Comunisti in Europa. Il bilancio dei colloqui tra comunisti e socialisti portoghesi

dichiarazione di Jeronimo De Sousa, segretario generale del Partito Comunista Portoghese
da www.pcp.pt | Traduzione di Marx21.it

desousa jeronimoNell’incontro che abbiamo avuto (il 4 giugno, con una delegazione del Partito Socialista, ndt) si sono manifestate alcune delle più significative differenze di opinione ed anche divergenze in merito alle soluzioni e alle risposte indispensabili a far uscire il Paese dalla situazione in cui è stato trascinato in anni di politica di destra, dal cosiddetto memorandum di intesa sottoscritto dal PS (Partito Socialista), PSD (Partito Social Democratico) e CDS (Centro Democratico Sociale) con la troika straniera e dall’azione devastante dell’attuale governo.

Abbiamo espresso al PS la nostra convinzione che non esiste crescita economica e neppure crescita dell’impiego senza il rifiuto del Patto di Aggressione; che non è possibile dare vigore all’investimento pubblico e privato e avviare il paese alla crescita, senza rinegoziare il debito e stabilire, in modo negoziato o unilateralmente, un montante per il servizio del debito compatibile con questi obiettivi.


Le dimissioni del governo e lo svolgimento di elezioni sono, senza dubbio, esigenza e imperativo nazionali.

Ma la questione essenziale e decisiva è rappresentata dall’assicurare che la sconfitta del governo si sommi alla rottura con la politica di destra, al rifiuto e all’abbandono delle manovre per perpetuare il Patto di Aggressione, attraverso la subordinazione alle politiche e alle direttive dell’Unione Europea, come invece il Partito Socialista sostiene e difende. O che si pretenda, in altra forma, di conservare la politica di austerità e di consolidamento del bilancio, come il Partito Socialista ha esplicitamente deciso nel suo Congresso.

E’ per questo che molti portoghesi, compresi migliaia di socialisti, non comprendono né accettano che la direzione del PS continui a ribadire la sua disponibilità a trovare nella destra – PSD e CDS – partners del futuro governo, evidenziando così la volontà di continuare la stessa politica che ha condotto il paese alla situazione in cui si trova.

Solo con una politica patriottica e di sinistra, che iscriva come obiettivi recuperare la sovranità economica, di bilancio e monetaria e restituire i diritti e le conquiste rubati ai lavoratori e al nostro popolo, è possibile dare soluzione ai problemi nazionali, assicurare i diritti sociali costituzionalmente consacrati, creare lavoro ed elevare le condizioni di vita dei portoghesi, dare un futuro a migliaia di piccole e medie imprese oggi condannate al fallimento.

Coloro che insistono nel mantenere il paese legato al memorandum di intesa con la troika e subordinato all’Unione Europea e al federalismo portano la responsabilità di sbarrare la strada alla politica alternativa indispensabile al Paese.

A chi aspira ad un autentico cambiamento nella vita politica, a tutte le forze e personalità impegnate nel rompere con la politica di destra, a tutti i lavoratori e al popolo portoghese diciamo che tale obiettivo tanto più si avvicinerà alla sua realizzazione quanto più forza e influenza avrà il Partito Comunista Portoghese.