da www.solidnet.org | Traduzione a cura di Marx21.it
Intervento di Jeronimo De Sousa, Segretario Generale del PCP
Compagni delegati, stimati invitati
Siamo arrivati alla chiusura del XIX Congresso
Per arrivare fino a qui abbiamo percorso da febbraio un processo che ha coinvolto diverse migliaia di militanti e amici del Partito, che ha mobilitato tutte le organizzazioni del partito da Nord a Sud del Continente, delle Regioni autonome delle Azzorre e di Madera e dell’Emigrazione per un totale di 1.257 riunioni, dibattiti e assemblee elettive a cui hanno partecipato più di 18.000 militanti, che hanno contato sul contributo individuale di compagni che hanno fatto ricorso alla tribuna aperta di Avante e alla posta elettronica, da cui sono risultate circa 1.900 proposte, suggerimenti e riflessioni per il Progetto di Risoluzione Politica e più di 600 in relazione al Programma del Partito, molte delle quali accolte nei rispettivi progetti. Fatta la discussione, realizzate le votazioni della Risoluzione Politica, delle modifiche al Programma e agli Statuti, e l’elezione della Direzione e degli organi di garanzia, questo congresso ha costruito e affinato gli strumenti e gli operai – i militanti, le organizzazioni e la direzione del Partito.
E’ importante ora proseguire nella costruzione dell’opera: rafforzare il Partito, allargare e intensificare la lotta, affermare la necessità e la possibilità di una politica alternativa patriottica e di sinistra, cementare e costruire un’alternativa politica capace di concretizzarsi. Qui aggiorniamo e riconfermiamo il nostro costante impegno con i lavoratori e il popolo portoghese, di lottare con loro per un Portogallo con un futuro, democratico e di progresso, per una patria libera e sovrana.
Qui dichiariamo e sottoscriviamo che, nella lotta per una democrazia avanzata, i valori di Aprile che sono di conquiste, libertà, trasformazione, realizzazione, partecipazione e rivoluzione, che non devono essere distrutti (e noi faremo in modo che non lo siano), saranno sempre parte integrante del nostro ideale comunista e del nostro progetto di costruzione del socialismo.
Mi siano permesse due osservazioni relative al funzionamento e ai contenuti del nostro Congresso.
I delegati al XIX Congresso, la loro presenza costante hanno dato dignità e hanno assunto per intero il mandato che gli è stato attribuito. E’ non è stato un atto forzato di disciplina. E’ stato un atto di coscienza libero e responsabile verso chi li ha delegati. Non meno rilevante è stata la presenza degli invitati.
Anche questo Congresso, il suo funzionamento e partecipazione hanno dimostrato che i Partiti non sono tutti uguali.
Per quanto riguarda gli interventi, non abbiamo avuto qui la sfilata di parole che fanno pensare al momento di gloria delle apparizioni televisive. Non abbiamo sentito il discorso del capo, del candidato a capo, del candidato a candidato a qualsiasi cosa, perché non ci sono capi e le mozioni e risoluzioni sono del Partito ed emergono dall’opinione e dal contributo collettivi. Interventi legati alla vita, che conoscono la realtà nelle imprese e nei luoghi di lavoro, nei settori che parlano dei problemi e delle aspirazioni dei lavoratori, degli agricoltori e piccoli imprenditori, della gioventù, degli intellettuali, dei pensionati, dei combattenti che hanno parlato di lotta, degli specialisti, degli uomini e delle donne dei saperi, della propria esperienza, che hanno parlato di politica economica, di salute, di educazione, di sicurezza sociale, di acqua pubblica, di valore del lavoro, cultura e di produzione nazionale. Pensando al Paese, avendo come filo conduttore il rafforzamento del Partito, della sua organizzazione, della sua influenza sociale, politica ed elettorale.
E’ vero che non ci sarà eco nei mezzi di comunicazione sociale dominante. Ma posso assicurarvi che la ricchezza di analisi, le esperienze creative di rafforzamento del Partito, di proposta, oltre ad avere una traduzione e un’espressione nei documenti, saranno parte integrante del nostro patrimonio di idee, di analisi e proposte, ed elementi di orientamento, azione e iniziativa.
Abbiamo parlato di noi, della nostra vita di partito ma non abbiamo stabilito frontiere ai problemi dei lavoratori e del popolo e della società. Un congresso che ha guardato all’esterno.
Qui riconfermiamo la nostra lotta più immediata e urgente, contro la politica del disastro nazionale e il suo esecutore, il Governo PSD/CDS-PP.
