di Francesco Galofaro, Università di Torino
Mentre era in corso la votazione che avrebbe incoronato Sergio Mattarella presidente della Repubblica per il secondo mandato, consolidando una prassi inaugurata da Giorgio Napolitano, abbiamo indagato le emozioni che nella scorsa settimana i principali candidati hanno destato nel popolo di twitter. Con una doverosa premessa metodologica: i nostri algoritmi selezionano, per ciascun candidato, i 200 tweet più influenti, ovvero i più citati, rilanciati, graditi dagli utenti stessi. Dunque, non sono sempre le stesse persone a esprimere il proprio “sentimento” nei confronti di ciascun candidato. Inoltre, l’emozione non è suscitata dalla persona candidata, ma dal contesto della candidatura oppure dal “fiasco”. È inoltre ben noto che internet amplifica soprattutto le passioni negative: chi è lieto per un qualsiasi evento è meno incentivato a scrivere rispetto a chi ne è profondamente urtato.
Graduatoria dei più amati
Se le considerazioni di cui sopra sono valide, non stupisce che tutti i candidati abbiano suscitato emozioni negative. Per avere un’idea delle simpatie della rete, allora, sarà meglio concentrarsi sulle passioni positive: è il trionfo di Elisabetta Belloni (27%), prima donna a essere nominata, nel 2016, segretario generale della Farnesina e, nel ’21, a guidare i servizi segreti. Seguono il filosofo liberale Marcello Pera (24%) e l’imprenditrice milanese dalla lunga carriera politica Letizia Moratti (21,4%).
I meno entusiasmanti sono Silvio Berlusconi (6%), il magistrato Carlo Nordio (8,5%), Pier Ferdinando Casini (10%).
Possiamo notare come le donne guidino saldamente questa classifica. Casini e Berlusconi la chiudono soprattutto perché considerati ormai screditati (“Con Casini la prima repubblica salva la terza”). Merita una considerazione Sergio Mattarella, il cui 15% di gradimento non è proprio esaltante. Un punto più di Frattini, un punto e mezzo sotto Crosetto. Prima che ci accusino di vilipendio al Capo dello Stato, precisiamo che non è in questione la figura di Mattarella, quanto la dinamica che ha portato alla sua rielezione per evitare lo stallo: il sarcasmo della rete si concentra sul Parlamento e sullo spreco di carta comportato dalle votazioni.
Paura e tristezza
Il premio per la paura va a Franco Frattini (8%). Non si tratta del profilo proposto, quanto della modalità che hanno portato il suo nome sotto il riflettore: voci, rumors, il lavorio di Salvini dietro le quinte, il paventato asse gialloverde tra 5stelle e Lega e una conseguente crisi di Governo. A vincere il premio per la tristezza è ancora Berlusconi (12%), descritto come una persona anziana, ricoverata all’ospizio o come “un uomo malinconico circondato da cortigiani” (Sgarbi) – ma soprattutto cortigiane – commenta un utente.
Delegittimazione delle forze politiche
A uscire male dai giudizi è senz’altro la sinistra. Si può riassumere così la tattica adottata: non potendo esprimere il Presidente, facciamo muro. Molti tweet elencano i candidati “bruciati” e chiedono a Letta e Conte di farsi avanti e proporre a propria volta un nome. Detto questo, escono male anche Matteo Salvini, che aveva promesso una donna alla presidenza (“Mattarella è un nome femminile, perché finisce per A”) e Giorgia Meloni, che si è definita coerente (“chiedete alla Meloni che cambia idea due volte in una giornata”, “La Meloni che blatera in diretta sul fatto di aver mantenuto la stessa posizione dall’inizio è la stessa che appoggiava Berlusconi, poi Draghi, Crosetto, Nordio, e che ha contribuito a trombare la Casellati?”). Il popolo di destra imputa ai propri rappresentanti di aver perduto un’occasione storica e, dopo tante chiacchiere, non essere riusciti a esprimere la massima carica istituzionale.
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