Intervista al Segretario del Partito Comunista di Bielorussia (KPB)

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da skpkpss.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il Primo segretario del Partito Comunista di Bielorussia (KPB), Igor’ V. Karpenko si è incontrato con il giornalista Artur Bekmatov, del Comitato Centrale del Partito Comunista della Slovacchia. Nel corso dell’incontro è stata preparata un’intervista per il giornale dei comunisti slovacchi “Zem i Vek”.

A. Bekmatov ha trasmesso al Segretario del KPB il saluto del presidente del Partito Comunista della Slovacchia Jozef Hrdlicka e l’invito a visitare la Slovacchia. I due comunisti hanno anche discusso della possibilità di una cooperazione internazionale con la gioventù comunista slovacca, “Fronte della Gioventù di Sinistra”.

Particolare interesse da parte del corrispondente slovacco è stato rivolto al viaggio della delegazione del KPB nel Medio Oriente, in particolare, la visita in Siria e l’incontro con il presidente Bashar Al-Assad.

Igor Karpenko ha detto che, durante l’incontro di un’ora con il presidente della Siria si è discusso delle questioni politico-militari e della complessa situazione geopolitica nel paese, in particolare della presenza di gruppi terroristici, della mancanza di confini precisi e sull’imposizione di negoziati con la cosiddetta opposizione. L’Occidente chiude gli occhi sulla fornitura di armi all’opposizione siriana e anche sul fatto che ai gruppi terroristici di fatto manca una direzione unificata.

I comunisti bielorussi sostengono coerentemente Bashar Al-Assad. Al Congresso straordinario del KPB, svoltosi nel mese di giugno 2015, la possibilità che si procedesse a concedere sostegno militare alla Siria da parte della Russia è stata giudicata estremamente probabile.

“Oggi è necessaria l’unità di tutte le forze progressiste nella lotta contro il cosiddetto Califfato dell’ISIS. Infatti, la Siria potrebbe diventare il trampolino di lancio per un terzo conflitto mondiale. E se nella Seconda Guerra Mondiale fu giocata la carta della supremazia etnica, oggi ad essa si è aggiunta la carta dell’imposizione di un’unica religione, l’Islam. In base a tale principio è stato costruito il Califfato, e oggi attorno all’ISIS è in corso un gioco politico di natura globale” -, è l’opinione del segretario del KPB.

I lettori slovacchi sono interessati al sistema politico della Repubblica di Belarus, alla politica di Aleksandr Lukashenko, ai processi dell’integrazione eurasiatica, al funzionamento dello Stato dell’Unione, alla struttura dell’economia bielorussa e alla vita dei cittadini di questo paese. I. Karpenko ha sottolineato l’orientamento sociale della politica bielorussa, e anche l’orientamento dell’economia verso i mercati esterni, in primo luogo quello russo.

Nel corso dell’incontro è stato affrontato anche il problema delle rivoluzioni colorate nei paesi della CSI ed è stato ricordato il tentativo di assalto alla Casa del governo a Minsk nel 2010.

“La politica di Lukashenko non è gradita ad alcuni circoli occidentali. In realtà, le organizzazioni politiche che operano nella repubblica e che si proclamano di opposizione, sono guidate dall’esterno da “donatori” stranieri. La politica, per costoro, si è trasformata in un affare, provocando una lotta per acquisire le risorse finanziarie. Nel frattempo, in qualsiasi paese sviluppato dell’Occidente, nei confronti delle organizzazioni politiche che ottengono finanziamenti dall’estero l’approccio è molto negativo. Esattamente come dovrebbe avvenire nei confronti delle persone che hanno cercato di impadronirsi con la forza del palazzo del governo” – afferma il leader dei comunisti bielorussi.

Oggi in Bielorussia operano 14 partiti politici, ma solo il KPB dispone di un proprio giornale di partito. I media dell’opposizione affermano di non essere affiliati ad alcuna struttura politica e hanno la pretesa di essere obiettivi, ma proprio come partiti politici marionette sono finanziati dall’estero.  Non agiscono forse come megafono di ambienti esterni alla Bielorussia?” – si chiede Karpenko.

“Il Partito Comunista della Bielorussia non solo appoggia la politica di A. Lukashenko, ma ha costantemente sostenuto il diritto della Bielorussia a determinare autonomamente il proprio percorso di sviluppo” – ha riassunto il segretario comunista.

Ufficio stampa del KPB