Elezioni in Moldavia: in testa i sostenitori della politica di amicizia con la Russia

putin moldavia pcrmnota a cura di Mauro Gemma

In Moldavia, Il Partito Socialista della Repubblica di Moldova (PSRM socialistii.md), fiero oppositore del recente Accordo di Associazione con l’Unione Europea, siglato dall’attuale governo, e che si pronuncia per l’Unione doganale con Russia e Bielorussia (la foto esposta in rilievo nel loro sito è emblematica), è al momento in testa nello scrutinio delle elezioni parlamentari svoltesi il 30 novembre. Con l’87% delle schede scrutinate, i socialisti raccolgono il 22% circa dei voti. Significativa la prima dichiarazione del leader socialista, Igor Dodon, secondo il quale “i cittadini si sono pronunciati per uno stato orientato socialmente e per un futuro di stabilità a fianco dei nostri tradizionali alleati strategici, con la Russia, nell’ambito dell’Unione doganale”.

Il Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldova (PCRM www.pcrm.md) si attesta sul 18% dei consensi elettorali, scontando tra l’altro la presenza della “lista civetta” dei cosiddetti “comunisti riformatori” che, nonostante l’impressionante somiglianza del loro simbolo a quello del PCRM ha ottenuto la compiacente autorizzazione della commissione elettorale a presentarsi ugualmente alla consultazione.

I comunisti moldavi si pronunciano per la revisione dell’Accordo di Associazione con l’UE e una politica di buon vicinato con i paesi dello spazio post sovietico a cominciare dalla Russia. A somiglianza del partito comunista di Ucraina, il PCRM (che, nella sua campagna elettorale, ha ottenuto il sostegno di 17 partiti comunisti dell’ex URSS, compreso quello russo skpkpss.ru) da tempo propone, inascoltato, un referendum che permetta di far pronunciare i cittadini della piccola repubblica ex sovietica sulla linea che deve presiedere nelle scelte di politica internazionale del paese.

Dei partiti nazionalisti (alcuni dei quali fautori dell’annessione della Moldavia da parte della Romania), neoliberisti e filo-imperialisti che guidano il governo in carica, promotori della firma del recente accordo di collaborazione con l’UE, del tutto simile a quello siglato dalle autorità golpiste ucraine, e sostenuti apertamente, con finanziamenti e sfacciate ingerenze negli affari interni del paese, da USA, UE e NATO, superano lo sbarramento del 6% il Partito Liberal democratico (19%), il Partito Democratico (15%) e quello Liberale (10%).

Il dato più significativo di queste elezioni, e certamente non scontato, è rappresentato dal fatto che parte consistente del popolo moldavo (compresi alcuni partiti che non hanno superato la soglia e altri, come “Patria”, che sono stati esclusi dalla commissione elettorale con pretesti ridicoli e pretestuosi che hanno pregiudicato seriamente la possibilità del prevalere di una coalizione “filo-russa” nel nuovo parlamento), ha inteso pronunciarsi per una politica di amicizia e collaborazione con i paesi dello spazio post sovietico, nonostante la presenza di una campagna martellante giocata all’insegna della più tronfia retorica “europeista” e che ha fatto leva sui sentimenti di appartenenza nazionale della maggioranza della popolazione etnicamente e linguisticamente romena.

L’incertezza della situazione emersa dalle elezioni, l’ingerenza di USA, UE e NATO e la presenza assidua di dirigenti statunitensi (come quella Nuland che tanta parte ebbe nella preparazione del Majdan) nel corso della campagna elettorale, a sostegno dei propri alleati, fa ora temere il manifestarsi di scenari violenti simili a quelli che hanno portato al colpo di Stato in Ucraina. Qualunque sia il risultato finale, sul futuro della Moldavia si addenseranno nubi minacciose. L’imperialismo non è certo intenzionato a mollare l’osso e la storia recente dimostra fin troppo bene di quale cinismo e prepotenza sono capaci le potenze dell’Occidente.

Tutti i democratici e gli antifascisti del nostro continente devono seguire con attenzione l’evoluzione degli eventi in questa piccola repubblica post sovietica. E tutti devono sapere che la spazzatura informativa, improntata alla più sfacciata e vergognosa russofobia che viene diffusa con insistenza in questi giorni dal nostro apparato mediatico dominante, serve anche a prepararci a questa tragica eventualità.

Continui aggiornamenti e una ricca documentazione sulle elezioni moldave sono disponibili (purtroppo solo in russo) in ria.ru . Marx21.it, da parte sua, continuerà a seguire gli sviluppi della delicata situazione che si profila in Moldavia e intende fornire ai propri lettori documenti che ne favoriscano una maggiore comprensione.