Dopo le elezioni in Spagna inizia il confronto tra i comunisti

unidospodemosUn commento di Alberto J. Miranda, Direttore di laRepublica.es | da larepublica.es

Traduzione di Giulia Salomoni per Marx21.it

Dopo il deludente risultato elettorale di Unidos Podemos prende avvio il confronto tra i militanti del PCE e IU. 

LA GIORNATA DI RIFLESSIONE COMINCIA OGGI

Sto leggendo molte persone, amici conosciuti e sconosciuti, indignati per i risultati elettorali. Li vedo insultare soprattutto chi ha votato il Partito Popolare e i Ciudadanos. Li vedo parlare di emigrare, di un paese di pecore, di una società di merda che vota i corrotti. Vedo inoltre un classismo molto frequente ultimamente che da una supposta superiorità intellettuale si permette persino il lusso di chiamare ignoranti e incolti gli elettori del PP, del PSOE e dei Ciudadanos.

E io dico una cosa, umilmente, e senza l’intenzione di offendere nessuno: e se invece di inveire contro chi non ha votato quello che noi avremmo voluto, ci chiedessimo il perché?

Magari, e solo magari, non si sarebbe dovuta abbandonare la lotta nelle strade. Aiutare a raggiungere il trend topic mondiale è molto comodo e divertente, però dopo che questo è stato condiviso su facebook vi siete affiliati ad un sindacato? Organizzate i compagni nei vostri luoghi di lavoro contro gli abusi lavorativi? O usate solo gli hashtags?

Avete aiutato a fermare gli sfratti o siete andati solo dai delegati? Avete partecipato alle Marce della Dignità o siete stati con i minatori asturiani e del Leon? Fate parte dei movimenti sociali? Delle associazioni di vicinato forse? organizzazioni ecologiste? femministe? Dai che non è mai tardi per azzardarsi a combattere, non è necessario esserci stato prima per starci ora, non sarò io quello che distribuisce patenti di purezza ideologica; ma magari potrebbe essere una buona idea rendersi conto che si deve combattere su tutti i fronti e non solo su uno, no?

A parte questo, e parlando della campagna elettorale in sé stessa, è possibile che sostituire il verbo nazionalizzare con cuori, illusioni, sorrisi fosse un errore, no? In che momento si è deciso di rimpiazzare il far prendere coscienza con il marketing? Non fu il Gramsci tanto oltraggiato quello che diceva che “la preparazione ideologica delle masse è una necessità della lotta rivoluzionaria, ed una delle condizioni indispensabili per la vittoria”? E dove stava questa preparazione quando abbiamo chiesto alla classe operaia di votare un ex capo dello Stato Maggiore della Difesa che partecipò all’invasione della Libia messa in atto da Zapatero? Dove stava questa preparazione quando abbiamo deciso che uscire dalla UE “non ci riguarda”, abbandonare la NATO “non ci riguarda” e poter scegliere tra monarchia e Repubblica “non ci riguarda”?

Compagni, compagne, abbiamo abbandonato le lotte sociali, le manifestazioni, abbiamo smesso di creare coscienza, ci siamo lasciati diluire in un partito che si dice socialdemocratico, e ci siamo incantati per i brillanti faretti dei teatri di posa della televisione che hanno saputo trasportare la lotta della strada negli uffici, e di lì al congresso per poi ridurci ad un’organizzazione, complice con il sistema, che parlava di banchieri buoni e cattivi. Abbiamo venduto la nostra anima in cambio di 8 scanni ed abbiamo proclamato in lungo e in largo che andavamo a cambiare questo paese dalla mano del PSOE. Ci siamo resi conto di quello che siamo diventati?

Io lo dissi a suo tempo, prima dell’assemblea federale di IU che se qualcuno voleva ancora salvare Izquierda Unida come strumento di classe, che contasse pure su di me, che ci sarei stato; e ci sono. Ho avuto l’onore di essere nella stessa lista di gente dell’enorme statura politica di Cayo Lara e Paloma López. Abbiamo raccolto un 21%, abbiamo perso, ma non potranno mai dire che non ci abbiamo messo la faccia per quello che credevamo giusto.

Ora, solamente alcuni mesi dopo, lo torno a ripetere, ma questa volta al PCE. Chi voglia ricostruire un Partito Leninista, che conti pure sul mio appoggio, che è molto più umile di quello di Roures, ma è tutto ciò che ho.

Per concludere, mi commiato con una frase molto azzeccata pronunciata da un compagno: la giornata di riflessione comincia oggi.