Gruppo Parlamentare Europeo del KKE
da solidnet.org
Traduzione di Marx21.it
L’eurodeputato del Partito Comunista di Grecia (KKE) Kostas Papadakis è intervenuto sui processi anticomunisti in Polonia e Ucraina in un dibattito con la Commissaria Vera Jourova in seno al Comitato per le libertà civili (LIBE) del Parlamento europeo, denunciando le risposte inaccettabili della Commissaria alle domande pertinenti del gruppo euro-parlamentare del KKE e l’ipocrisia dell’interesse dell’UE per i “diritti umani”.
L’eurodeputato del KKE nel suo intervento ha evidenziato quanto segue:
“Commissaria, in una recente interrogazione sulla posizione della Commissione Europea in merito al procedimento inaccettabile e anticomunista nei confronti del Partito comunista polacco, del suo giornale e del suo comitato di redazione, ha cercato di rispondere affermando che la Commissione” sa che alcuni Stati membri hanno legiferato per vietare l’uso dei simboli del passato comunista “e che” la Commissione, nell’ambito dei suoi poteri, è sempre stata fermamente impegnata […] nella memoria dei regimi totalitari “. “Ogni Stato membro”, ha affermato, “ha trovato il proprio approccio per ricordare la sua storia”.
Signora Jourova, l’equiparazione del comunismo con il mostro fascista è antistorica e inesistente. Il totalitarismo non ha basi, perché, soprattutto, il fascismo e la democrazia borghese hanno una base economica comune, proprietà capitalistiche e non, certamente, il socialismo, dove ricchezza e potere sono nelle mani del popolo.
Nello stesso tempo in cui l’UE rumoreggia in Polonia sulla “situazione nel campo della giustizia”, confermando le crescenti contraddizioni dei grandi interessi al suo interno, copre completamente le leggi anticomuniste e le persecuzioni anticomuniste in quello stesso paese.
E inoltre, cosa dice del fatto che il 16 luglio la Corte Costituzionale ucraina ha imposto la proibizione del Partito Comunista di Ucraina? La sua presunta mancanza di competenza su quanto avviene negli Stati membri o in altri paesi è ipocrita perché l’UE sostiene e finanzia campagne con contenuti anticomunisti e antistorici come il programma “L’Europa per i cittadini” negli Stati membri.
Nello stesso momento in cui risulta che l’UE si ricorda dei “diritti umani” e delle “libertà civili” allo scopo di utilizzarli come strumento per interventi e per garantire gli interessi che serve e intende apparire… un sensibile “difensore dei diritti umani” che interviene negli affari interni degli Stati a tutte le longitudini e latitudini del mondo, accoglie con favore e mette il suo sigillo sull’escalation dell’anticomunismo in diversi Stati membri, che va di pari passo con l’intensificarsi della loro politica anti-popolare e anti-lavoro. Allo stesso tempo, cerca di offuscare nella coscienza dei lavoratori le conquiste del socialismo che i popoli hanno sperimentato e di cui hanno in larga parte nostalgia, come dimostrano i sondaggi in questi paesi, nonostante le calunnie.
L’anticomunismo è destinato a fallire.
Giù le mani dai comunisti polacchi e ucraini, e da quelli degli Stati baltici.
Giù le mani dai monumenti ai comunisti e agli antifascisti e dalla verità storica.
Chiediamo che tutte le persecuzioni anticomuniste cessino immediatamente”.
25/07/19 Il Gruppo Parlamentare Europeo del KKE