero solo all’isolamento dai lavoratori e dalle masse popolari e a situazioni senza via d’uscita.

In questo contesto, la cooperazione e la solidarietà tra partiti comunisti e rivoluzionari assume un’importanza accresciuta e innegabile, vale a dire come fattore che contribuisce al loro rafforzamento. Tuttavia, il progresso del movimento comunista e rivoluzionario internazionale nel suo insieme può essere solo il risultato dei progressi compiuti in ogni paese da ciascuna delle sue parti.

L’adempimento del compito nazionale di un partito comunista non è solo la sua stessa ragion d’essere, ma costituisce il suo principale contributo al progresso della lotta per l’emancipazione sociale e nazionale nel mondo. A tal fine, è essenziale che ciascun partito possa definire il proprio programma e la propria linea politica che, tenendo conto dell’esperienza del movimento comunista e rivoluzionario internazionale, sia basata sull’analisi della sua realtà nazionale, su una corretta definizione dello stadio della rivoluzione, sulle corrispondenti alleanze sociali e la loro espressione a livello politico.

Questo è un punto di partenza imprescindibile, che si esprime naturalmente nell’attività internazionale e nell’azione internazionalista del PCP.

Dal XX Congresso, il PCP ha sviluppato una regolare attività internazionale e un’azione internazionalista al fine, tra gli altri aspetti, di: approfondire la conoscenza e la propria analisi dell’evoluzione della situazione internazionale; di rendere noto il suo intervento in Portogallo; oltre a esprimere solidarietà a coloro che: resistono all’interferenza e all’aggressione dell’imperialismo; combattono contro lo sfruttamento e l’oppressione; contro l’anticomunismo; contro l’attacco alle libertà, alla democrazia e alla sovranità; in difesa dei diritti dei lavoratori e dei popoli; per la pace e il progresso sociale; per trasformazioni sociali di carattere antimonopolistico e antimperialista; per processi che mirano al socialismo come obiettivo.

La crisi strutturale del capitalismo e la violenta offensiva dell’imperialismo pongono la necessità di rafforzare la lotta antimperialista e la solidarietà internazionalista, contribuendo allo sviluppo dell’articolazione, cooperazione e unità nell’azione delle forze rivoluzionarie, progressiste e patriottiche, in un ampio fronte antimperialista, che fermi l’offensiva dell’imperialismo e apra la strada alla costruzione di un nuovo ordine internazionale, di pace, sovranità e progresso sociale.

Come evidenzia la loro storia di lotta, i comunisti hanno una particolare responsabilità nella costruzione di alleanze sociali e politiche che possano contenere e respingere i settori più reazionari e aggressivi dell’imperialismo, sconfiggere i tentativi di dominio egemonico dell’imperialismo statunitense e dei suoi alleati.

Tale obiettivo pone la necessità del rafforzamento dei legami di solidarietà e dello sviluppo della cooperazione dei partiti comunisti con le altre forze rivoluzionarie – con l’affermazione dei propri obiettivi e senza diluire la propria identità -, con altre forze pacifiste, patriottiche, democratiche , progressiste, antimperialiste, contribuendo all’unità nell’azione attorno a obiettivi immediati di lotta che corrispondano alla difesa della sovranità e dei diritti dei popoli.

Solidarietà e cooperazione che non significano, esigono o sono condizionate da una totale identificazione tra le forze che guidano la resistenza e la lotta, ma che pongono in primo piano la difesa di principi e obiettivi che sono condizione per il progresso della lotta verso l’emancipazione sociale e nazionale.

Il necessario sviluppo della solidarietà internazionalista con coloro che lottano contro l’ingerenza e l’aggressione dell’imperialismo non deve essere confuso con l’adozione di dinamiche sovranazionali, che conducano all’imposizione di “programmi” non in sintonia con i processi di lotta concreti in ogni paese.

Il PCP guida la sua attività internazionale secondo ciò che considera servire meglio per rafforzare il movimento comunista e rivoluzionario internazionale e per rafforzare il fronte antimperialista e, di conseguenza, l’unità d’azione nell’ambito di questi due spazi che, pur essendo per natura differenziati, sono naturalmente interconnessi.

Rispettando le differenze di opinione o addirittura l’esistenza di divergenze – che considera tanto più naturali per la complessità della situazione internazionale e la diversità delle realtà nazionali in cui ciascun partito interviene – il PCP ha cercato di contribuire a superare fattori di incomprensione, estraniamento e divisione tra partiti comunisti.

Ciò richiede un’azione perseverante, basata su una volontà e uno sforzo comuni e nel quadro del rispetto dei principi delle relazioni – come la parità di diritti, il rispetto delle differenze, l’autonomia decisionale, la non interferenza negli affari interni, l’apertura e la solidarietà reciproche -, al fine di approfondire la conoscenza e la comprensione reciproca, il confronto fraterno delle naturali differenze di opinione, nonché dei problemi comuni, quando si affrontano posizioni politiche e ideologiche, valorizzando ciò che unisce, contribuendo alla cooperazione, alla solidarietà reciproca, all’unità d’azione.

