L’impegno dei comunisti ucraini a sostegno del loro candidato alla Presidenza della Repubblica

di Georgij Kriuchkov, Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina
da www.kpu.ua | Traduzione dal russo di Mauro Gemma

In condizioni pesantissime, sottoposto a minacce e violenze fisiche contro i suoi militanti, minacciato di messa al bando dalle autorità golpiste che hanno assunto il potere con il colpo di Stato seguito ai disordini del Majdan, il Partito Comunista di Ucraina si appresta ad affrontare la più difficile delle sue campagne elettorali (le elezioni si svolgeranno il 25 maggio). In un clima di pressione psicologica spaventosa, esercitato da autorità illegittime, arrivate al potere attraverso un colpo di Stato violento e con il sostegno aperto dell’imperialismo, si farà di tutto per annientare la possibilità per i comunisti di avere una rappresentanza nel parlamento che uscirà da questa consultazione condizionata e per oscurare la loro presenza anche nelle elezioni per il Presidente della Repubblica, per cancellare dalle sedi istituzionali l’unica voce che, al momento, si oppone con fermezza al dilagare dello strapotere dei clan oligarchici locali e alla deriva dell’asservimento coloniale dell’Ucraina alle potenze imperialiste dell’Occidente. Ai comunisti ucraini, impegnati in una fase di tenace ed eroica resistenza, deve andare la solidarietà dei comunisti italiani e di tutto il resto d’Europa. Anche Marx21.it cercherà di fare il suo dovere internazionalista, assicurando, nei limiti delle sue possibilità, un’adeguata copertura informativa. MG


La Commissione centrale elettorale ha raccolto i documenti del Primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina Petro Nikolaevich Simonenko per la registrazione in qualità di candidato alla carica di Presidente dell’Ucraina per il Partito Comunista. La sua candidatura è stata avanzata nel corso del 47° congresso straordinario del nostro partito.

Al congresso alcuni compagni, pur ritenendo che P.N. Simonenko sia innegabilmente il candidato più degno, hanno espresso dubbi sul fatto che nelle attuali condizioni, mentre nel paese cresce la minaccia del fascismo, e i neonazisti e i loro complici nella coalizione di governo, impadronitisi del potere con un colpo di Stato, scatenano il terrore morale fisico contro i comunisti, si debba mettere a repentaglio l’incolumità del leader del partito.

Nella società si può sentire anche questo argomento: il Partito comunista non ha altre candidature, oltre a quella del Primo segretario, da avanzare per la più alta carica del paese?

Cosa si può dire a proposito? In primo luogo, che il partito ha certamente figure autorevoli, degne di essere proposte per l’elezione a Presidente. Al congresso ne sono stati fatti i nomi. E in tempi più tranquilli, una tale decisione, a mio avviso, sarebbe stata giustificata.

Ma oggi il nostro partito è costretto ad operare in condizioni straordinarie – in un clima di psicosi anticomunista, di molestie e persecuzioni, e di vera minaccia di un nuovo illegale divieto della sua attività. Dobbiamo ammetterlo: sia i candidati alla Presidenza che partecipano all’attuale governo ostili gli uni agli altri (senza esagerazione, possiamo dire “ragni un uno stesso vaso”) che quelli che si definiscono di opposizione, su un punto sono tutti uniti: nella rabbia anticomunista, negli attacchi al nostro partito, nel tentativo di sradicarlo dalla scena politica dell’Ucraina. Alla Rada Suprema giace un decreto sulla proibizione dell’ideologia comunista e di messa al bando del Partito Comunista. La sede del Comitato Centrale è stata devastata dai militanti nazisti.

Gli innumerevoli appelli alle forze dell’ordine, le dichiarazioni di membri del nostro gruppo parlamentare alla Rada Suprema dell’Ucraina che richiedevano lo sgombero della sede, non hanno ricevuto alcuna risposta.

I portavoce degli interessi dei clan oligarchici compradori – e al potere, e all’opposizione – non possono tollerare il partito che – unico tra tutte le forze politiche del paese – propone alla società una reale alternativa a questo corso disastroso che rafforza le posizioni delle classi sfruttatrici, l’offensiva contro i diritti sociali ed economici e di altro tipo dei lavoratori, il consolidamento dello status dell’Ucraina di territorio protettorato dell’Occidente.

In queste circostanze, è particolarmente importante che tale difficilissima missione – quella di difendere le posizioni e la reputazione del Partito Comunista, coerente difensore degli interessi dei lavoratori – venga assunta dal suo leader, politico di grande esperienza, che si è dedicato alla lotta per la giustizia sociale e i diritti delle persone che lavorano.

Ogni campagna elettorale è un test serio per il partito. In questo momento la partecipazione del Partito Comunista alla competizione elettorale, il sostegno al suo candidato da parte del possibilmente più rilevante numero di elettore, assumono un significato fondamentale. Il Partito deve affermare con chiarezza che, nonostante tutte le difficoltà, esiste, opera, senza compromessi e con fermezza difende gli interessi dei lavoratori.

Ottenere, nelle elezioni presidenziali, il massimo sostegno possibile alla candidatura proposta dal Partito Comunista – del Primo segretario del suo Comitato Centrale – è il compito che le organizzazioni del partito, tutti i comunisti hanno ricevuto dal congresso.

Superare questa prova è una questione d’onore per ognuno di noi.

Georgij Kriuchkov
Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina