La Guerra nel cuore dell’Europa: sapere la verità

milizie kiev majdandi Maurizio Miguel*

Intervento del responsabile del Gruppo parlamentare del Partito Comunista Portoghese al Parlamento europeo pronunciato nel corso dell’iniziativa del PdCI svoltasi a Livorno l’8 maggio 2014

Compagni,
a nome del Partito Comunista Portoghese, porto qui i saluti fraterni e la solidarietá dei comunisti portoghesi al Partito del Comunisti Italiani, ed il ringraziamento per il vostro invito a partecipare a questa iniziativa su “I Comunisti, l’Europa e l’Ucraina”.

Il Portogallo vive oggi la sua più grave crisi economica, sociale e politica dopo la Rivoluzione di Aprile, iniziata il 25 Aprile del 1974. Questo è il risultato di 37 anni di politica di destra e di 28 anni di inserimento del Portogallo nel processo di integrazione capitalista della CEE/UE. Se questo corso non verrá ribaltato, é in gioco la sopravivvenza del Portogallo in quanto nazione sovrana ed indipendente.

Gli interessi convergenti del grande capitale nazionale ed internazionale hanno portato all’intervento esterno dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, in un autentico colpo contro il regime democratico e costituzionale che é nato con il 25 Aprile. Un’ingerenza che é stata sottoscritta da un governo del Partito Socialista e che viene adesso portata avanti dall’attuale governo dei partiti di destra (PSD e CDS), e che spinge il paese verso una situazione di declino economico e verso la distruzione della sua giá debole capacitá produttiva.

É stato un patto dei partiti di destra e della social-democrazia portoghese con l’Unione Europea e l’FMI, che il Partito Comunista Portoghese considera un Patto di Aggressione contro i lavoratori, il popolo ed il paese. 

Un Patto di Aggressione che ha spinto verso la disoccupazione centinaia di migliaia di lavoratori, che ha significato un brutale passo indietro nei loro diritti e conquiste sociali, che aumenta la povertá – ormai al di sopra della soglia di tre milioni di portoghesi. 

Un Patto di Aggressione che distrugge le funzioni sociali dello Stato ed i servizi pubblici essenziali, che saccheggia le finanze pubbliche e le ricchezze nazionali, canalizzandole in mano ai grandi gruppi economici e finanziari, in particolare le banche, e che porta il paese ad un crescente indebitamento.

La sconfitta del governo di destra PSD/CDS e la fine della politica di destra sono gli obiettivi immediati della lotta dei comunisti portoghesi, per mettere fine al corso di distruzione, di arretramento sociale, di dipendenza e sottomissione in campo internazionale. 

L’urgenza di una rottura com questa politica e di un cambiamento nella vita dei lavoratori e del paese sono i compiti sui quali investiamo il meglio delle nostre forze.

É in un contesto di grandi necessità che il PCP difende la costruzione di una politica alternativa, patriottica e di sinistra, con un governo che le possa concretizzare. Una rottura ed un’alternativa che saranno possibili, solo grazie al carattere durevole e all’intensificazione della lotta dei lavoratori e del popolo portoghese, con il rafforzamento del PCP e il rafforzamento della lotta di massa. 

Questa é una battaglia nella quale si inserisce, ed alla quale contribuisce, la campagna in corso in Portogallo per le elezioni al Parlamento Europeo.

La situazione in Portogallo é indissociabile dagli sviluppi dell’Unione Europea, che é una struttura ed un processo che corrisponde agli interessi e rispecchia le contraddizioni del capitalismo nella sua fase imperialista.

L’Unione Europea é immersa in una profonda crisi, che é un’espressione della crisi del capitalismo, delle sue contraddizioni e dei suoi limiti storici. É una situazione che é il risultato della sua natura neo-liberale, federalista e militarista, che si approfondisce sempre di piú.

É un’Unione Europea nella quale i processi di approfondimento di queste caratteristiche hanno sempre avuto l’appoggio e l’attiva promozione da parte della destra e della social-democrazia.

L’Unione Europea ha risposto alla crisi con una crescente distruzione di conquiste e diritti dei lavoratori e dei popoli. 

Ha promosso la concentrazione e la centralizzazione della ricchezza in grandi gruppi economici e nelle multinazionali. 