In questo senso, il PCP ha preso contatti con partiti comunisti, così come con altre forze patriottiche e progressiste – sia bilateralmente che multilateralmente -, essendo stato presente a congressi, conferenze, seminari, visite di studio, feste e iniziative di solidarietà che si sono svolti in diversi paesi o ricevendo leader e rappresentanti in Portogallo.

Nel quadro degli Incontri Internazionali dei Partiti Comunisti e Operai – un processo di cooperazione multilaterale non strutturato, che ha consentito, indipendentemente dalle debolezze, una migliore conoscenza reciproca, una discussione collettiva su aspetti della situazione internazionale e la ricerca di linee guida per un’azione comune o convergente – il PCP si è adoperato per salvaguardare importanti principi di relazione tra i partiti comunisti e per promuovere uno scambio di vedute fraterno al fine di superare le difficoltà, contribuendo a garantire le condizioni che consentano il progresso necessario e efficace unità nell’azione.

A livello europeo, il PCP orienta la sua azione nel senso dell’avvicinamento dei partiti comunisti e tra questi e altre forze progressiste, cercando di portare in primo piano le questioni più sentite dai lavoratori e dai popoli e la lotta contro l’Unione Europea neoliberista,  federalista, militarista e per un’Europa di cooperazione tra Stati sovrani eguali in diritti, di progresso sociale, di pace.

In questo senso, il PCP ha ribadito il proprio impegno nel processo dell’Appello Comune per le elezioni del Parlamento Europeo nel 2019, e nella difesa del Gruppo Confederale Sinistra Unita Europea / Sinistra Verde Nordica (GUE / NGL), come spazio di cooperazione tra forze comuniste, progressiste, di sinistra e ambientaliste – per dare voce nel Parlamento europeo alle lotte dei lavoratori e dei popoli e affermare una chiara alternativa alle politiche di destra e della socialdemocrazia -, contrastando i tentativi di sovvertire l’identità e i principi di funzionamento e pratica confederali che hanno caratterizzato questo gruppo parlamentare sin dalla sua creazione nel 1994.

Cercando di contribuire al rafforzamento del fronte antimperialista e allo sviluppo della solidarietà con la lotta dei popoli contro l’imperialismo, il PCP è stato presente anche in diversi forum e incontri di portata multilaterale e di carattere solidale e antimperialista, promossi dai partiti comunisti e altre forze progressiste, svoltisi in America Latina e nei Caraibi, in Europa e in Asia.

In Portogallo, il PCP riceve delegazioni di partiti comunisti e altre forze politiche di diversi paesi e di vari continenti, contando sulla presenza regolare di decine di delegazioni alla Festa do Avante !, anche con stand nel suo Spazio internazionale, consentendo una migliore conoscenza del PCP e del suo intervento nella realtà portoghese – in difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori, del popolo e del paese, per la rottura con la politica di destra e per una politica patriottica e di sinistra, che apra la strada a una democrazia avanzata con i valori della Rivoluzione d’Aprile, parte integrante e inseparabile della costruzione del socialismo in Portogallo – e della sua posizione e azione internazionalista.

Denunciando l’offensiva dell’imperialismo contro i diritti e la sovranità dei popoli e il violento attacco del capitale monopolistico ai diritti dei lavoratori, alle libertà e alla democrazia, il PCP ha adottato molteplici posizioni pubbliche su importanti questioni internazionali e ha preso l’iniziativa per l’adozione di posizioni comuni dei partiti comunisti.

Come ha sottolineato il PCP, la lotta contro la minaccia del fascismo, contro il militarismo e le aggressioni dell’imperialismo, in difesa della pace e del disarmo, sono inseparabili dalla più generale lotta contro lo sfruttamento e l’oppressione, per la sovranità e la democrazia, per il progresso sociale; sono inseparabili dalla lotta dei lavoratori per i loro interessi di classe e dalla lotta dell’ampio fronte sociale costruito dalla mobilitazione della classe operaia e di altre classi e strati antimonopolisti – una dinamica in cui la lotta per obiettivi concreti e immediati è un fattore fondamentale ed essenziale di resistenza e avanzamento della trasformazione sociale, della lotta per l’obiettivo strategico del superamento rivoluzionario del capitalismo.

Il PCP rimane profondamente impegnato nel percorso di rafforzamento, unità, cooperazione e solidarietà del movimento comunista e rivoluzionario internazionale, cercando di contribuire a superare le debolezze e proiettare l’ideale e il progetto comunista nel mondo – la cui validità è evidenziata di fronte alla profonda crisi del capitalismo, intriso di contraddizioni e incapace di rispondere ai problemi e alle aspirazioni dell’umanità.

Con piena consapevolezza delle grandi sfide e richieste che la situazione attuale comporta, il PCP, radicato tra i lavoratori e nel popolo portoghesi, legato alla propria realtà nazionale, con la sua ideologia e indipendenza di classe, con la sua autonomia e la propria esperienza, non dimentica i suoi doveri internazionalisti.