Partendo dalla realtà nazionale, dall’aumento dello sfruttamento dei lavoratori, della povertà, delle ingiustizie, della disoccupazione della rovina dei piccoli agricoltori, commercianti e industriali, del deficit, del debito insopportabile, della distruzione delle funzioni sociali dello Stato, dell’alienazione della nostra sovranità nazionale, ne attribuiamo la responsabilità alla politica della destra e pensiamo che il cosiddetto memorandum delle troike (che abbiamo definito a ragione come un autentico Patto di Aggressione) debba essere respinto, che è necessaria una rottura e un cambiamento di politica.
Noi non ci limitiamo alla critica, alla lotta contro. Abbiamo una proposta politica alternativa che in estrema sintesi propone:
1° Riscattare il Portogallo dalla rete della sottomissione e della dipendenza.
2° Recuperare per il paese ciò che appartiene al paese: le sue risorse, i suoi settori e imprese strategici, il suo diritto alla crescita economica, allo sviluppo e alla creazione di impieghi.
3° Restituire ai lavoratori e al popolo i loro salari, redditi e diritti sociali, avendo come obiettivo una vita degna.
Un popolo con il diritto alla salute. Un popolo con il diritto all’educazione. Un popolo con protezione sociale.
E’ necessaria e urgente un’altra politica e un altro governo. E’ questo il primo appello del Congresso.
A tutti i lavoratori, a tutte le classi e gli strati antimonopolisti, a tutte le forze politiche, patriottiche e di sinistra, a tutti i democratici, a tutti i cittadini inquieti e indignati per questa politica di disastro nazionale perché convergano sull’obiettivo di porre fine a questo corso.
Questo governo non ha già più la base sociale che aveva un anno e mezzo fa. Avrà la legalità ma non ha più la legittimità per proseguire nella sua opera distruttiva perché ha mentito, ha rotto l’impegno che aveva preso con molti dei suoi elettori, perché sta trasformando in un inferno la vita di milioni di portoghesi disoccupati, impoveriti, rovinati, perché la sua scelta è servire solo i potenti, il capitale finanziario e i grandi gruppi economici, costi quel che costi.
E’ un governo che ha già fatto il suo tempo. Prenda tutto il tempo che vuole, ma non ha futuro e sarà sconfitto. E quanto prima verrà licenziato più si rafforzerà la speranza che siamo ancora in tempo per bloccare e invertire questo cammino.
Da qui emerge una questione fondamentale che è la costruzione di una vera alternativa e come concretizzarla.
La nostra Risoluzione Politica definisce orientamenti e un percorso, la necessità del rafforzamento del PCP e il cambiamento dei rapporti di forza sul piano politico, lo sviluppo, l’intensificazione e l’allargamento della lotta.
Trattandosi di un’alternativa patriottica e di sinistra da ricercare sul piano istituzionale, abbiamo di fronte una questione di fondo che è ineludibile. E’ sapere se una forza politica come il PCP, che in modo coerente e conseguente difende valori, cause e un progetto di sinistra, dovrà abdicare da essi, e se il PS (Partito Socialista), compromesso con la politica di destra, con gli interessi del capitale, compromesso e “firmatario”del Patto di Aggressione, dovrà mantenersi tale e quale come è. Il PS non dà risposta alla contraddizione fondamentale che è sapere se è possibile un’alternativa veramente di sinistra, mantenendosi compromesso e identificato nella politica di destra su questioni strutturali.
Noi abbiamo affermato e affermiamo che non rinunciamo alla convergenza, al dialogo con forze e settori democratici in tutto ciò che può rappresentare un bene per i lavoratori, per il popolo e per il paese. Ma nessuno chieda che il PCP cessi di essere quello che è, che cessi di dire la verità, che cessi di lottare per un’altra politica, che rompa con questa stantia alternanza. Questo partito è stato fondato ed esiste, ha lottato e lotta per servire i lavoratori e il popolo portoghese, i loro interessi e aspirazioni. Sarà in base alla loro volontà e al loro sostegno che si definirà una soluzione alternativa. Non attraverso accordi di potere che esigano da noi che cessiamo di essere ciò che siamo, di difendere ciò che difendiamo.
I portoghesi sono stufi di essere ingannati e dei doppiogiochisti.
Nell’appello che rivolgiamo a unirsi alla nostra lotta, vogliamo dare garanzie anche sul voto. Il sostegno, la lotta, i voti non verranno traditi. Saranno sempre rispettati.
Siamo qui pronti per i compiti e le sfide che dobbiamo e dovremo affrontare.
Forti delle nostre proposte. Garantendo che i comunisti staranno sulla linea del fronte della lotta in difesa dei diritti dei lavoratori, della gioventù, delle donne, dei pensionati, di tutte le classi e gli strati antimonopolisti.
Siamo qui senza dare tregua a questa politica e a questo governo che, si prepara velocemente ad assestare un nuovo e rude colpo alle funzioni dello Stato, alla democrazia, alla Costituzione.
