I comunisti italiani alla Festa di Avante (5-6-7 settembre 2014)

festadoavante 2014 bandieredi Lucia Mango, Segreteria nazionale PdCI

Arrivare alla Festa do Avante con la delegazione dei compagni che devono mettere in piedi lo stand del PdCI significa vedere la festa nei giorni precedenti all’apertura ed avere una prospettiva un po’ diversa, che rende l’idea della mole di lavoro che sta dietro un evento di tale portata. Un’intera collina, di proprietà del PCP coperta di stands di ogni tipo, palchi e teatri, costruiti di compensato e tubi innocenti, dipinti a mano e decorati dalle compagne e dai compagni, militanti del partito comunista portoghese. L’apertura è prevista per il venerdì alle 18. Il giovedì mattina sembra che niente sia pronto, ogni stand è in costruzione e i compagni sono al lavoro dappertutto. L’immagine di un partito dinamico e coeso, i cui militanti vivono un senso di appartenenza che li rende ciascuno responsabile del proprio compito è forte e contagiosa. Al lavoro centinaia di ragazze e ragazzi giovanissimi, guidati da compagni con maggiore esperienza e dalla musica, delle prove dei vari spettacoli, che vedranno la presenza di artisti di rilievo nazionale.

Per la delegazione politica l’inizio è previsto il venerdì mattina con un convegno sui 40 anni dalla rivoluzione di Aprile’, dopo i saluti del segretario nazionale Da Sousa, il compagno Guerreiro, del dipartimento esteri apre con una approfondita relazione sull’attualità della rivoluzione dei garofani in Portogallo e sulla situazione del paese e dell’Europa (link), interessanti gli interventi delle varie delegazioni straniere invitate, provenienti da moltissimi paesi del mondo, dall’America Latina, Europa, Africa, Cina e Vietnam. Spesso gli interventi legano le proprie vicende dell’attualità politica ai valori dell’Aprile e quello del PdCI compara le costituzioni dei due paesi, nate dalle due ‘resistenze antifasciste’ per ribadire il legame e la necessaria cooperazione tra i due partiti.

Alle 18:00 nello spazio centrale l’apertura della festa col segretario nazionale che, di fronte ad una folla di militanti, ringrazia coloro che hanno costruito nei mesi e reso possibile la realizzazione della festa e annuncia l’acquisto di altri sette ettari di terreno contiguo, che permetteranno l’ulteriore ampliamento della Festa do Avante per il futuro (lancia, dunque, contestualmente una sottoscrizione tra i militanti di 950mila euro, dato che il PCP è contrario al finanziamento pubblico ai partiti..). Ribadisce il ruolo dei comunisti nel panorama politico portoghese nella difesa dei valori della rivoluzone di Aprile che il governo mette a dura prova. La festa si apre dopo un breve intervento del rappresentante dei giovani del JCP, che ribadisce il ruolo fondamentale dei giovani nella costruzione della festa e del partito. Guardandosi intorno, uno spazio centrale gremito di gente, giovane e meno giovane, entusiasta, che intona gli inni del PCP e incita i propri rappresentanti e balla al suono della contagiosa Carvalhesa, inno ufficiale della festa.

L’appuntamento per le delegazioni straniere è per la mattina seguente con la visita al comune di Barreiro, amministrato dal PCP, un paese cresciuto, almeno nella parte più ‘antica’, intorno ad un complesso industriale per la produzione di yuta, poi diventato un polo di produzione diversificata. La struttura architettonica del paese denota la rigida divisione in classi, tipica del boom industriale di fine ottocento e si identificano con grande facilità anche oggi i quartieri operai da quelli dei colletti bianchi e dei dirigenti. Si staglia in mezzo al paese l’orologio che scandiva la vita della fabbrica e, con essa, quella dell’intero paese. Oggi l’antica multinazionale è allestita a museo e il sindaco accoglie le delegazioni straniere, illustrando l’impegno del PCP in una giunta comunale di un paese che resta una periferia industriale di Lisbona, oggi in crisi come il resto del paese e nella quale solo gli interventi sul sociale possono tamponare le diseguaglianze, causate dalla perdita di posti di lavoro.

Il successivo pomeriggio libero alla festa, consente di notare come le migliaia di visitatori che popolano la festa vivono essi stessi la crisi economica, cosa che si ripercuote inevitabilmente sulle consumazioni anche agli stands nello spazio internazionale, popolato dalle cucine di tutto il mondo, dalla Cina, all’Angola, a Cuba e l’artigianato Africano e dell’America Latina. Salta agli occhi, per chi aveva già partecipato alla festa negli anni precedenti che, essendo l’ingresso alla festa a pagamento, molti visitatori limitano le consumazioni all’essenziale. Resta, tuttavia, un’atmosfera di festa e condivisione, che raramente si vive agli eventi nel nostro paese.

Si percepisce, infatti, che la massiccia presenza alla Festa do Avante (centinaia di migliaia di visitatori) non è dovuta solo al fatto che la festa nazionale del PCP rappresenta uno degli eventi culturali più rilevanti nella vita del Portogallo, ma vive del senso di appartenenza ad un’idea ad all’ideale che ispira la politica del PCP, un partito di popolo, che si definisce orgogliosamente marxista-leninista e si pone l’obiettivo della costruzione del socialismo e del comunismo in Portogallo.

Il sabato mattina è previsto l’incontro con la segreteria del PCP e del giornale Avante. Il segretario Da Sousa disegna il quadro nel quale il PCP si colloca nella politica interna, europea ed internazionale, ribadendo la convinzione che questa Europa, così com’è costruita, non sia riformabile e la netta contrarietà sia alla politica del governo Portoghese, sia a quella della troika che governa l’Europa su basi del tutto antipopolari e contro i lavoratori del continente. Sul piano internazionale sottolinea il rischio di un nuovo conflitto mondiale, che impone ai partiti comunisti e affini l’obbligo a una maggiore cooperazione internazionale, che riesca a costituire un’alternativa all’imperialismo ed alla crisi del capitalismo, ormai conclamata, che rischia di trovare come unico sbocco quello di una guerra che avrebbe esiti disastrosi.

Alle 18:00 la manifestazione di chiusura. Sul palco il comitato centrale, i rappresentanti dei giovani comunisti portoghesi e tutti i membri delle delegazioni straniere. Di fronte a un’arena stracolma di persone e di bandiere rosse, che inondano anche le strade che portano all’arena, intervengono una giovane compagna portoghese per un breve intervento, nel quale spiega il perché della militanza di un giovane nel partito comunista portoghese, dell’impegno per le pari opportunità, la giustizia sociale e un futuro migliore per gli studenti e la classe lavoratrice del paese.

Interviene poi il direttore del giornale che dà il nome alla festa, Avante, per i ringraziamenti a tutti coloro che hanno allestito e reso possibile la festa, che altro non è che il più alto momento dell’espressione della politica del PCP e di autofinanziamento del giornale. Infine il comizio del segretario Da Sousa , che ribadisce e approfondisce le linee della politica del PCP in Portogallo e nel parlamento Europeo (link), contro la politica imperialista degli Stati Uniti e contro le politiche antipopolari di un’Europa totalmente asservita ad essi. Un comizio breve ma ricco di passione, passione che ha coinvolto l’intero pubblico che partecipa e scandisce le frasi del segretario del partito con applausi e slogan.La chiusura vera della manifestazione è sulle note dell’internazionale che la piazza intona in portoghese ed ogni delegato nella propria lingua, in un coro variopinto unito in un’ideale comune.

Ecco, credo che questa sia l’immagine più significativa della Festa do Avante, una festa politica, di un grande partito che ancora riesce a rappresentare un pezzo del paese. Un’esperienza, per noi delegati stranieri, emozionante e che motiva noi del PdCI nel lavoro per la ricostruzione di una sinistra di classe e del lavoro, nella quale ritrovi cittadinanza e militanza un partito comunista che sappia esprimere una politica in grado di rappresentare giovani, studenti e lavoratori.

Il comizio di Jeronimo de Sousa, Segretario generale del PCP

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Alcune foto dalla festa

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