Il Partito Comunista di Spagna (PCE) al 17° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

di Juan de Dios Villanueva Generoso, Segretario delle Relazioni Internazionali del PCE

da www.mundoobrero.es

Traduzione di Roberto Lesignoli per Marx21.it

Dal 30 ottobre al 1 novembre si è svolto a Istanbul, in Turchia, il 17° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai. Allo stesso ha partecipato, come negli anni precedenti, una delegazione del PCE rappresentata dalla mia persona.

È doveroso, in primo luogo, riconoscere al partito ospitante, il Partito Comunista ( KP ), Turchia, un’organizzazione dell’Incontro che, dall’accoglienza delle delegazioni all’aeroporto sino all’alloggio, dalla traduzione alla velocità di consegna degli accordi scritti realizzati, dalla sicurezza all’attenzione quando si è trattato di risolvere ogni evenienza, è stato della massima efficacia, cameratismo e affetto. Menzione speciale merita anche lo sforzo che la direzione  del KP, con il suo Segretario generale Kemal Okuyan in testa, fatto per il coordinamento politico dei lavori della riunione plenaria e il Gruppo di lavoro si svilupperà in un clima di collaborazione e assenza di divisioni artificiali.

Il Partito Comunista ( KP) è un partito molto modesto dal punto di vista elettorale ( solo poche decine di migliaia di voti), ma composto da diverse migliaia di quadri forgiati nella lotta quotidiana, in condizioni molto sfavorevoli, e non solo per i e le comunisti/e ma per qualsiasi forza progressista.

Il KP si è distinto negli ultimi anni per essersi scontrato apertamente con le politiche neoliberiste del governo di Erdogan ed essere per questa ragione duramente represso. Si tratta di un partito con una organizzazione quasi “militarizzata” a causa della storia di persecuzione contro il movimento comunista in Turchia e ora si vede obbligato a muoversi in semi-clandestinità.

Il KP è un partito trasgressore contro i valori conservatori. Nelle penultime elezioni legislative si è presentato con 550 donne nelle 550 candidature per il parlamento turco, e questo è molto più che un gesto in un paese dove gli islamisti ( con un preoccupante accumulo di potere), vogliono donne imprigionate in casa e coperte col velo.

Nell’Incontro di Istanbul, si è riunito un totale di 59 Partiti Comunisti di 49 paesi dei 5 continenti. Il Movimento Comunista Internazionale, al di là della sconfitta del 1989-91 delle defezioni, dei complessi ideologici, disomogeneità, del settarismo o dell’egemonia nei valori del capitalismo, è ancora una potente forza mondiale della cui vera grandezza neanche i militanti comunisti sono consapevoli. Pertanto, come PCE, riteniamo che il mantenimento e la continuità dell’Incontro annuale sia di per sé una necessità e un diritto.

Il ruolo del PCE in questo incontro, come negli anni precedenti, si è concentrato sull’impegno per l’esistenza e il rafforzamento di un movimento comunista internazionale di cui facciano parte tutti i partiti che rivendicano il comunismo e si identificano con esso, senza dover fare “esami di purezza del sangue”; nel contribuire a che l’incontro annuale sia più di una “liturgia” ripetitiva e quindi serva a fornire risposte dal pensiero comunista alle grandi questioni internazionali; nell’aiutare l’adozione di una serie di attività comuni che possono essere spiegate e / o applicate da uno dei partiti comunisti della riunione, indipendentemente dal continente di appartenenza; che esista un gruppo di lavoro (coordinamento e la promozione), che durante il suo mandato possa essere operativo e che goda del riconoscimento da parte di tutti e, infine, ad esporre nell’intervento in sessione plenaria le posizioni politiche del PCE sulla situazione in Spagna, sulle grandi questioni internazionali e le nostre priorità nelle relazioni internazionali.

Gli obiettivi indicati sembra che si siano  raggiunti in misura maggiore rispetto ai tre incontri precedenti. Abbiamo costruito un consenso sulla definizione, compiti, composizione e funzionamento del gruppo di lavoro che ci servirà perché questa questione  non  paralizzi il lavoro nei prossimi anni .

Per quanto riguarda le attività comuni, si è approvato che il 17 Incontro chiama i Partiti Comunisti e Operai a sviluppare azioni comuni e convergenti sulle seguenti aree fondamentali:

– La solidarietà e l’appoggio internazionale alle lotte della classe operaia per i diritti del lavoro, sociali, sindacali,  democratici dei lavoratori.

– Attività contro l’anticomunismo, gli attacchi, i divieti e le persecuzioni anticomuniste come in Ucraina. Solidarietà con i comunisti e i partiti perseguitati.

– Per la difesa dei diritti e delle libertà democratiche. Contro il fascismo, neonazismo, il razzismo, militarismo.

– Posizione a difesa dei diritti dei migranti, le persone discriminate, le minoranze e contro la discriminazione di genere.

– Attività contro la NATO, le armi nucleari e le altre di distruzione di massa e le basi militari straniere. Iniziative contro il vertice della NATO il 8-9 luglio 2016 in Polonia.

– La lotta contro la distruzione dell’ambiente.

– Solidarietà con il popolo palestinese e il popolo siriano e a tutti i popoli arabi contro le minacce imperialiste, gli interventi, l’aggressione e l’occupazione israeliana, con le vittime delle guerre imperialiste, i rifugiati e gli immigrati.

– Per la fine del blocco degli Stati Uniti a Cuba e l’abolizione della posizione comune dell’Unione europea.

– Solidarietà con il Venezuela e tutti i popoli latino-americani che lottano contro l’imperialismo, l’oppressione e l’ingiustizia.

– Solidarietà con tutte le forze di tutto il mondo che hanno una posizione progressista e antimperialista per volontà del popolo oppresso e lavoratore “.

In merito a ciò che non si è conseguito. anche quest’anno una dichiarazione congiunta della 17° riunione non è stata possibile .

Infine, per la riflessione: nel discorso di apertura dell’incontro del Segretario Generale del KP, Kemal Okuyan, tra le molte altre cose è stato detto: ” … Sì, la religione in sé è molto più vecchia del capitalismo, ma ha invaso la sfera politica della Turchia attraverso dollari statunitensi e marchi tedeschi. L’obiettivo era di fermare il risveglio sociale della Turchia. In questo senso, è un grave errore  parlare del movimento islamista come un fenomeno anacronistico in isolamento, senza usare il termine ‘anacronistico’ anche per il capitalismo. Dobbiamo capire che oggi, i monopoli più importanti nel mondo stanno conducendo una guerra contro la modernità “.

L’ultima notte del nostro soggiorno a Istanbul ( 1 novembre), durante la cena presso il Centro Culturale Nazim Hikmet ( poeta e drammaturgo, fondatore del Partito Comunista di Turchia ), ci è giunta la notizia dei risultati delle elezioni legislative turche che si sono svolte quel giorno e che davano la vittoria a maggioranza assoluta  del AKP di Erdogan , il partito e l’uomo che ha reso possibile ciò che sembrava impossibile ( solo apparentemente ), la sintesi dell’Islamismo, le politiche neoliberiste più selvagge e la alleanza con l’ imperialismo occidentale.

Si può ben comprendere meglio il ruolo che la Turchia (partner NATO) sta giocando in relazione al ISIS. Che ognuno tragga le proprie conclusioni.