nota a cura della redazione di Marx21.it
Il leader del PCFR, Ghennady Zyuganov, definisce “azzeccata” la decisione annunciata dal presidente russo Medvedev di una risposta del governo di Mosca alla installazione da parte degli Stati Uniti e della NATO del sistema antimissilistico nell’Europa Orientale.
“La dichiarazione del presidente è assolutamente corretta nell’essenziale. Sebbene sia arrivata abbastanza tardivamente. Noi comunisti insistiamo da tempo sul fatto che la Russia dovrebbe assumere misure di risposta”, ha dichiarato Zyuganov alle agenzie di stampa russe.
La misura annunciata dovrebbe comunque, a parere di Zyuganov, essere accompagnata dalla destituzione dell’attuale ministro della Difesa che potrebbe frapporre ostacoli alla rapida esecuzione della direttiva presidenziale.
“Occorre avviare al più presto il massimo sforzo per la modernizzazione del Complesso militare-industriale del paese, e stanziare risorse aggiuntive per far fronte ai compiti della Difesa. In una parola, occorre fare tutto il possibile perché quanto annunciato da Medvedev si traduca in fatti”, ha proseguito il presidente del Partito Comunista della Federazione Russa, per il quale “la NATO costituisce il peggiore dei mali esistente nel pianeta”.
“Il comportamento dell’Alleanza Atlantica in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e Libia non può essere interpretato in altro modo che come un cinico e sfrenato via libera alla soldataglia USA-NATO”.
“Ma ora questo rullo compressore si sta avvicinando alla Russia, con l’installazione alle porte delle nostre frontiere occidentali del sistema DAM”. Per Zyuganov “anche un idiota può comprendere che esso è diretto contro la Russia”.
“Il nostro paese ha assecondato per troppo tempo il gioco degli USA e della NATO, facendo ogni tipo di concessioni, ma ottenendone in cambio solo basi militari a ridosso delle nostre frontiere”, ha ricordato il leader comunista, che ha richiamato un motto molto conosciuto nel paese secondo il quale “la Russia ha solo due alleati affidabili: il suo esercito e la sua flotta”.
In precedenza, le dichiarazioni di Medvedev era state accolte con autentico entusiasmo dal gruppo parlamentare del PCFR alla Duma di Stato: “Finalmente abbiamo potuto udire dalla bocca del presidente del nostro paese ciò che da tempo avremmo voluto ascoltare e che il Partito Comunista chiede da tempo al governo”, ha dichiarato a Interfax il primo vicepresidente della Duma per le questioni internazionali e segretario del Comitato Centrale del PCFR, Leonid Kalashnikov.
Il deputato comunista ha aggiunto che la Russia non deve più sperare di poter convincere gli statunitensi e la NATO a presentare un documento giuridicamente vincolante che stabilisca che il sistema missilistico DAM non costituisce una minaccia per la sicurezza nazionale.
“Occorre mantenere una posizione dignitosa nelle trattative con gli Stati Uniti. Occorre comprendere che costoro capiscono solo il linguaggio della forza, il linguaggio di un paese forte, e la Russia, nonostante tutte le sue difficoltà interne, continua ad essere ancora una grande superpotenza nucleare”.
“In questo senso, i comunisti sosterranno tutti i passi annunciati dal presidente Medvedev”, ha concluso Kalashnikov.
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