Dichiarazione del Segretario generale del Partito Comunista Portoghese

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Traduzione di Marx21.it

Jerónimo de Sousa: “Si è consumata la sconfitta finale della coalizione PSD/CDS”

1. Trascorsi cinquanta giorni dalle elezioni legislative del 4 ottobre, è stata finalmente data conseguenza politica e istituzionale alla volontà del popolo portoghese manifestata in questa consultazione. Dopo la sconfitta elettorale di PSD e CDS e il rifiuto del programma di governo della coalizione il 10 novembre all’Assemblea della Repubblica, il governo di Passos Coelho e Paulo Portas è stato finalmente rimosso. Si è consumata così la sconfitta finale e definitiva della coalizione PSD/CDS ponendo fine al deliberato tentativo con cui il Presidente della Repubblica ha cercato di impedire e mettere in difficoltà la realizzazione di una soluzione governativa in accordo con il nuovo rapporto di forze politiche nell’Assemblea della Repubblica. Il PCP non può tralasciare di registrare e criticare il processo iniziato con la comunicazione di Cavaco Silva il 23 ottobre, di per sé stessa contraria alla Costituzione e al rispetto delle regole democratiche richiesto al Presidente della Repubblica. Cinquanta giorni dopo Cavaco Silva nomina Antonio Costa come primo ministro e mette termine alla crisi che egli stesso aveva creato senza rispettare la volontà dell’Assemblea della Repubblica e i doveri costituzionali. Lo ha fatto, ed è doveroso sottolinearlo, non nascondendo, sia per i presupposti che per i termini con cui agisce, la sua manifesta contrarietà a una soluzione che fino all’ultimo momento ha cercato di impedire.

2. Sono state ora create le condizioni, come abbiamo insistentemente affermato fosse possibile, che il Partito Socialista (PS) possa formare il governo, presentare il suo programma ed entrare in funzione. La “Posizione Comune di PS e PCP sulla soluzione politica” costituisce la base per l’adozione di una politica che assicuri una soluzione duratura nella prospettiva della legislatura. Il reale e impegnato sforzo del PCP è, senza pregiudizio dei riconosciuti limiti di quanto il grado di convergenza ha consentito, per potenziare la sua realizzazione e per dare, con le misure e le politiche che saranno adottate, quel segnale di cambiamento che i portoghesi hanno richiesto con la loro manifesta condanna del governo e delle politiche precedenti.

3. Si è aperta una nuova fase nella vita politica nazionale suscettibile di rispondere a molti dei problemi più immediati dei lavoratori e del popolo portoghese. A partire dall’azione di governo, come deve essere chiesto, ma anche e non meno importante e decisivo, a partire dalla possibilità reale, aperta dalla nuova composizione dell’Assemblea della Repubblica, di adottare le decisioni che corrispondano alle legittime aspirazioni del popolo portoghese. Niente può far eludere il fatto che nell’Assemblea della Repubblica esiste una base istituzionale che permetta di concretizzare una serie di misure e soluzioni che diano risposta agli interessi dei lavoratori e del popolo, una base istituzionale che permetta di arrivare, fino a quanto è a disposizione di ciascuna forza politica che la compone, a sostenere la strada della restituzione di salari e redditi, della sanzione di diritti, del rafforzamento dell’accesso alla sanità, all’educazione e alla sicurezza sociale, dell’appoggio alle piccole e medie imprese, ai pensionati, ai giovani.

Nulla impedisce che fin dai primi giorni di questa nuova legislatura si presentino e approvino misure che corrispondano alle nuove condizioni istituzionali per rispondere a diritti e aspirazioni dei lavoratori e del popolo.

4. Il PCP riafferma il suo impegno con i lavoratori, il popolo e il Paese. L’impegno di sempre che il PCP rinnova, con la sicura garanzia che contribuirà, senza prescindere dalla sua indipendenza ideologica e politica, ad assicurare per il Portogallo un corso di sviluppo economico, progresso sociale e indipendenza nazionale.

La possibilità ora aperta di compiere passi, limitati ma non per questo meno importanti, di adottare una linea che inverta il corso di declino imposto negli ultimi quattro anni, non può né deve essere persa. Sebbene con la piena coscienza del fatto che essa non smarrisce, ma al contrario esige, l’indispensabile obiettivo della rottura con la politica di destra e della realizzazione di una politica patriottica e di sinistra.

E’ questo obiettivo che i lavoratori e il popolo, i democratici e patrioti, tutti quelli che vogliono assicurare il diritto a un Portogallo sovrano devono perseguire con il loro intervento e la loro lotta. Un obiettivo inseparabile anche dal contributo ad assicurare che nelle elezioni per il Presidente della Repubblica si eviti che sia continuato quel percorso di compromissione con la politica di destra e di confronto con la Costituzione della Repubblica che PSD e CDS hanno già in programma con l’appoggio al loro candidato.

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