Intervista a Vladimir Kapuralin, segretario del Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia

Intervista a Vladimir Kapuralin, Pola 6 dicembre | a cura di CNJ-onlus


kapuralin srpD. Vlado, cosa hanno dimostrato le elezioni di ieri, 5 dicembre?

 

R. Le ultime elezioni in Croazia hanno dimostrato quello che già ci si poteva aspettare. Il grande scontento dei cittadini su come i governanti hanno condotto il paese finora ha provocato una polarizzazione dell’elettorato, con la frustrazione della maggioranza, che in tutti i modi cercava di abbattere l’ HDZ e che si è rivolta alla coalizione del cosiddetto centrosinistra, e la minoranza rimasta fedele al distruttivo HDZ. Per gli altri è rimasto ben poco spazio. Oltre ai due Poli, un certo successo lo ha ottenuto il partito locale del nazionalismo estremo il cui fondatore Branislav Glavas si trova detenuto in carcere con una pena pluriennale, accusato per i crimini commessi contro i civili durante la guerra civile. Non mi risulta che in nessuno Stato al mondo un condannato per i crimini commessi possa condurre una campagna elettorale. Poi bisogna ricordare il successo dei Laburisti, i quali non rinunciano al capitalismo. E’ evidente che gli elettori hanno cercato di trovare in essi quello che loro non sono.

 

D. Come è andata per il SRP (Partito Socialista dei Lavoratori), unico partito di autentica sinistra?

 

O. Il SRP, quale autentico partito di sinistra, è stato gravato da due handicap. Il primo: è l’ unico partito in Croazia che si batte per l’abolizione del capitalismo e l’avvio del socialismo, ed è per questo che è stato ignorato permanentamente dai media sia cartacei che elettronici. Quel poco spazio consentitoci in base alla percentuale acquisita durante la campagna elettorale non è stato sufficiente per un più forte riconoscimento da parte degli elettori.
Il secondo handicap è la mancanza cronica di fondi. Per esempio, i due maggiori partiti alle elezioni – l’ HDZ e la coalizione di Sinistra – il primo giorno della campagna elettorale, durata per 2 settimane, hanno speso ciascuno 140.000 euro, mentre noi circa 5000 euro in tutta la campagna elettorale.
Malgrado ciò abbiamo fatto un lavoro migliore rispetto agli anni passati – con volantinaggi ecc. Ma lo stereotipo della necessità di dare i voti ai favoriti per abbattere l’ HDZ ha prevalso presso gli elettori.

 

D. Che si dovrebbe fare per cambiare questo?

 

R. Hm, non abbattersi! Bisogna andare avanti! Per i partiti come il nostro, che vivono e lavorano in condizione fortemente svantaggiate è illusorio attendersi un maggiore successo senza un aiuto solidale internazionale, quale era fortemente praticato nel periodo del campo socialista europeo.
I più forti partiti comunisti e operai di tutto il mondo dovranno smettere di distogliere lo sguardo da questo problema e decidere se è anche loro interesse che questi soggetti e portatori dell’ idea socialista si indeboliscano ulteriormente, invece di rafforzarsi.