Cerca di distruggere conquiste democratiche e le sovranitá nazionali, con l’imposizione di rapporti di tipo neo-coloniale tra il direttorio che la comanda – col predominio della Germania – e paesi come il Portogallo.

L’offensiva del capitalismo contro i lavoratori ed i popoli dell’Europa ha, nell’Unione Europea, il suo strumento di oppressione di classe e nazionale.

Quest’offensiva é possibile solo grazie ai rapporti di forza profondamente sfavorevoli ai lavoratori, ai popoli, ed alle forze impegnate nella difesa dei loro interessi ed aspirazioni in Europa, cioé i Partiti Comunisti ed altre forze anti-imperialiste ed anti-mopoliste. 

Questo deriva dalla fine del campo socialista in questo continente.

A nostro avviso, viviamo a livello mondiale in una fase di resistenza e di accumulazione di forze e ció richiede ai comunisti, in particolare in Europa, una risposta necessaria anche se molto impegnativa.

La nostra esperienza in Portogallo ci dice che i nostri successi saranno tanto piú grandi quanto più sarà forte il nostro radicamento nella realtá nazionale, il nostro legame con i lavoratori, quanto piú forte sarà la nostra organizzazione, in particolare a livello delle aziende e dei luoghi di lavoro, la nostra capacitá di dare espressione e dimensione alla lotta di massa, definendo come obiettivo la trasformazione sociale, ma legando in modo dialettico gli obiettivi immediati con l’obiettivo strategico del socialismo.

É con fiducia e determinazione che affrontiamo le dure lotte che abbiamo davanti a noi. 

Fiducia nella lotta della classe operaia e dei lavoratori. 

Fiducia nella loro capacitá di dare corpo e protagonismo ad alleanze con altre classi anti-monopolistiche.

Sappiamo che la lotta é lunga ed esigente. Ma andiamo avanti con fiducia e determinazione.

Le commemorazioni dei 40 anni della Rivoluzione di Aprile – che celebriamo quest’anno – sono una fonte importante di esperienze e di insegnamenti.

Le notevoli manifestazioni popolari che hanno avuto luogo per celebrare la Rivoluzione di Aprile, hanno dimostrato come il significato della lotta contro il fascismo, per l’emancipazione sociale e nazionale, la conquista della libertá e di profonde trasformazioni democratiche – di natura politica, economica, sociale e culturale – sono vive e rimangono nella coscienza individuale e collettiva del nostro popolo.

L’impegno e la fiducia espresse in queste commemorazioni, ed il loro carattere di massa, sono la piú genuina espressione del fatto che i Valori di Aprile sono tuttora profondamente radicati nella societá portoghese, e guardano al presente e al futuro, come elemento di valore strategico per la difesa dei diritti e delle conquiste che sono state raggiunte, nella la lotta per le aspirazioni democratiche del popolo portoghese.

É vero che ogni momento storico é irripetibile, e che i rapporti di forza internazionali che esistevano quando, nel 1974, c’é stata la Rivoluzione di Aprile, erano piú favorevoli alla lotta dei lavoratori e dei popoli di quanto non sia oggi.

Ció nonostante, nelle condizioni di oggi, ed assumendo l’esperienza rivoluzionaria portoghese e mondiale, i valori di Aprile continuano ad essere un elemento con un potenziale di affermazione e di lotta, di convergenza e di unitá di tutti i patrioti e democratici portoghesi, di unitá della classe operaia, dei lavoratori e di altre classi anti-monopolistiche, che hanno in una politica patriottica e di sinistra l’espressione dei loro interessi immediati, una necessitá obiettiva ed un progetto che – rompendo con la politica di destra e con gli interessi di classe che essa rappresenta, ponga fine alla sottomissione internazionale verso l’Unione Europea e l’imperialismo in generale; che fermi il corso disastroso e di distruzione delle conquiste di Aprile che viene imposto al nostro paese, e che apra la via ad un nuovo corso di approfondimento delle conquiste democratiche, di sviluppo, progresso e giustiza sociale nel nostro paese.

La politica patriottica e di sinistra che il PCP propone al popolo portoghese, si inserisce nel suo Programma per una Democrazia Avanzata, con i valori di Aprile nel futuro del Portogallo, che é la fase attuale della lotta per la costruzione del socialismo in Portogallo.

