I comunisti contro l’ingerenza militare statunitense in Paraguay

Dichiarazione del Partito Comunista Paraguayano | da www.solidnet.org

paraguay follaTraduzione di Marx21.it

Non c’ angolo del mondo, in cui non si facciano sentire le pesanti interferenze dell’imperialismo nordamericano. Dal 1° luglio sono annunciate esercitazioni militari congiunte degli eserciti statunitense e dei golpisti paraguayani. Si protrarranno per due mesi, fino al 31 agosto! Obiettivo: rafforzare il regime golpista di Federico Franco e minacciare la Bolivia di Evo Morales. I comunisti paraguayani lanciano l’allarme.

Il 12 giugno ricorre il 78° anniversario della “Pace del Chaco”, che pose fine alla guerra tra i popoli fratelli di Paraguay e Bolivia, provocata dai monopoli petroliferi della Standard Oil (nordamericana) e della Royal Dutch Shell (inglese), che si battevano per impossessarsi delle riserve petrolifere del Chaco paraguayano.


Il tema è oggi ancora attuale e lo si affronta con punti di vista contrapposti: quello patriottardo e quello patriottico.

I patriottardi hanno esposto e sviluppato la tesi del conflitto con la Bolivia, conflitto dovuto – secondo questa peregrina teoria – alle pretese boliviane di impossessarsi della nostra Regione Occidentale, ora da posizioni politiche e ideologiche socialiste, con l’appoggio del Venezuela Bolivariano.

I patrioti ricordano quella sanguinosa contesa provocata da interessi stranieri come un’esperienza tragica che non deve ripetersi mai più per le terribili conseguenze che abbiamo sofferto allora e che sarebbero ancora peggiori oggi per l’uso di armi sofisticate di sterminio di massa e distruzione spaventosa, sotto il comando dell’imperialismo. Con lo sciovinismo delle classi dominanti nel nostro paese, sotto il giogo di Federico Franco e Horacio Cartes e con comandanti obbedienti al Pentagono, è probabile che venga fomentata la conflittualità artificiale tra i nostri paesi quale politica e meccanismo di restaurazione e controrivoluzione, particolarmente contro il processo rivoluzionario con orientamento socialista guidato da Evo Morales.

Gli Stati Uniti hanno provocato il colpo di Stato contro il nascente processo democratico e patriottico nella nostra patria allo scopo di trasformare il nostro paese in una enclave politica, economica e militare dell’imperialismo nel centro del continente sudamericano. Nella mappa geostrategica, l’impero nordamericano punta a controllare le riserve di petrolio e acqua dolce sul suolo paraguayano e il governo della resa di Franco dà la luce verde alle imprese nordamericane affinché si posizionino in modo che permetta loro di rapinare le nostre risorse naturali.

Lo Stato Maggiore delle Forze Armate del regime imperante ha annunciato che dal 1° luglio al 31 agosto (per due mesi!) si svolgeranno manovre militari congiunte Paraguay-Stati Uniti nel Chaco Paraguayano, per l’addestramento a guerre regolari e irregolari e per il controllo e la repressione della “sovversione”.

Già si trovano da noi distaccamenti punitivi colombiani e israeliani, di spionaggio e provocazione, oltre ad agenti sotto copertura yankee, i cui seguaci operano sotto il comando di USAID-CIA e dell’ambasciata nordamericana.

Non possiamo chiudere gli occhi né trascurare di denunciare questo sfacciato interventismo nel nostro paese, contro il nostro popolo e il movimento di liberazione nazionale e sociale in America Latina.

Invitiamo ad analizzare questo problema, a prendere coscienza della necessità di assumere una posizione in difesa della nostra sovranità e a operare di conseguenza per salvare la nostra patria dalla trasformazione in un paese dominato, in una enclave e in una base della politica espansionista e aggressiva degli Stati Uniti e della NATO.