Da qui partiamo in migliori condizioni per condurre qualsiasi battaglia elettorale e in particolare le elezioni autarchiche (amministrative), per chiedere un forte impegno di tutte le organizzazioni del Partito, fianco a fianco dei nostri alleati della coalizione, il Partito Ecologista, i Verdi e Intervento Democratico, fianco a fianco di migliaia di cittadini indipendenti e democratici, per affermare la CDU e il PCP come grandi forze di governo con un grande peso e un’influenza corrispondenti al valore del loro lavoro e del loro prestigio conquistato in virtù del proprio operato, l’onestà e la competenza.
Da qui usciamo affermando la fiducia che il popolo e il paese non sono condannati da qualche cataclisma, piaga naturale, mala sorte o fatalità. Una piaga è la politica della destra ed essa può essere sradicata dalla forza della lotta dei lavoratori e del popolo.
Compagni,
Riaffermiamo il nostro carattere patriottico e internazionalista. La centralità che attribuiamo alla lotta in campo nazionale non è assolutamente dovuta a una concezione isolazionista o al fatto che non comprendiamo la necessità di risposte più ampie e più globali al processo di globalizzazione capitalista.
Pensiamo che il miglior contributo allo sviluppo della solidarietà e della cooperazione internazionaliste, il migliore e più compiuto modo di far fronte all’offensiva imperialista è lottare qui nel nostro paese. Tale fatto non svaluta né significa meno impegno nella lotta contro il capitalismo e l’imperialismo. Naturalmente diamo priorità ai nostri sforzi per il rafforzamento del movimento comunista internazionale. Con l’acutizzazione della lotta di classe i partiti comunisti sono ancor più necessari che mai nella misura in cui tale lotta di classe è la grande questione della nostra epoca contemporanea.
Qui riaffermiamo la nostra ammirazione e l’importanza della solidarietà con i popoli e la lotta dei lavoratori, le eroiche manifestazioni di lotta dei popoli contro l’imperialismo in difesa della loro sovranità, del diritto inalienabile a tracciare e costruire il proprio avvenire collettivo.
Riaffermiamo qui la nostra solidarietà al popolo e alla rivoluzione cubana, al popolo martire della Palestina, ai partiti e movimenti di liberazione, ai milioni di esseri umani che su scala planetaria dimostrano la loro volontà incrollabile di un mondo più giusto, più sicuro e democratico e la profonda convinzione che il capitalismo non sarà la fine della storia dell’umanità, che esiste l’alternativa: il socialismo.
A tutte le delegazioni e le rappresentanze internazionali il saluto solidale dei comunisti portoghesi per i loro partiti e organizzazioni, per i loro popoli e diciamo loro che potranno contare qui in Portogallo su questa forza solidale, sul Partito Comunista Portoghese.
Compagni,
Abbiamo deciso orientamenti, abbiamo approvato risoluzioni, abbiamo affermato un Partito di lotta, di proposta, di progetto.
Abbiamo approvato modifiche al Programma del Partito. Modifiche e aggiornamenti che non alterano i contenuti del nostro programma di democrazia avanzata nella fase, senza perdere di vista l’obiettivo supremo del socialismo e del comunismo.
Il Congresso conferma la decisione di realizzare nel 2013 le commemorazioni del centenario della nascita di Alvaro Cunhal, di rendere omaggio all’uomo, al comunista, all’intellettuale, all’artista che, con il suo pensiero e azione politica, la sua storia personale di lotta per la libertà, la democrazia e il socialismo è un riferimento imprescindibile per i comunisti ma anche per tutti coloro che sono preoccupati per i problemi della società, per la sua regressione sociale e civile.
Ricordiamo e onoriamo la nostra storia. E riflettiamo in queste commemorazioni sui suoi insegnamenti, la sua opera, il suo esempio per progettare il futuro.
Compagni,
In una situazione dura come un pugno, quando i lavoratori, il popolo portoghese e il paese soffrono per la tempesta distruttiva e devastante della politica di destra del governo, affermiamo:
Nulla è perduto del tutto e per sempre.
Quando i lavoratori e il popolo hanno intensificato e allargato la lotta, il governo ha subito una scossa. Se questa lotta crescerà il governo sarà sconfitto. E contiamo su questo Partito che, con o senza elezioni, nei momenti più difficili sarà là, sempre e sempre come forza di lotta, come forza portatrice di speranza e di alternativa, con la convinzione che, si, è possibile una vita migliore in un Portogallo con futuro.
Viva la lotta dei lavoratori e dei popoli! Viva la solidarietà internazionalista! Viva la Gioventù e la JCP (Gioventù Comunista Portoghese)! Viva il Partito Comunista Portoghese!