da www.pcp.pt | Traduzione di Marx21.it
L’8 settembre, un grande comizio del Segretario generale del Partito Comunista Portoghese, Jeronimo de Sousa, ha concluso l’edizione 2013 della tradizionale Festa di Avante, il settimanale del partito.
Nel corso del suo discorso, de Sousa ha affrontato lungamente non solo la diffcile situazione politica ed economica del Portogallo, che si sta preparando alle elezioni amministrative, ma anche le questioni più drammatiche e scottanti degli attuali scenari internazionali, soffermandosi in particolare sui pericoli che la pace sta correndo in questi giorni, con le minacce di una terribile guerra di aggressione degli Stati Uniti e dei loro alleati contro la Siria.
E’ proprio il passaggio dell’intervento del Segretario generale del PCP dedicato agli sviluppi degli avvenimenti nella regione mediorientale che vogliamo proporre ai nostri lettori.
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I grandi pericoli che l’Umanità deve affrontare sono aumentati esponenzialmente con l’approfondimento dell’uso della forza da parte dell’imperialismo e con la possibilità di una nuova guerra di aggressione nel Medio Oriente.
Lo fanno, ancora una volta, con il pretesto della lotta all’uso delle armi proibite. Loro, i detentori di giganteschi armamenti nucleari. Loro, gli stessi che nel corso degli anni hanno sviluppato continuamente armi di distruzione di massa e le hanno usate. Loro, che appoggiano e armano organizzazioni terroriste e mercenarie che operano in Siria. Loro, che appoggiano regimi dittatoriali in tutta la regione del Medio Oriente, sono gli stessi che si alzano ora ad accusare, senza prove, il governo di Damasco dell’uso di armi chimiche e a dichiarare di lottare per i diritti del popolo siriano.
Non cadiamo in questo tranello. Respingiamo la campagna di menzogne e manipolazioni che è del tutto uguale a quelle che hanno preparato le guerre in Iraq, in Libia e in Jugoslavia e affermiamo che la difesa dei diritti di quel popolo si garantisce solo con la pace e con un processo politico libero da ingerenze e provocazioni esterne, ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà con il popolo siriano e con la sua lotta per i propri diritti, in particolare nazionali, di sovranità e integrità territoriale della sua patria.
I tamburi di guerra risuonano nel Medio Oriente. Un attacco degli USA e della NATO può avvenire in qualsiasi momento. Ciò che li muove sono interessi e strategie contrarie a quel popolo. Ciò che li muove è il controllo delle ricchissime risorse naturali della regione. Ciò che li muove è il tentativo di usare la forza per conservare il loro potere. Un potere che è sempre più messo in discussione dai popoli e da molti Stati che, nonostante contraddizioni, sempre più pongono in causa il dominio delle principali potenze imperialiste.
Questo è il momento di dire che una guerra aperta contro la Siria sarebbe un’avventura dalle conseguenze imprevedibili che potrebbe incendiare tutta la regione del Medio Oriente e, molto probabilmente, il Mondo. E’ il momento di dire che permettere o appoggiare una guerra contro la Siria, come sembrerebbe nel caso del governo, ma anche del Partito Socialista, sarebbe un nuovo e scandaloso attacco al diritto dei popoli e al diritto internazionale. E’ anche il momento non solo di dichiararlo, ma di lottare decisi per la pace, contro la guerra in Siria e contro il coinvolgimento del Portogallo in un altro crimine dell’imperialismo.