da “Avante”, Settimanale del Partito Comunista Portoghese
Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it
Pochi giorni prima che la polizia facesse irruzione nella sede nazionale del Partito Comunista di Ucraina, sequestrando i suoi dirigenti e oscurando il suo sito, a Kiev si era svolto il Forum Internazionale in occasione del 100° anniversario della fondazione del PCU, a cui hanno partecipato delegazioni di diversi partiti comunisti stranieri. Sui lavori del Forum proponiamo la cronaca pubblicata nel sito del Partito Comunista Portoghese. (MG)
Il PCP ha partecipato, lo scorso 12 luglio, al Forum Internazionale “Partito comunista di Ucraina- il Partito del popolo e per il popolo”, organizzato dal PCU a Kiev. L’iniziativa ha celebrato il centenario della fondazione del partito e i 25 anni della sua ricostruzione (dopo la proclamazione dell’indipendenza seguita allo scioglimento dell’URSS, NdT) e ha visto la partecipazione di oltre 250 delegati provenienti da tutto il paese in rappresentanza delle varie organizzazioni regionali e locali.
Nel discorso di apertura, il segretario generale Petro Simonenko ha affrontato aspetti della storia del partito fino alla fine dell’Unione Sovietica, quando fu bandito. Nel 1993, attraverso la resistenza e l’intervento dei suoi militanti, riacquistò la legalità e la capacità di intervenire nel paese, recuperando un’importante influenza politica e sociale. Ha anche affrontato gli eventi più recenti nella storia ucraina a partire dal colpo di stato fascista, compresa la violenta persecuzione dei militanti del PCU, la distruzione del loro quartier generale, il calpestamento delle libertà e dei diritti democratici e la brutale oppressione imposta dal regime al popolo ucraino, insieme al degrado delle condizioni lavorative e sociali del popolo.
Simonenko ha anche menzionato alcune misure prese dal suo partito per mantenere e riprendere l’attività, in particolare attraverso l’intervento organizzato e il tentativo di recuperare il suo giornale, Kommunist. Il PCU cerca anche di contrastare il processo in corso nei tribunali per metterlo fuori legge e le provocazioni e le persecuzioni a cui continuano a sottoporlo. Gli esempi più recenti sono stati le irruzioni nella sua sede, l’8 maggio e il 19 luglio, con il pretesto di effettuare “perquisizioni”.
Sono intervenuti i responsabili di varie organizzazioni e del Comitato centrale del PCU, e i rappresentanti di altri partiti, come il PC di Boemia e Moravia, il PC di Moldavia, il PC di Grecia, AKEL (Cipro), il Partito dei Lavoratori ungherese e il PCP. A nome di quest’ultimo, João Pimenta Lopes, deputato al Parlamento europeo, ha espresso solidarietà alla lotta e alla resistenza dei comunisti ucraini, ha descritto la situazione nazionale e internazionale e ha sottolineato le sfide e i compiti del movimento comunista e rivoluzionario internazionale.
La presenza delle delegazioni internazionali, e in particolare quella del PCP, in questa e in altre occasioni, è stata valutata dal PCU come un’importante espressione di solidarietà nella denuncia del regime fascista ucraino, ma anche come manifestazione di fiducia e contributo alla resistenza dei comunisti ucraini.