a cura della Redazione
I media italiani, nel caso delle elezioni amministrative in Grecia, si sono caratterizzati ancora una volta per la loro superficialità. I commenti di alcuni quotidiani di oggi sono tutti improntati alla semplice valorizzazione degli exit poll, che vengono quasi presentati come risultato definitivo.
Ma le cose non sono andate così. Gli exit poll sono stati in gran parte smentiti dai risultati reali.
In particolare un’omissione da parte dei nostri strumenti di comunicazione è molto grave e certo non casuale, e sentiamo il dovere di evidenziarla. Nessuno dei nostri commentatori si è curato di dare conto della grande affermazione dei comunisti del KKE sia nelle elezioni nelle 13 regioni che in quelle comunali.
Ora invece è doveroso precisare (a scrutinio quasi ultimato) che le schede che esprimono un voto per il KKE (che si è presentato, in ragione delle regole elettorali vigenti, con la denominazione “Raggruppamento del popolo”) rappresentano a livello nazionale il 9% (nelle 13 regioni). E questa è anche la linea di tendenza che si afferma in tutte le elezioni comunali della Grecia.
Da rilevare che nelle ultime elezioni nazionali il KKE (le politiche del giugno 2012) aveva ottenuto il 4,5%. Il dato viene sottolineato con soddisfazione nel commento odierno di Rizospastis, il giornale del Partito Comunista di Grecia.
In questa occasione, ci troviamo di fronte alla conferma del radicamento tra la classe operaia (attraverso il ruolo egemone dei comunisti nel sindacato di classe PAME) e tra le masse popolari della forza organizzata dei comunisti greci (già segnali in questo senso erano venuti dalle elezioni studentesche che avevano visto una grande affermazione delle liste comuniste), che ha permesso di tornare, in questa consultazione amministrativa, al livello dei migliori risultati mai ottenuti dai compagni greci.
A fronte del risultato dei comunisti, in netta ascesa – un risultato che supera anche quello ottenuto dalle liste dei nazisti di “Alba dorata”, a cui i sondaggi attribuivano una prestazione migliore di quella dei comunisti -, contrariamente a quanto emerso negli exit poll e ancora oggi sostenuto in molti media italiani, Syriza, che pure è il primo partito in Attica (con il 23,8%), subisce un netto calo rispetto alle politiche del 2012, e in 10 distretti su 13 sta al di sotto del 20% (in 12 distretti su 13 viene superata da altri partiti e coalizioni sia di centro-destra che di centro-sinistra), a volte anche di molto.
Ai compagni del KKE vanno le nostre congratulazioni. A una settimana dal voto europeo questo risultato è certamente un segnale incoraggiante per i comunisti di tutta l’Unione Europea.
Il commento di Rizospastis al risultato elettorale
http://www.rizospastis.gr/#overlay/1/
I risultati ufficiali
http://ekloges.ypes.gr/may2014/dn/public/index.html#{“page”:”main”}