da skpkpss.ru | Traduzione dal russo di Mauro Gemma
Il leader del Partito Comunista di Ucraina ha rilasciato una dichiarazione sul ritiro della sua candidatura dalle elezioni presidenziali (poco prima di essere vittima di in vile attentato fascista, da cui è uscito fortunatamente illeso, ndt).
“Siamo consapevole che la lotta contro la discriminazione del dissenso e la censura rappresenta la risposta alla domanda sulla partecipazione alle elezioni: esse, a nostro parere, saranno illegittime. Pertanto, il Partito Comunista ha deciso di ritirare la nostra candidatura, perché oggi occorre salvare l’Ucraina dall’arbitrio che sta imperversando” – ha dichiarato il leader del KPU durante il dibattito di venerdì tra i candidati alla carica di capo dello Stato sugli schermi del Primo Canale nazionale. Il politico ha sottolineato anche che “a causa della guerra in Ucraina”, è venuta a crearsi una situazione difficile nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
Nel frattempo, nel sito del KPU è apparso un appello di Simonenko, in cui si parla della sua decisione di interrompere la partecipazione alla campagna elettorale. “Dopo avere ampiamente discusso della situazione che è venuta a crearsi, il Presidium del Comitato Centrale con la partecipazione dei dirigenti di tutte le organizzazioni regionali, ha deciso di interrompere la partecipazione del nostro candidato alla campagna elettorale, come è stato comunicato alla Commissione Elettorale Centrale”.
Nella dichiarazione si rileva che il governo ha scatenato contro il Partito Comunista e i suoi sostenitori “la guerra dell’informazione, instaurando una rigida censura dei media nazionali e locali”.
P. Simonenko sostiene che “la lotta contro il dissenso, contro i sostenitori delle idee comuniste, sempre più spesso viene accompagnata da atti di terrore fisico”.
In un contesto di paralisi delle norme di legge, di azioni banditesche senza controllo degli appartenenti a “Pravij Sektor” e simili, il nostro candidato, le personalità di sua fiducia e gli attivisti sono privati della possibilità di condurre la campagna elettorale non solo nelle regioni occidentali, ma anche nelle regioni della nostra base di appoggio”, si sottolinea nella dichiarazione.
P. Simonenko ha fatto presente di “essere stato fisicamente allontanato dalla tribuna del parlamento”, mentre la Rada Suprema prendeva la decisione di allontanare l’intera frazione del Partito Comunista da una seduta a porte chiuse.
“A questo proposito, molti dei nostri sostenitori, i partecipanti al processo elettorale – fiduciari, agitatori, membri delle commissioni elettorali, che io, in nome della nostra giusta causa, sinceramente ringrazio per la dedizione e il lavoro compiuto in condizioni pericolose – hanno avanzato agli organismi dirigenti del Partito Comunista l’opinione che in tali condizioni non è possibile condurre normalmente il processo elettorale e garantire la libera espressione degli elettori e parità di condizioni per tutti i candidati” – continua il comunicato.
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