Compagni,

crediamo che i grandi pericoli che scaturiscono dalla crisi piú profonda del capitalismo fin da prima della Seconda Guerra Mondiale, ed il carattere sempre piú aggressivo della risposta dell’imperialismo, coesistano con grandi possibilitá di conquiste e di trasformazioni progressiste e rivoluzionarie.

Le conquiste democratiche dei lavoratori e dei popoli nel XX Secolo subiscono forti sconfitte. 

In Europa, ed in particolare nell’Unione Europea, la risposta alla crisi del capitalismo é la distruzione dei diritti sociali e delle conquiste democratiche, delle sovranitá nazionali. 

Il capitalismo risponde aggressivamente, con la distruzione di forze produttive per promuovere la concentrazione e la centralizzazione del capitale, con l’istigazione e persino una scelta aperta verso la guerra.

Destra e social-democrazia sono protagoniste di convergenze nei fatti, per quanto riguarda questa politica di sfruttamento e distruzione, e l’imposizione di un processso di regressione di portata storica. Basta guardare agli esempi delle politiche che il Partito Socialista di François Hollande porta avanti in Francia, o alle alleanze di governo tra la SPD e la CDU di Angela Merkel.

Destra e social-democrazia promuovono politiche che aprono la via al risorgere delle forze di estrema destra, xenofobe e fasciste, che sorgono un pó dapertutto in Europa e che vengono sempre piú promosse ed utilizzate dal sistema capitalista in crisi; allo stesso tempo si promuove l’anticomunismo, si restringono le libertá, e si mettono fuori legge i partiti comunisti in alcuni paesi dell’Unione Europea.

Basta guardare all’esempio dell’Ucraina, dove i settori piú reazionari dell’oligarchia hanno preso il potere tramite un colpo di Stato, istigato dagli Stati Uniti di America, dall’Unione Europea e dalla NATO, e portato avanti da forze di natura fascista e nazista. 
É un colpo che ha avuto come pretesto la decisione del governo ucraino di non firmare un’accordo di capitolazione verso gli interessi dell’Unione Europea.
É un colpo che ha goduto di tutto il sostegno delle forze di destra e della social-democrazia. 
É un’ingerenza che, come in precedenza – guardiamo ad esempio al processo che ha portato allo smembramento della Jugoslavia e alla tragedia umana che conosciamo bene – alimenta profonde tensioni, divisioni e contrapposizioni che cercano di distruggere i legami di amicizia che uniscono le popolazioni dell’Ucraina.

Con il ricorso alla forza militare contro il movimento persistente di protesta ed opposizione popolare al potere golpista, si spinge in direzioni ancora piú drammatiche fino a mettere a repentaglio la sicurezza e la pace in Europa orientale e nell’intero continente europeo.

Approfittiamo di questa occasione per esprimere la nostra solidarietá ai comunisti ucraini, vittime di persecuzioni, di attacchi e di tentativi di interdizione da parte delle forze golpiste.

La nostra denuncia va anche verso la profonda ipocrisia e complicitá di USA e UE, delle forze di destra e della social-democrazia, davanti all’escalation di violenza, repressione politica e xenofobia portata avanti dal potere golpista dell’oligarchia e dalle sue truppe di assalto fasciste e naziste, che godono di totale impunitá.

La lotta contro la guerra, per la pace e in difesa della sovranitá e dell’autodeterminazione dei popoli, é oggi di nuovo indissociabile dalla lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori e per i loro diritti, ed assume un ruolo determinante nel processo di emancipazione.

L’imperialismo cerca di spingere i popoli verso vecchi e nuovi conflitti, creando o stimolando vecchie e nuove lotte fra loro, per consolidare e approfondire la sua egemonia mondiale. 

Bisogna sbarrare il passo all’imperialismo, contrastando questa tendenza con l’unitá delle classi anti monopoliste, delle forze amanti della pace, dei patrioti e dei democratici, rafforzando la lotta per la pace, per la democrazia e in difesa del progresso e della giustizia sociale. 

In questo compito urgente, i comunisti avranno un ruolo consapevole, attivo e determinato.

Livorno, 8 Maggio 2014