Il fascismo liberale rivela i suoi sinistri piani

Dichiarazione del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa, Gennadij Andreevič Zjuganov

da https://kprf.ru/

L’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha detto che il confronto tra Ucraina e Russia “sarà vinto sul campo di battaglia”. Borrell è un avversario di lunga data della Russia. Nel maggio 2019, ha definito il nostro paese un “vecchio nemico”. Ma la sua attuale dichiarazione ha un carattere qualitativamente nuovo. Borrell ha annunciato pubblicamente le intenzioni degli strateghi occidentali, finora accuratamente nascoste. Questa non è una guerra tra Russia e Ucraina. Questa è una guerra della NATO contro la Russia, in cui il popolo ucraino viene usato come carne da cannone.

Servizio Stampa del Comitato Centrale del PCFR. 12 aprile-2022

Le parole “negoziati” o “accordo politico” sono scomparse dal vocabolario dei politici occidentali e dei loro vassalli a Kiev. In Occidente e a Kiev si parla ormai esclusivamente di guerra. Armi e mercenari vengono forniti all’Ucraina a fiumi. Si sta conducendo una guerra di false informazioni in modo estremamente aggressivo.

Inoltre, le “democrazie” occidentali non si sottraggono alle provocazioni più vili e sanguinose. È già stato provato che il “massacro di Buča” è stato inscenato e che l’attacco missilistico “Tochka-U” alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, che ha ucciso più di 50 civili, è stato effettuato dai banderisti. Ma, come sosteneva Goebbels, la mente della propaganda hitleriana, “più terribile è la menzogna, più facilmente viene creduta”. Poiché l’Occidente ha bisogno di giustificare le atrocità dei suoi vassalli, possiamo aspettarci altre provocazioni sanguinose.

Gli Stati Uniti e i loro alleati non stanno semplicemente ignorando il fatto che l’attuale governo in Ucraina è sotto il controllo di veri e propri nazisti. Stanno proteggendo questa feccia – gli eredi dei criminali fascisti e gli autori dei più gravi crimini contro il popolo dell’Ucraina. Ne è la prova il voto del 7 dicembre 2021 sulla risoluzione dell’ONU intitolata “Combattere la glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre forme di razzismo, discriminazione razziale e xenofobia”.

Solo due paesi, infatti, hanno sostenuto il fascismo votando contro la risoluzione: gli Stati Uniti e l’Ucraina. Quarantanove paesi si sono astenuti. Tra coloro che si sono rifiutati di condannare il nazismo ci sono tutte le “democrazie”, molte delle quali hanno combattuto al fianco di Hitler e ora forniscono armi e copertura politica e propagandistica ai banderisti. Questi includono Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Australia, Belgio, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Giappone, Lettonia, Lituania, Norvegia, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.

Anche i deputati americani parlano con allarme della trasformazione dell’Ucraina in un centro mondiale di neonazismo. Ma il vero potere in America è nelle mani di coloro che sostengono i neonazisti banderisti. Gli Stati Uniti stanno costringendo tutti gli alleati della NATO a inviare armi all’Ucraina, obbligandoli a comprare nuove armi americane, aumentando così i profitti dei “venditori di morte” negli Stati Uniti.

La cortina fumogena della “lotta per i valori civili” viene messa da parte. Josep Borrell ha messo pubblicamente sullo stesso  l’Unione Europea, la NATO e i Banderisti. In Occidente, non possono più nascondere il loro odio storico contro la Russia, il loro desiderio di sopprimerla, affidandosi ancora una volta alle forze più sinistre sotto forma di neonazismo.

In queste circostanze, la solidarietà di tutte le forze progressiste del mondo è importante. È necessario mobilitare tutte le risorse spirituali, intellettuali ed economiche della Russia per respingere il fascismo liberale. Il paese ha bisogno di un nuovo corso basato sulle proposte del PCFR. La politica socio-economica dello stato russo deve subire cambiamenti fondamentali, non solo per rompere le sanzioni, ma anche per intraprendere la strada dell’indipendenza dalle importazioni e dell’industrializzazione forzata, contando sul genio creativo del popolo, sulle enormi risorse naturali e sul potenziale produttivo della Russia. Il socialismo è il nostro futuro!

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